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martedì, dicembre 04, 2012

Questions...

Lo spread (bleah) è sceso sotto/attorno a quota 300, e tutta l'informazione mainstream esulta: "ecco, vedete, le politiche di rigore del governo producono finalmente risultati e rassicurano i mercati!!"
Ma io mi domando e dico...
se fossi uno speculatore, un avvoltoio, uno sciacallo della finanza (ovvero quel che si nasconde dietro la parola fintamente neutra "mercato") sarei solo rassicurato da quel che sta facendo il governo?
Noooo: sarei ENTUSIASTA!!!
Entusiasta di un gruppo di bocconiani, intimamente simili a me, che considerano "naturale" questo sistema di merda e sono disponibili ad affamare i propri governati, a ridurli alla miseria, pur di non scalfire nemmeno il sistema della diseguaglianza.
Entusiasta di chi sta apprestandosi a smantellare il welfare pubblico per regalare anch'esso ai famelici appetiti della finanza.
Entusiasta di chi promuove "accordi sulla produttività" che dicono alle imprese "non c'è bisogno di investire in ricerca ed innovazione, perchè vi procuriamo nuovi schiavi senza diritti e potete competere con questi..."
Entusiasta di chi vuol mettere mano ad uno dei sistemi sanitari pubblici più efficienti, solidali ed economici del mondo per dare i bocconi più golosi ai cani più avidi...

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Uno spot della Chiesa Cattolica afferma:
"Se non ci fossero i sacerdoti, chi si occuperebbe degli ultimi? Nessuno".

Quindi, si afferma esplicitamente che i cattolici, ad esclusione dei sacerdoti, non si occupano degli ultimi; ergo, se ne fregano del vangelo e dei precetti del cattolicesimo.

Si tratta di una clamorosa gaffe comunicativa, o della confessione di un fallimento di proporzioni bibliche?

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Beppe Grillo, la scorsa settimana, ha (come fa usualmente) gettato carrettate di letame sulle Primarie del Centrosinistra.

Oggi vara le "parlamentarie" del Movimento 5 Stelle: sostanzialmente, le persone che hanno diritto di votare guardano delle brevi presentazioni online dei possibili candidati alle elezioni politiche della propria zona e li scelgono con un click.

Fatemi capire: muoversi di casa propria per andare a votare tra un numero ragionevole di candidati (che in qualche modo han fatto ampiamente e pubblicamente sapere come la pensano) è da coglioni, mentre scegliere davanti ad un video degli emeriti sconosciuti che si autopresentano è democrazia reale?

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Esiste al mondo, oltre ad Israele, un qualsiasi stato a cui sia permesso decidere ed applicare la pena di morte sul territorio di un altro stato, e che si offenda pure se si reagisce?

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Dopo le armi di distruzioni di massa mai trovate in Iraq, voi ve la sentite di credere agli USA quando dicono che Assad in Siria sta usando le armi chimiche?

martedì, febbraio 05, 2008

Feti e libri

Sul nuovo attacco alla legge 194, io la penso come Emma Bonino: la legge è buona, ragionevole, rispettosa delle donne, ha funzionato e continua a funzionare, ed è insensato che la politica insegua agende dettate da altri.
Dopo la giusta reazione del Ministro Livia Turco, bisogna ricordare alla marmaglia clericale e medievale che esiste solo un modo accettabile per modificare le leggi: conquistare una maggioranza in Parlamento. Se gli italiani saranno così fessi da darla a forze che sostengono la cancellazione dei diritti e il soffocamento della volontà delle donne, non potremmo opporci (ci toccherà finalmente scappare in Spagna, dove il Governo ha ben chiara la linea di demarcazione tra stato di diritto ed legittimo esercizio del lobbysmo religioso), ma fino ad allora è giusto considerare inaccettabile ogni attacco ad una legge dello stato portato al di fuori del suo ambito naturale.

Qui a Torino adesso abbiamo un altro cruccio: la Sinistra RadicaleMilitanteCriticaSuscettibileEAncheUnPo'Scema è insorta contro il fatto che la Fiera del Libro sia dedicata alla letteratura di Israele. Io capisco che quando uno è ignorante finisce per pensarla come Goebbels ("Quando sento la parola cultura, la mia mano corre spontaneamente alla fondina della pistola"), ma lo sforzo di leggere un qualsiasi libro di Yehoshua, Oz o Grossman varrebbe almeno la pena di tentarlo, prima di aprire la bocca per dire sciocchezze.
Il boicottaggio della cultura è già appannaggio della destra più triviale, rozza e reazionaria, spiace davvero che i compagnuzzi (di cui peraltro si condividono parecchie battaglie ideali) decidano di volerle assomigliare.

venerdì, luglio 28, 2006

Il senso delle proporzioni

Sono d'accordo con voi: la contabilità necrofila, cioè il computo ed il confronto delle vittime delle parti coinvolte in un conflitto, è una cosa raccapricciante.
Si rischia di ragionare sui numeri e perdere di vista che dietro quelle cifre ci sono (c'erano) persone come noi, storie, vite ordinarie.
In questi casi io tento di ricondurre i numeri (che sono sempre spaventosi) a qualcosa di riconoscibile e riconducibile alle persone.
Allora: il TG di ieri sera diceva che il conflitto israeliano-libanese (so che la definizione è impropria) ha causato sinora la morte di 600 civili in Libano e di alcune decine in Israele.
Anche se il conflitto è spaventoso come tutti i conflitti, i numeri consentono ancora di percepire le dimensioni del dramma (se proseguirà, non ce la si farà più).
Io non credo di conoscere 600 persone: stimo di conoscerne 100-150, e quando dico "conoscere" intendo disporre di una quantità discreta di informazioni sulla loro esistenza e sul loro modo di essere, sufficiente a creare uno scambio di emozioni.
Ecco, tra queste 100-150 ho rapporti più approfonditi con poche decine, e rapporti di amicizia con meno di dieci (sono ormai un vecchio orso misantropo e senza energie).
Se penso alla complessità che popola la vita dei miei amici, di cui io colgo una parte infinitesimale, ed alla rete di relazioni e amicizie che da ognuno di essi si diparte, mi rendo conto che il patrimonio umano che di cui sto parlando ha valore e dimensioni inestimabili.
Ora, se un conflitto uccidesse i miei amici, io avrei una percezione (terribile), anche se imperfetta, della GRAVITA' della perdita, della sua intollerabilità: penso sia quello che prova chi vive lì, e che d'improvviso questa perdita subisce, senza poterla comprendere nè razionalizzare.
Perdita che è irreparabile per chi quel patrimonio conosceva, ma è irreparabile anche per il mondo: spazzare via quelle vite significa distruggere un patrimonio di unicità e diversità assolutamente non replicabile; spezzare legami, cancellare sogni, annullare abilità, competenze, modi di essere, abitudini, tic, manie, smorfie, carezze...
Cercare di trasformare quel freddo numero in visi di persone amate e care, è l'unico modo per capire quanto schifosa, ingiusta, irreparabile sia sempre la guerra.

giovedì, aprile 27, 2006

Idiozia mediatica sul 25 aprile

Dopo che in una manifestazione di centomila persone alcuni cretini (dieci? venti?) bruciano dei pezzi di stoffa a mò di bandiera israeliana, si arriva addirittura al fatto che l'ambasciatore israeliano chiede all'Italia di chiedere perdono.
Fatemi capire: un paese intero dovrebbe chiedere perdono per l'atto idiota di alcuni cretini (che, a differenza di quanto accaduto in passato, non rivestono ruoli istituzionali di alcun livello e quindi NON RAPPRESENTANO NESSUNO al di fuori di se stessi)???
Siamo alla follia. L'ambasciatore, così come i quotidiani nazionali, dovrebbero invece chiedere scusa ai quasi centomila che sono scesi in piazza: scusa per averli quasi ignorati ed aver sovrapposto alla loro festa, evidenziandolo senza ragione, un atto insignificante e stupido.