martedì, aprile 15, 2008

Punto e a capo (consonanze e affinità tra batoste politiche e personali)

Per prima cosa, scusatemi per il post precedente: ormai mi capita di rado, ma anch’io a volte cado nel gorgo oscuro della depressione, dell’autodistruzione e dell’autocommiserazione.

Ma non posso più permettermelo: la strada che ho intrapreso da tempo non prevede le scorciatoie della compassione. Se uno decide di camminare da solo lungo le strade della vita, e scegliere da solo la direzione, da solo deve anche gestirsi le sconfitte.

La giornata di ieri, lunedì 14 aprile, ha costituito per la mia vita una singolare coincidenza, dato che ha visto la convergenza (peraltro annunciata) di due sonore sconfitte, una a livello personale ed una a livello politico.

Se è vero che non sempre chi vince ha ragione, sono però convinto che chi perde abbia in fondo quasi sempre torto. Evidentemente, la sconfitta nasce da una insufficiente analisi della realtà: il proprio progetto (di vita e politico) viene bocciato perché non ha tenuto conto di aspetti reali, pratici, concreti, privilegiando il piano dell’opinione, dell’ideale, dell’astratto.

(...)

La stessa cosa vale per le elezioni di questa domenica/lunedì. Il PD non è andato male, ma è indubbio che non si può liquidare quello che è accaduto solo con il mantra rassicurante che ho recitato fin qui, cioè che “il paese fa schifo, è malato dentro, eccetera eccetera”.

Berlusconi, checchè ne pensi e ne dica io, è una rappresentazione che trova concorde la maggioranza degli italiani.

La Lega Nord, che con spocchia ho sempre considerato una formazione al limite tra folklore e xenofobia, ha raddoppiato i suoi voti.

La Sinistra Arcobaleno, di cui ricordo i continui attacchi al PD (che ora sembrano grotteschi) perché non era “abbastanza di sinistra”, è scomparsa (e me ne dispiace davvero: vivo questa cosa con profonda tristezza), anche se non è scomparso il mondo che non riesce più a rappresentare .

La legge elettorale che ho definito più volte rivoltante ed ignobile (e confermo questo giudizio per quanto riguarda l’impossibilità di indicare le preferenze da parte dell’elettore) questa volta ha funzionato in modo diverso dalla volta precedente, pur essendo la stessa.

Nel 2006 ha prodotto una frammentazione spaventosa, ma questa volta (pur con 14 liste al Senato e 15 alla Camera) ha prodotto una semplificazione altrettando radicale , con la presenza ora di pochissimi gruppi parlamentari (6 alla Camera e 4 al Senato).

Che la semplificazione sia negativa (perchè riduce la complessità e la ricchezza, come avviene in campo biologico) o positiva (perchè permette finalmente di decidere) è materia su cui mi riservo di ragionare (anche se sono certo lo farà certamente Dario meglio di me).

Merito (o colpa) certamente dell’iniziativa di Veltroni, dell’invito al voto utile, ma soprattutto scelta precisa di chi ha votato.

Quindi, devo fare mea culpa anche sullo strumento (miiii, mi sento davvero una schifezza, oggi: ma quanti errori ho commesso in questi ultimi mesi??…)

La Sinistra Radicale scompare, abbiamo detto, e la Lega (ignorante, razzista, volgare, da sfottere preferibilmente con atteggiamento snob) raddoppia i voti: anche questo richiede una analisi non superficiale su chi rappresenta davvero che cosa.

La Sinistra Arcobaleno di certo ha pagato (ed ha pagato carissimo) una sua immagine perennemente rissosa ed inconcludente, una unione fittizia, opportunista e non convincente, che è risultata solo la somma di piccoli egoismi e personalismi di leader (ora ex) incapaci di pensare oltre la logica delle piccole convenienze.

La scomparsa dal Parlamento di qualsiasi riferimento al comunismo ed al socialismo segna indubbiamente la fine di un'epoca. Potremmo dire che oggi, in Parlamento, non è più rappresentato nè rappresentabile il sogno di una società diversa da quella attuale.

Quando la società è percorsa in modo così profondo da fremiti di insicurezza, di paura, di inadeguatezza, sognare un mondo diverso diventa evidentemente secondario, quasi un vezzo radical-chic: perchè il problema principale è sopravvivere in questo - brutto, arrogante, ingiusto, iniquo, ma dannatamente VERO.

Ed allora, bene ha fatto Veltroni a capire che non era più tempo di sogni: il semplice riformismo di buon senso è già qualcosa di difficile da raggiungere quando la paura spinge a credere alle favole più convincenti, ed il risultato del PD è oggettivamente incoraggiante, è il nucleo di partenza attorno al quale ricostruire un ragionamento realistico sul futuro del paese.

(Una piccola, consolante nota locale: il PD a Torino ha stravinto (40%) e dato otto punti percentuali di distacco al PdL).

Che al governo siano tornati gli Unni, e che le conseguenze non tarderanno a farsi vedere soprattutto nel campo del lavoro, della scuola e dei diritti civili (per il debito contratto dal centrodestra con questa chiesa medievale) resta sempre una delle mie preoccupazioni.

Ma in realtà ho apprezzato moltissimo le dichiarazioni di Veltroni dopo il voto (ed anche la lucida analisi di Bertinotti sulla sconfitta): pacate, rispettose, civili, ad un livello siderale rispetto agli orrori espressi dallo schieramento avverso nell’ultima settimana di campagna elettorale. Mi sono sentito orgoglioso di appartenere al PD.

E forse non è sbagliato sperare che, in questa situazione così nuova ed imprevista, anche un barlume di senso dello stato, di ragionevolezza, di rispetto, di nuove abitudini faccia capolino tra i vincitori.

Per quanto ci (mi) riguarda, da oggi si riparte: non da zero, affatto, ma da una visione più reale del mondo e delle cose.

Un bel bagno di umiltà mi consentirà di ripartire, togliendomi di dosso convinzioni rassicuranti quanto errate, e di andare avanti sulla mia strada (che non cambia, non cambia, non cambia), con il vantaggio di conoscere meglio il mondo che sto attraversando.

20 commenti:

Artemisia ha detto...

Invece a me il fatto che in Toscana il Pd sia 46,8 su 31,6 del PDL (15 punti!!!) non consola affatto, anzi, mi fa ancora piu' male. Mi viene quasi da essere "leghista" al contrario. Poi penso a voi amici blogger: piemontesi, siciliani, romani, abruzzesi, friuliani. Penso che state messi peggio e penso che dobbiamo rimanere in contatto.
Un abbraccio,

Artemisia ha detto...

Dimenticavo: giusto ieri sera stavo per accingermi a vedere "L'amore ai tempi del colera". Poi ho optato per una puntata di La storia siamo noi perche' piu' breve.
Stasera lo guardero'. Mi pare di capire che me lo consigli.

dario ha detto...

Uhm, indubbiamente su una cosa ci hai azzeccato in pieno: cioe' sul mio commento alla semplificazione (che ho scritto prima di aver letto il tuo post).

luposelvatico ha detto...

@artemisia: io consiglio il libro: il film non l'ho visto ma ne ho sentito recensioni pessime da chi il libro l'ha letto ed amato, quindi preferisco non vederlo. Il libro è...il libro che preferisco in assoluto nella mia vita. Non solo la storia di un amore straordinario, ma della tenacia, della pazienza, della capacità di costruire senza farsi abbattere mai dalle circostanze e dalle contingenze. Tutte le volte che sono giù ne rileggo un pezzo, e mi funziona (integralmente, penso di averlo letto almeno sei-sette volte).

dario ha detto...

Si', nemmeno altri progetti di Sinistra hanno avuto successo.

Ma intanto erano di sinistra, e non ne prendevano solo i voti.
E poi gia' in origine si pensava di non vincere. Piu' che altro, mi brucia di non essere riuscito ad entrare in Parlamento, e di questo tutta la colpa e' del PD.
In altre parole, se non c'e' piu' una Sinistra la colpa e' tutta del PD.

E, per essere un partito che prende i voti dagli elettori di Sinistra, questo non e' davvero una gran cosa.
Non per Veltroni, ne'! Dico che non e' una gran cosa per gli elettori di Sinistra. Io di questi mi preoccupo in primis.

Per concludere, dici che i progetti di sinistra sono falliti? Va bene. Mi pare che Bertinotti si sia dimesso. E poi mi pare che nessuna formazione di Sinistra sia in Parlamento.
Mi aspetto che Veltroni se ne vada. Se e' coerente se ne va. Ma dubito.

luposelvatico ha detto...

@dario
Non la capisco e non la condivido affatto, la tua interpretazione. A votare non è andato solo Veltroni, e la sinistra radicale è stata azzerata dalle persone che si sono recate alle urne, non dal PD.
Non capisco perchè Veltroni dovrebbe andarsene: perchè ha promesso la vittoria? Ehi, che cosa fare di Veltroni sono tutti cazzi interni di noialtri del PD, non ti pare? Secondo me è uno che sa interpretare la realtà...che poi la realtà non ti piaccia, io non so proprio cosa farci.

dario ha detto...

Lupo, tu mi stai simpatico, pero'...

Allora.
Primo: e' vero o non e' vero che molti elettori tradizionalmente di sinistra si sono turati il naso per votare Veltroni perche', pur non considerando il PD partito che in alcun modo potesse rappresentarli, hanno creduto nella promessa del voto utile (e quindi non hanno votato per Veltroni, ma contro Berlusconi)?
Che cosa si sono trovati in mano ora quegli elettori (tra cui non ci sono io, ma mi sento molto solidale)?
Che Veltroni ha perso, che Berlusconi governa (e cioe' esattamente l'opposto di quel che volevano), e, beffa tra le beffe, che per colpa del fatto che si sono fidati di Veltroni, votandolo, hanno contribuito attivamente nell'eliminazione di qualunque formazione di sinistra nel panorama politico italiano. Mi spiace ma non riesco ad incolpare nessun altro, di questo, che non Veltroni.
Secondo: gli elettori del voto utile di cui sopra, ma ho il sospetto che cio' valga anche per gli elettori del PD, in una sola delle cose in cui si sono fidati, condivido pienamente: cioe' l'apparenza di onesta' intellettuale di Veltroni, in una logica secondo cui, se Al Gore non vince, si ritira dalla corsa (anche se mette le sue energie politiche in progetti di altra forma). Perche' se Al Gore non vince, e' perche' gli elettori non gli hanno dato abbastanza voti. In altre parole, la situazione attuale sarebbe puzzolente, ma in qualche modo accettabile, se ci fosse una seppur vana speranza di vincere alle prossime, di elezioni. Ma se alle prossime elezioni avremo ancora Berlusconi e Veltroni, se avremo gli stessi elettori di adesso, se Berlusconi, come prevedo, faccia un governo distruttivo come il suo precedente e Veltroni, come e' nella logica di chi perde, non faccia alcun governo, mi vien da dire che, poiche' le condizioni sono identiche, i voti siano identici. E cioe' vinca di nuovo Berlusconi.
Cio' che ci vuole e' l'ammissione della sconfitta e un uomo finalmente nuovo che guidi il PD.

Quello che invece auspicherei e' che il PD ricominci a fare il partito di Sinistra.

Guarda che se Veltroni sa interpretare la realta', be' forse nella realta' non considera la Sinistra.

Penultimo: la sinistra ("radicale" come dici tu) non e' stata sconfitta da chi l'ha votata, ma da chi NON l'ha votata. E cioe' da chi ha votato per il PD e, in minor misura da chi si e' astenuto.

Ultimo: da uno che si presenta per il Paese, e non per i propri elettori, non ci si aspetterebbe un atteggiamento tipo "sono tutti cazzi interni di noialtri del PD".
In altre parole, se io decidessi un giorno di cambiare bandiera e votare il PD (cosa che, temo, alle prossime elezioni, poco democraticamente, saro' costretto a fare), l'idea di votare per Veltroni sarebbe devastante.

ciao
dario

luposelvatico ha detto...

Dario, pure tu mi stai simpatico, però...
io tutta sta colpa del Veltroni proprio non la vedo, nelle dinamiche di voto che si sono create. E' evidente che ogni azione e volontà crea dinamiche che possono avere effetti spiacevoli, ma di certo l'obiettivo del PD non era la cancellazione della sinistra, anzi.
Che gli elettori di sinistra abbiano in parte scelto il PD non significa che siano fessi, o che siano stati deviati dall'idea del voto utile; hanno semplicemente pensato che fosse meglio usare il voto così, punto.
Non vedo una colpa di qualcuno, vedo una realtà che si è manifestata con durezza.
Che Veltroni non vincesse in queste elezioni mi sembra una cosa ovvia, ma come puoi chiedere che se na vada? Il progetto PD è appena all'inizio, voglio vederlo all'opera nei prossimi 5 anni.
Spero che nel PD sia da qui in poi rappresentato anche quello che non è più rappresentato dalla sinistra radicale, eppure esiste con pieno diritto.
Il progetto del PD, vista la situazione di questo paese, mi sembra già un avamposto avanzato di discussione.
La sinistra avrà detto cose più nobili, eppure non esiste più in Parlamento.
Da qui tocca ripartire, che ci piaccia o no.

dario ha detto...

Okay, piaccia o no le cose stanno cosi'. E quindi le accetto. Piu' che altro perche' non posso farne a meno.
Pero' si puo' discuterne, no? Direi addirittura che si deve discuterne, a meno che si pensi che, siccome non sono piu' rappresentato in parlamento, allora non ho piu' diritto di parola.
Cioe', non si dica per favore che Veltroni e' un problema interno al PD, perche' altrimenti direi che la quasi totalita' degli italiani sono esclusi dalla politica.

Se Veltroni fosse stato il nostro prossimo capo del Governo, mi sarei aspettato che sarebbe stato il capo del Governo per tutti gli italiani, e non solo per voialtri del PD. Cosi' come mi aspetto che, almeno a parole, Berlusconi sia il capo del Governo di tutti gli italiani.

Che Veltroni non vincesse le elezioni non era affatto cosa ovvia. Tanto per cominciare mi sarei aspettato onesta' da Veltroni (visto che per Berlusconi ci ho messo una pietra sopra). E quindi, che se si aspettasse di perdere, avesse dichiarato di aspettarselo. E invece ha continuato a dire che poteva vincere. Io non gli ho creduto, ed e' fondamentalmente per questo che non l'ho votato. Cioe', per qualche frazione di secondo ho pensato di cedere alla logica del voto utile, ma poi ho cambiato idea. E l'ho cambiata fondamentalmente perche' il voto utile e' utile solo se consente a Veltroni di vincere, altrimenti e' inutile. E un voto utile inutile e' una contraddizione in termini. Insomma, forse, ma dico forse, se fossi stato convinto che Veltroni avesse qualche chance, ripeto forse, avrei accettato il rischio che la sinistra "radicale" sparisse dalla scena politica, turandomi il naso, per evitare un quinquennio fascista di razzie nella nostra Italietta. Piangendo avrei rinunciato per sempre ad essere rappresentato da qualcuno che fosse in grado di rappresentarmi con lo scopo di far vincere il male minore.
Quindi, poiche' non penso proprio che chi ha votato PD pur essendo di sinistra, seguendo la logica del voto utile, sia fesso, ritengo che una buona fetta dell'elettorato tradizionalmente di sinistra abbia creduto che il PD potesse vincere.
Cosa che tu mi stai dicendo che non solo non e' avvenuta, ma nemmeno e' stata prevista.

Tu dici che gli elettori del voto utile non sono fessi.... e allora perche' secondo te hanno votato PD invece che sinistra "radicale"?

Proprio di questi elettori stavo parlando nel mio post. Coloro che hanno perso tutto, perche' hanno messo in gioco i loro valori per aiutare qualcuno a spodestare Berlusconi.

luposelvatico ha detto...

Io penso che quando uno si presenta alle elezioni "speri" di vincere, ma se perde...pazienza!
Non è che il voto utile è solo quello che vince, dai.
Se no avremmo votato tutti Pdl e in parlamento non ci sarebbe una minoranza/opposizione.
E poi gli elettori che "hanno perso tutto"...dai, i valori, rappresentati o no, esistono sempre, e troveranno altri luoghi ed altre forme per farsi rappresentare.

dario ha detto...

Lupo, mi pare che forse il mio linguaggio non e' abbastanza chiaro (come al solito, del resto ;-))

Io non dico che il voto utile e' quello di chi vince e basta. Cioe'. E' evidente che il voto e' utile solo se porta alla vittoria di chi si vota.
La vittoria poi, nel caso della Sinistra Arcobaleno, era di guadagnarsi un posto in Parlamento. E' per questo che ho votato Sinistra Arcobaleno, perche' qualche deputato in parlamento avrebbe garantito la sopravvivenza della Sinistra nel panorama politico Italiano, e questa l'ho giudicata una cosa non importante, non fondamentale, ma imprescindibile per la democrazia italiana. Guarda che non ero cosi' ingenuo da pensare che Bertinotti avrebbe raggiunto la maggioranza assoluta dei voti. Ma che almeno qualche deputato venisse eletto.
Penso tuttora che la maggioranza larghissima degli italiani sia ben rappresentata dai valori della Sinistra "radicale". Le lotte sindacali, ad esempio, sono una grande conquista in cui la stragrande maggioranza degli italiani crede. E la stragrande maggioranza degli italiani ritiene che debbano esserci dei sindacati forti (ben piu' forti degli attuali) che difendano i loro diritti con lotte organizzate. E questo non e' un valore che appartiene al PdL, e nemmeno alla Lega. E nemmeno all'UdC ne' al PD. E' un valore che non appartiene ad alcuna delle forze in Parlamento. Ma gli italiani sono un popolo bue. Che gli dici che gli fai pagare meno tasse e allora sono pronti a fottersene delle lotte sindacali. E questo vada solo ad esempio.
Ma certo, il popolo e' stupido? Va bene, non e' una novita'. Ma per me, essere rappresentato in parlamento era imprescindibile.
Ora che la sinistra non c'e' piu' in parlamento, chi e' che difendera' i diritti dei lavoratori? Chi e' che dira' NO alle centrali nucleari? Chi e' che pedalera' per una giusta tassazione e sanita' pubblica, scuola pubblica. Chi e' che lottera' per l'integrazione degli extracomunitari?
In questo io ho perso tutto. Ogni idea politica non conforme al potere costituito, che potesse essere imbracciata dalla sinistra, quella idea non sara' mai rappresentata in Parlamento, nemmeno se la totalita' del popolo italiano la facesse propria. Questo e' quello che significa non avere una sinistra "radicale" in Parlamento. Una situazione del genere non ce l'avevamo piu' dal 45.

No, il voto utile non e' solo quello che assicura di vincere ma almeno di raggiungere un fine.
Gli elettori che credevano nei valori della sinistra "radicale" ma che hanno votato PD avevano come UNICO fine quello di sconfiggere Berlusconi. Siccome Berlusconi non e' stato possibile sconfiggerlo, allora il loro voto e' stato inutile.
Gli elettori invece convinti dell'idea PD, come te, invece, quelli sono stati umiliati molto di meno, perche' vincere non era il loro unico fine, ma lo era portare legittimamente avanti il loro progetto politico. Sono stati sconfitti, ma il progetto politico ancora e' li'. Ed e' anche forte. Piu' forte addirittura di quello che sarebbe stato ragionevole pensare, perche' ha potuto essere appoggiato anche da chi non vi si identificava.

Ma tu immagina per un attimo di essere uno che vuole votare Sinistra Arcobaleno. Cazzarola, sai che ogni singolo voto per la Sinistra Arcobaleno e' fondamentale per assicurare il superamento dello sbarramento, ma speri anche che ogni singolo voto dato al PD sia utile per non far cadere l'amata Nazione nel fascismo. Cosa fai? Se voti per SA va a finire che la mancanza del tuo voto potrebbe far vincere Berlusconi. Se voti PD va a finire la mancanza del tuo voto potrebbe non consentire SA di essere rappresentata in parlamento. Scegli il male minore, cioe' voto PD. Poi pero' succede che nonostante quella sofferta scelta, il PD perde, e Berlusconi governa. Ma proprio per quella sofferta scelta la SA perde il treno. Ebbene, quell'elettore e' cornuto e mazziato. E siccome e' di sinistra, autenticamente di sinistra, e siccome e' proprio quello che incarna tutti i valori in cui credo non solo io, ma temo la maggioranza del popolo italiano, pur senza saperlo, io non posso essere che solidale con lui.

dario ha detto...

Esatto :-(

Anonimo ha detto...

Post molto complesso (con tanti elementi sentimentali mescolati: amore e politica che poi non sono mai così chiaramente divisi o, meglio, delineati) con commenti che mi fanno riflettere e, vista l'ora, sintetizzare, forse troppo semplicisticamente, così:
- sull'amore e in politica: a volte nella vita occorrono momenti solitari di riflessione che comportano allontanamenti e solitudini ma... attenzione, da soli non si va molto lontano...
non mi sento di consigliare (nè in politica nè in amore) quello che rischia di trasformare un sano momento di "pausa per un bilancio, per una ricostruzione, ecc." in un momento di "autoisolamento che poi rischia di diventare autolesionismo e basta".
Poi la mediazione (in amore e ancor più in politica) credo sia un pò come una fisarmonica che bisogna imparare a suonare, a più mani, con molto amore, rispetto, umiltà e dolcezza.
Poi mi rendo conto che sentenziare in modo distaccato sembrerebbe facile, ma vi assicuro che non sto bene neppure io...
Non entro nel merito delle analisi politiche e/o post elettorali, perchè non credo di esserne all'altezza però faccio una piccola considerazione: da alcuni anni frequento un "paese canaglia" nel quale sempre mi è stato chiesto: "ma perchè in Italia, la Sinistra è così litigiosa? Perchè si divide anzichè compattarsi per fare fronte comune alla destra??" e vi assicuro che mi sono trovata in profondo imbarazzo nel cercare una risposta, perchè, in fondo in fondo anche io non mi sento di sacrificare la mia minoritaria identità per scioglierla utilmente in qualcosa che sento così lontana da me e dalla storia della mia famiglia, ancor prima della mia...
Comunque io domenica parto proprio per questo paese (giuro che il viaggio era organizzato in tempi non sospetti :-))..)e purtroppo, inutilmente, chiederò ancora una volta asilo....
Un abbraccio solidario a tutti.
Stefi

Artemisia ha detto...

Ieri sera ho visto il film. In effetti non e' un granche' ma tanto il libro chissa' mai quando potro' leggerlo.
D'altra parte non credo che sia un testo facile da trasferire in un film.
Beh, questo tipo di passioni mi affascinano ma purtroppo non riesco a identificarmi... sono un po' per il "tutto e subito" :-)

luposelvatico ha detto...

@stefi: ma il tuo paese canaglia è Cuba? Portami con te!
@artemisia: "tutto e subito"? mah... non ci ho mai creduto, mai avuto nulla in questo modo nella vita...

Artemisia ha detto...

Beh, io si'. Mi riferisco alle relazioni sentimentali, non ad altre cose. Forse sarebbe meglio dire sono per il "qui e ora", e' meno imperativo. O per il "carpe diem". Fai te...

luposelvatico ha detto...

Ah, allora sono abbastanza d'accordo...è un po' diverso da "tutto e subito":-))))

Anonimo ha detto...

Caro Lupo,
¡Claro qué sí! Cuba intendo :-, per lo meno in questo caso.
Sai in questi giorni quanti vorrebbero partire per la mia destinazione?? Comunque per lo meno il 25 aprile lo festeggerò, oltre che con due partigiani italiani, con i combattenti della Revolución!! e poi 1° maggio a Santiago...
Fu galeotto proprio il 1° maggio del '93 (mio primo viaggio a Cuba) che mi fece conoscere un Paese di cui i media danno un'immagine assolutamente distorta e falsa e dove, pur essendo un paese del terzo mondo, toccai con mano che un altro mondo è possibile...
Bene, come allora, vado a ricaricare le batterie dell'anima (anche quella politica..) di pura energia combatiente!!! per tornare con una nuova grinta...tanto nemmeno questa volta vorranno tenermi lì!!...
Stefi

luposelvatico ha detto...

@stefi: sai che conosco una persona a me assai cara che fa la pittrice, espone spesso a Cuba ed ospita il mitico Alberto Granado (che è diventato de facto suo padre adottivo) quando viene in Italia?:-)

luposelvatico ha detto...

@stefi: comunque il 25 aprile ed il 1° maggio quest'anno non me li perdo...hasta la victoria siempre!