venerdì, settembre 19, 2014

L'ISTAT vince il premio IG Nobel per l'economia! (e The Guardian fa il furbetto:-()

E son belle soddisfazioni, per il Paese...

qui l'elenco completo dei vincitori del mitico IG Nobel 2014 con le motivazioni (come sempre spassosissime)...


ECONOMICS PRIZE [ITALY]: ISTAT — the Italian government's National Institute of Statistics, for proudly taking the lead in fulfilling the European Union mandate for each country to increase the official size of its national economy by including revenues from prostitution, illegal drug sales, smuggling, and all other unlawful financial transactions between willing participants.

REFERENCE: "European System of National and Regional Accounts (ESA 2010)," Luxembourg: Publications Office of the European Union, 2013.

PS: in un primo momento questo post si è intitolato: "Il governo Renzi vince il premio IG Nobel per l'economia", perchè ho letto la notizia sul Guardian che era scritta così:

"The entire Italian government won the economics prize for being the first European nation to increase its economy by factoring in revenues from prostitution, smuggling and the sale of illegal drugs."

Mi stavo fidando, e stavo facendo male. Il cattivo giornalismo impera, anche nelle perfida Albione, e bisogna sempre controllare le fonti delle notizie.
Infatti sul sito dell'IG Nobel il vincitore in questione è l'ISTAT, e non l'intero governo italiano.

sabato, settembre 13, 2014

Tra poco si ricomincia...

...con la stagione del Teatro Stabile di Torino. Paolini, Pirandello, i fratelli Servillo, il Falstaff di Shakespeare e Battiston, Mozart, Starnone, Jack London, Moliere, Cyrano de Bergerac, Teennessee Williams, Iaia Forte, Gaber, L'amore ai tempi del colera?
Non importa, purchè la magia abbia di nuovo inizio.
Non vedo l'ora!!!

venerdì, settembre 12, 2014

"The look of silence": un pugno allo stomaco che non possiamo evitarci.


Indonesia, 1965: un colpo di stato effettuato da Suharto rovescia il governo legittimo.
I "comunisti" (nome con cui vengono designati non solo i militanti del Partito Comunista Indonesiano, ma chiunque sia "diverso", poco zelante nella pratica religiosa o libero nei costumi sessuali) vengono presi di mira, incarcerati, torturati, massacrati: non solo dall'esercito, ma dai bravi indonesiani, la "brava gente" che va in chiesa ed in moschea, con la protezione del governo ed il plauso degli Stati Uniti.

In un solo anno, le vittime saranno UN MILIONE.
Gli assassini sono tutti impuniti, e i più importanti sono ancora tutti al potere. 
Chi parla di quegli eventi, ancora oggi, rischia di essere ammazzato (è il motivo per cui, nel titolo di coda, buona parte dei collaboratori, dei produttori e dei tecnici sono designati come "anonimo").

Nel film, il protagonista (nato nel 1968) incontra ed intervista gli assassini del fratello Ramli che non ha mai conosciuto (è stato ucciso nel 1965).

Questi vecchietti, dall'aspetto normale e dimesso, raccontano divertiti quell'allegra stagione in cui massacrare il prossimo senza esser puniti ha ravvivato esistenze altrimenti insignificanti.
E che risate nel ricordare i ventri squarciati, i peni tagliati col coltello ed i seni col machete.
Orgogliosi di quell'epoca eroica, su cui hanno addirittura scritto libri con le illustrazioni realistiche fatte da sè medesimi.

La banalità e l'orrore del male, nelle interviste a questi repellenti uomini comuni, raggiungono vertici spaventosi.

Guardatelo. E' la storia dell'uomo: sempre uguale, nel Reich e in Uganda, in Ruanda e in Cina, in URSS e nelle "guerre democratiche" americane.

Garantitegli l'impunità, e probabilmente vi taglierà la gola solo per farsi due risate.

UPDATE.
In una intervista rilasciata in questi giorni a Venezia, il registra Joshua Oppenheimer ha dichiarato che, nel 1965, non solo le potenze europee e gli Stati Uniti sapevano e approvavano quel che accadeva in Indonesia, ma inviavano armi e liste di persone da uccidere.