lunedì, gennaio 30, 2006

Un libro prezioso


Ho comprato questo libro ("L'impossibile volo", di Louis de Bernieres), parecchi mesi fa, senza conoscere l'autore, ma incuriosito dalla trama riassunta sul risvolto di copertina.
L'ho lasciato languire per un po' in libreria, intimorito dalle oltre 600 pagine, ma poi, quando mi ci sono tuffato dentro, ho scoperto che è uno dei più bei libri che mi siano capitati tra le mani in tutta la vita di lettore.
Siamo in Anatolia, qualche anno prima dello scoppio della prima guerra mondiale, in una piccola città dove, nei secoli, si sono mescolate razze e religioni e lingue: per progressive stratificazioni, complice la politica di tolleranza dell'impero ottomano, cristiani e musulmani vivono insieme e condividono riti e abitudini quotidiane.
Ma l'impero è in agonia, e le nazioni europee bramano di strappare brandelli di territori al vecchio gigante, mentre nuove generazioni di nazionalisti (tra cui spicca il futuro Kemal Ataturk) tentano di difendere almeno qualche brandello del glorioso passato.
Presto l'intera regione, e la piccola città, vengono travolti e stravolti dalla guerra: prima la jihad contro i francesi, poi la guerra di indipendenza contro i greci.
La guerra viene descritta in modo spietato e magistrale: non ci viene risparmiato nulla, di quello che accade, nessun orrore viene taciuto.
E, leggendo, scopri che il fondamentalismo e l'imperialismo mettono in moto meccanismi allucinanti e devastanti: i francesi arruolano gli armeni contro gli ottomani, e questi - al primo rovesciamento di fronte - si vendicano degli armeni con una deportazione-genocidio condotta da barbare tribù curde; poi sono i greci (in nome di una antica Grande Grecia che ricomprenda la perduta Bisanzio) a massacrare gli "ottomani" che, diventati "turchi", restituiscono il favore sterminando la popolazione di origine greca ancora presente a Smirne e dintorni.
Alla fine, l'orrore viene completato con la deportazione incrociata dei cristiani ex ottomani verso la Grecia, e dei musulmani ex greci verso la Turchia.
Il tutto a due passi da qui, ed in un passato recentissimo.
Un libro assolutamente da leggere, per la sua bellezza e per la densità di emozioni, di riflessioni e di pensieri che stimola.
Le storie di una miriade di personaggi (uomini e donne comuni, con aspirazioni e sogni comuni) sono raccontate con una maestria ed una attenzione che stupiscono.
Una splendida opportunità di riossigenare il cervello.

mercoledì, gennaio 25, 2006

Culo e camicia

"Mi chiamo Gastone, ma mi faccio chiamare Tone per...risparmiare il Gasssss..."
Il grande Petrolini, che inventò nel 1915 la figura di questo gagà vanesio e un po' scemo, non pensava certo che un giorno qualcuno avrebbe superato di parecchie lunghezze il suo dandy in fatto di sciocchezze e vanità.
Il nostro Gastone d'oggi appare ovunque e parla di tutto con la stessa patetica superficialità.
Esempio: "Bisognerebbe mandare l'esercito a sciogliere l'assemblea dei lavoratori Alitalia, ma non si può perchè poi accadrebbero tragedie di cui la sinistra approfitterebbe di certo", dove si arguisce che il problema non è mandare i soldati a sparare sui lavoratori, non è la tragedia di una soluzione alla sovietica che grondi sangue ed orrore, ma quel che ne trarrebbe l'opposizione contro di lui.
In questi giorni, appaiono in TV anche degnissimi comprimari. Scajola, ad esempio, gastoneggia alla grande. Tre giorni fa rassicura che la minor quantità di gas proveniente dalla Russia non avrebbe creato problemi per gli usi domestici, ieri fa approvare un decreto che sembra scritto da mia nonna, e non dal Ministro delle Attività Produttive di una nazione che sta nel G8: abbassate i termosifoni, mettersi la cannottiera, occhio agli spifferi.

Ma Berlusconi e Putin non erano amici per la pelle? Come mai il "comunista buono" (che non mi sentano ceceni, ucraini e georgiani) chiude i rubinetti del gas proprio a noi, nonostante i sorrisi e le pacche sulle spalle?
Non sarà che governare un paese è qualcosa di diverso dall'avanspettacolo?
(E qui mi incazzo anche con l'Unione: sul problema energetico, non si può far finta di nulla. Sto rigassificatore in Puglia lo facciamo si o no? Le fonti rinnovabili le portiamo al 10% o ci facciamo ancora le pippe su quanto son brutte le pale eoliche in Sardegna? SVEGLIAAAA!!!)

mercoledì, gennaio 18, 2006

Ken Parker e Robert Redford (per cinefili e fumettari)

Sapevo benissimo (vabbè, lo capirebbe pure un cieco!!!) che il personaggio di Ken Parker, creato da Berardi e Milazzo, era ispirato a Robert Redford.
Però, qualche sera fa, in una di quelle sere in cui hai voglia di vedere un bel film e in TV - non avendo comprato SKY cinema - non c'è granchè, ho tirato fuori dall'armadio una vecchia videocassetta con un film registrato anni fa da RaiTre.
Il film in questione è (non so chi di voi l'abbia visto) "Corvo Rosso non avrai il mio scalpo"(1972) di Sidney Pollack con Robert Redford (titolo originale: "Jeremiah Johnson").
E quando il film parte frusciando - caro vecchio VHS - e scorrono i titoli di testa, mi venisse un accidente!!! Quello E' Ken Parker.
C'è tutto, lì dentro, quello che ha ispirato Berardi e Milazzo.
C'è l'ex soldato biondo ed affascinante che cerca di dimenticare la guerra andando nel gelido nord. C'è il "lungo fucile", che gli viene "donato" da uno sfortunato cacciatore morto congelato nell'inverno precedente dopo un incontro con un orso che gli ha spezzato le gambe.
C'è la compagna indiana, il bambino che non parla, ci sono i personaggi che vivono in questa incredibile ed ostica porzione del mondo, tra neve infinita e paesaggi da sogno: gli avventurieri, i cacciatori, i pionieri.
C'è il tentativo di tenersi fuori dalla follia degli uomini, ma anche il furore, la vendetta, il dolore.
Se vi capita, riguardatelo. E se non vi capita, rileggetevi tutto Ken Parker, che è sempre un gran bel piacere.

martedì, gennaio 17, 2006

Stavolta ha ragione lui!


Il Presidente dell'Iran, Ahmadinejad, ha oscurato le trasmissioni della CNN in tutto il paese.
In una corrispondenza, la giornalista Christian Amanpour (che è di origine iraniana e conosce il persiano) aveva riportato così le parole del presidente: "L'Occidente non può negare all'Iran il diritto di sviluppare armi nucleari", mentre la frase pronunciata in farsi era: "L'Occidente non può negare all'Iran il diritto di sviluppare tecnologia nucleare".
Un differenza nient'affatto lieve, per un paese che l'Impero vorrebbe aggredire quanto prima.
Pensate se in Italia oscurassero le TV ogni volta che pronunciano una menzogna: nel giro di poche ore saremmo liberi dall'idiozia, dalla faccia di Berlusconi e torneremmo ad avere il tempo di vivere e di volerci bene.
Questa è rivoluzione, amici.

Aggiornamento: Li ha perdonati! Dopo le scuse, ha tolto CNN dall'oscuramento dopo solo un giorno. Oltre che deciso, è anche magnanimo. E più ne parlano male, più mi viene voglia di capire cosa dice davvero.

venerdì, gennaio 13, 2006

Salò, NOOOO!



Il disegno di legge che voleva equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani, previsto in discussione al Senato per l'11 gennaio, è stato eliminato dall'ordine del giorno della seduta.
Mi associo alla soddisfazione delle Associazioni Partigiane, ed all'auspicio che un simile disegno NON SIA MAI PIU' RIPRESENTATO al cospetto delle istituzioni democratiche.

Salviamo la costituzione


Se cliccate qui, scoprirete l'elenco dei luoghi ove si raccolgono le firme per il referendum abrogativo della riforma costituzionale approvata dalla CDL (ne ho parlato nel post "Devoluscion" del 17 novembre).

Io domani ci vado, a firmare: informatevi e fatelo anche voi, è importante.

Il portinaio ed i farfuglioni

Due stranieri sconosciuti mi hanno detto che un loro conoscente gli ha detto che D'Alema ha detto a qualcuno di vendere delle quote di BNL...
E' questa la scottante rivelazione che il nostro Presidente del Consiglio doveva fare sul caso Unipol/BNL/DS?

Che i DS siano stati scemi e goffi in questa storia (il che dimostra che ognuno dovrebbe fare il suo mestiere, invece del tifoso collaterale al banchiere amico) è sacrosanta verità.
Ci saremmo aspettati uno scatto di reni immediato, invece di farfugliamenti insulsi e imbarazzati. Fino all'intervista di Fassino su Repubblica, ed alla direzione DS di questa settimana, la reazione è stata inconcepibile.

Vabbè, il dato di fatto è che Fassino ed il gruppo dirigente DS restano persone per bene: non hanno preso soldi in questa vicenda, fino a prova contraria. Non è poco, di questi tempi.

Paura.

Vivo momenti di autentica paura, sempre più frequenti ed intensi.
Paura di morire, ogni volta che divento consapevole della caducità della vita, di quanto sia semplice scomparire in fretta a causa di poche cellule impazzite ed iperattive, o di un attimo di disattenzione.
Paura di perdere il lavoro, perchè sono entrato in quell'età pericolosa in cui si è troppo vecchi per avere nuove opportunità e si è ancora troppo giovani per sperare di rifugiarsi in un dignitoso status di pensionato.
Paura di non essere in grado di gestire la vecchiaia, la malattia ed il naturale percorso verso la morte della generazione precedente alla mia.
Paura di non tollerare più la violenza dilagante, la guerra quotidiana con i miei simili, sempre più aggressivi e spietati, e le piccole angherie ed arroganze quotidiane: e di adeguarmi ad essa, e di usarla anch'io.
Paura di non trovare più un posto quieto per invecchiare alla giusta velocità, tirando le prime somme della vita: perchè in questo mondo non ci si può più fermare, non è permesso.
Paura di diventare un rottame o un decerebrato, se cedo alle lusinghe di un mondo che mi vuole consumatore e basta, e a cui non interessano gli individui nè per talenti nè per aspirazioni.
Paura. Paura che nascondo esibendo anch'io sorrisi esagerati, schiamazzi inopportuni, luci accecanti, invece di ascoltare il silenzio, invece di far qualcosa per questo disperato bisogno di dare e ricevere amicizia ed amore che mi raggela il cuore.

mercoledì, gennaio 11, 2006

Un paese normale

Il post di ieri - relativo al video della morte di Quattrocchi - è stato pubblicato su Liberoblog.
Vi riporto qui alcuni sagaci ed equilibrati commenti ricevuti in quella sede.

lupo selvatico tornatene nella foresta con la coda tra le gambe, vergognati di cio' che scrivi tu che sei VIVO

AUTORE DEL BLOG potevi fare a meno di scrivere quello che hai scritto, denuncia il deserto della tua anima, se ne hai una.

Il solito intellettuale da salotto con manie di grandezza: lui non era un eroe ma ha mostrato una dignità ed un attaccamento alla sua nazione e al suo popolo che merita rispetto, grande rispetto. Vergognati da solo perchè non me la sento di perdere tempo a dirtelo.

Lei, titolare di questo blog, deve solamente nascondere la sua faccia e diventare muto. La sollecito a verificare sul dizionario - se lo possiede - il significato di mercenario. Il sig. Quattrocchi era là per un lavoro pericoloso che lei non farebbe mai, perchè solo un vigliacco fa delle affermazione di quel tipo. Provi a lavorare, se ci riesce!

... un'ultima cosa: uno come lei non può permettersi di utilizzare il titolo di un bellissimo album Jethro Tull. Non può comprendere la bellezza di questa musica! La esorto a diventare anche sordo!

Non vuoi vedere il video perchè hai paura di vedre un vero italiano coraggioso. vigliacco comunista

ma chi e' quel demente che ha scritto quell'articolo su quattrocchi? ma perche' non si da fuoco demente che non e' altro?

X LUPO SOLITARIO: FAI VOMITARE!!! LO VUOI UN PROIETTILE IN TESTA? INFAME...

QUESTO BLOG E' UNO SCHIFO!!! VERGOGNA!!! SEI INDEGNO DI VIVERE IN QUESTO PAESE!!!!

Ringrazio coloro che hanno commentato direttamente qui in modo civile.

P.S. sapere che condivido la passione per i Jethro Tull con qualche persona del genere di cui sopra è forse la cosa che mi deprime di più (scheeeeerzo!!!)

martedì, gennaio 10, 2006

I repubblichini di Salò come i partigiani? Una nuova legge triste di questo governo...

Bene fa il sito SDZ ad attirare la nostra attenzione - anche con un apposito logo che io reputo bellissimo e adotto per una personale campagna contro questa vergogna - su quanto accadrà domani in Parlamento: un disegno di legge composto di due articoli, presentato da Alleanza Nazionale, eleverà i "combattenti della Repubblica di Salò" al rango di militari belligeranti come tutti gli altri.

Ecco qui gli articoletti del disegno di legge n.2244:

Art. 1.

1. I soldati, i sottufficiali e gli ufficiali che prestarono servizio nella Repubblica sociale italiana (RSI) sono considerati a tutti gli effetti militari belligeranti, equiparati a quanti prestarono servizio nei diversi eserciti dei Paesi tra loro in conflitto durante la seconda guerra mondiale.


Art. 2.

1. I Distretti militari provvedono, ai sensi della presente legge, ad annotare sui fogli matricolari dei soggetti di cui all’articolo 1 il relativo servizio prestato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

2. La presente legge non presenta oneri a carico della finanza pubblica.

Non fanno molta impressione, nevvero? In effetti...però leggete qui la relazione che accompagna la presentazione del disegno di legge. Questa si che fa impressione. Perchè la RSI non viene considerata - come è stato fino ad ora - una istituzione eversiva illeggittima e non riconosciuta da alcuno salvo che dai nazisti, in contrapposizione allo Stato Italiano legittimo che, dopo l'8 settembre, dichiara rotta l'alleanza con la Germania.
No, si dice testualmente:

In definitiva, quando la resistenza e l’insurrezione armata assume, in grande stile, forme di organismo militare vero e proprio, quando non si tratta di una ribellione di pochi, ma di imponenti masse, è ovvio che, nei limiti consentiti e in omaggio alle esigenze dell’umanità i Governi di fatto non possono essere trattati senz’altro come Governi aventi giurisdizione su un’accolita di ribelli e di fuori legge, ché altrimenti, accertata l’originaria e libera volontà di porsi agli ordini della Repubblica sociale italiana, risulterebbe imponente il numero dei colpevoli di collaborazionismo, sia pure beneficiati di amnistia: in questa ipotesi la delinquenza politica si sarebbe palesata come generalità di vita vissuta da centinaia di migliaia di uomini e non come eccezione; il che non può essere, perché è l’eccezione che delinque e non la generalità. D’altronde, come può oggi parlarsi più di una accozzaglia di ribelli, quando la Convenzione di Ginevra ha inteso proprio tutelare i movimenti di resistenza organizzata, come sopra detto?

E'
un ragionamento stupefacente, ma con una sua logica ferrea. Io mi chiedo perchè AN, non adottando la stessa logica, continua a definire "terroristi" gli iracheni che si oppongono all'occupazione americana. Se non si usassero due pesi e due misure, anche loro avrebbero diritto ad una leggina che li riconosca, no?

Ironia a parte, i beneficiati da questa leggina saranno ormai pochi anziani repubblichini, magari cambiati moltissimo da quei brutti tempi: alcuni assomiglieranno a quei nazisti fuggiti in Sudamerica e ritrovati cinquant'anni dopo, vecchi tristi e patetici che hanno convissuto con il loro passato di sangue diventando fantasmi da dimenticare, più che criminali da punire.

Ma quel che questa legge dice (e che non è accettabile) è che Resistenza e Repubblica di Salò furono entrambe scelte legittime.

E' la menzogna e la mistificazione, la cifra di questi ultimi tempi: Sharon si è adoperato per la pace, Quattrocchi era un eroe e i repubblichini erano ragazzi come gli altri.

Io continuo a non starci, ragazzi.

"VI faccio vedere come muore un italiano"

Non voglio vederlo, il video dell'uccisione di Fabrizio Quattrocchi. Credo che vederlo non aggiunga nulla ad una vicenda squallida (la presenza dei quattro mercenari italiani in Iraq) e tragica (per il rapimento e la morte di Quattrocchi).
Quel che non capisco è il meccanismo (già applicato per Sharon in questi giorni) , meramente emotivo, che assegna alla morte - tragica o incombente - la funzione di "riscatto morale" e definitivo di vite e comportamenti eticamente discutibili.
"Si vergogni chi lo definì mercenario", dice il nostro Ministro degli Esteri.
Si vergogni lui a mistificare la realtà.
L'unico motivo di vergogna che possiamo provare è che nostri connazionali vadano ancora, come Quattrocchi, Stefio e soci, a speculare su una tragedia come la guerra, a farsi pagare a caro prezzo - ed in questo prezzo è incluso il "rischio di morte", no? - per fare i mercenari.
E pretendere pure che li si consideri eroi, è davvero troppo.