Odio il weekend.
Odio il mio dolore, odio la mia disperazione, odio la solitudine verso cui sto scivolando, odio il senso di sfiducia che mi sta avvolgendo.
Odio le mie lacrime, odio questo tempo che non passa e non mi salva, odio il sole che sorgerà domattina, odio sentirmi così, odio queste colline amate, odio sentire i miei sogni che vanno in frantumi, odio dover chiedere aiuto.
Odio questa musica che mi spezza il cuore, odio questi libri che continuano a parlarmi, odio questi oggetti che continuano a torturarmi.
Odio il mio corpo, i miei pensieri, il mio modo di essere, i miei sentimenti.
Odio il mio corpo, i miei pensieri, il mio modo di essere, i miei sentimenti.
Odio le parole che sto scrivendo.
4 commenti:
Calma, Marco. Nel prossimo post ti rivoglio grintoso e costruttivo. Siamo intesi?!?!
In effetti le parole che stai scrivendo non sembrano proprio positive...
Giornatuccia?Vedi? Come mi sembra di averti già detto ti mancano i miei vicini...loro sì che ti fanno salire l'adrenalina fino a livelli di raptus pluriomicida multiplo.....soprattutto quando trovo l'ennesima vittima sacrificale nel mio giardino.Uno dei loro passatempi preferiti è quello di soffiare il diserbante al di là del loro muro di cinta(e guardacaso in quel luogo c'è il mio giardino)quindi talvolta trovo delle piante morte.
@artemisia: promesso (e, spero, anche mantenuto)!
@dario: è vero, son più positive quelle che ho scritto dopo la sconfitta elettorale:-)
@carla: ma che simpatici...mi ricordano il film "i vicini di casa" con Dan Aykroid e John Belushi...
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