martedì, aprile 23, 2013
lunedì, aprile 15, 2013
La mia (piccola) Biennale Democrazia
sabato, aprile 06, 2013
Vorrei un governo...
che si ponesse come obiettivo la creazione di condizioni utili a far prosperare la felicità per i propri cittadini, dove i cittadini sono TUTTI coloro che vivono in questo paese.
Un governo che creasse le condizioni per una vita in cui ci sia sicurezza del reddito, e persistenza dello stesso.
Che restituisse serenità e capacità di progettare un futuro, e di impiegare nella società il meglio delle proprie capacità personali senza il timore costante di essere gettato all'inferno.
Un governo che abbandonasse l'accettazione acritica del mercato, che tende a rendere schiavi e concorrenti i suoi cittadini, e li difendesse, li proteggesse, li tranquilizzasse rispetto alle paure di non farcela.
Un governo che agevolasse la creazione di reti, di connessioni, di socialità tra le persone, che impedisse la prigionia della solitudine, dell'isolamento.
Un governo che non accettasse più che chi dirige un'azienda guadagni centinaia di volte rispetto a chi ci lavora nelle posizioni subordinate: che ponesse limiti insuperabili al divario tra chi si assume responsabilità e chi è al fondo della catena.
Un governo che usasse il suo potere per equilibrare i poteri economici che vogliono trasformare le persone in merci, in materiale da usare e gettare secondo le convenienze.
Un governo che riscoprisse e valorizzasse le competenze davvero utili a tutti, e le premiasse in aperta sfida ai valori del mercato: che impedisse che sul proprio territorio un artigiano muoia di fame mentre si danno milioni di euro a chi calcia un pallone.
Se il mercato non ha una morale esigo un governo che la rivendichi, la morale. Abbandonando il moralismo!
Vorrei un governo che aiutasse le famiglie con i servizi, che ridesse tempi e spazi alle persone per riscoprire la fratellanza, la vicinanza, l'assistenza e la cura reciproche.
Vorrei un governo che si impegnasse a propagare i valori della sobrietà, della mitezza, della pazienza, della tranquillità, della tenacia: e che usasse sempre parole moderate, caute, rispettose.
Vorrei un governo che si presentasse con un sorriso ed insegnasse che la paura è il peggiore handicap dell'anima, che la paura è nemica delle persone e dei cittadini, ed amica solo di chi li vuole opprimere ed umiliare.
Vorrei un governo che insegnasse che avere il giusto significa non avere nulla da perdere, e ad aprirsi al prossimo senza timori, sapendo che il confronto non è mai perdita di sè, ma arricchimento.
Vorrei un governo che combattesse la povertà culturale, l'ignoranza e l'analfabetismo di ritorno con la stessa forza con cui combatterebbe la povertà materiale.
Un governo che dicesse che saremo tanto più felici quanto più felici saranno le persone intorno a noi, dentro e fuori dai "confini".
Vorrei un governo che insegnasse il gusto per le cose belle e le cose buone, e che le cose sono più belle e più buone quanto più sono condivise con gli altri.
Vorrei un governo che volesse bene ai propri cittadini, a tutti, senza distinzioni, come c'è scritto nella Costituzione.
Anzi, io nella Costituzione aggiungerei questa frase: "Lo scopo del Governo è voler bene ai propri cittadini".
Un governo che li lasciasse vivere e morire come preferiscono, se non fanno male a nessuno (ed insegnasse a chi si sente "a disagio" rispetto ai comportamenti altrui che il disagio è un problema personale, non risolvibile con le leggi).
...ma, pensandoci bene, se io fossi un cittadino che MERITA davvero un simile tipo di governo, in fondo NON avrei nemmeno bisogno di un governo, e di certo il mio paese non sarebbe quella cosa triste che è.
martedì, dicembre 04, 2012
Questions...
Ma io mi domando e dico...
se fossi uno speculatore, un avvoltoio, uno sciacallo della finanza (ovvero quel che si nasconde dietro la parola fintamente neutra "mercato") sarei solo rassicurato da quel che sta facendo il governo?
Noooo: sarei ENTUSIASTA!!!
Entusiasta di un gruppo di bocconiani, intimamente simili a me, che considerano "naturale" questo sistema di merda e sono disponibili ad affamare i propri governati, a ridurli alla miseria, pur di non scalfire nemmeno il sistema della diseguaglianza.
Entusiasta di chi sta apprestandosi a smantellare il welfare pubblico per regalare anch'esso ai famelici appetiti della finanza.
Entusiasta di chi promuove "accordi sulla produttività" che dicono alle imprese "non c'è bisogno di investire in ricerca ed innovazione, perchè vi procuriamo nuovi schiavi senza diritti e potete competere con questi..."
Entusiasta di chi vuol mettere mano ad uno dei sistemi sanitari pubblici più efficienti, solidali ed economici del mondo per dare i bocconi più golosi ai cani più avidi...
*
Uno spot della Chiesa Cattolica afferma:
"Se non ci fossero i sacerdoti, chi si occuperebbe degli ultimi? Nessuno".
Quindi, si afferma esplicitamente che i cattolici, ad esclusione dei sacerdoti, non si occupano degli ultimi; ergo, se ne fregano del vangelo e dei precetti del cattolicesimo.
Si tratta di una clamorosa gaffe comunicativa, o della confessione di un fallimento di proporzioni bibliche?
*
Beppe Grillo, la scorsa settimana, ha (come fa usualmente) gettato carrettate di letame sulle Primarie del Centrosinistra.
Oggi vara le "parlamentarie" del Movimento 5 Stelle: sostanzialmente, le persone che hanno diritto di votare guardano delle brevi presentazioni online dei possibili candidati alle elezioni politiche della propria zona e li scelgono con un click.
Fatemi capire: muoversi di casa propria per andare a votare tra un numero ragionevole di candidati (che in qualche modo han fatto ampiamente e pubblicamente sapere come la pensano) è da coglioni, mentre scegliere davanti ad un video degli emeriti sconosciuti che si autopresentano è democrazia reale?
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Esiste al mondo, oltre ad Israele, un qualsiasi stato a cui sia permesso decidere ed applicare la pena di morte sul territorio di un altro stato, e che si offenda pure se si reagisce?
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Dopo le armi di distruzioni di massa mai trovate in Iraq, voi ve la sentite di credere agli USA quando dicono che Assad in Siria sta usando le armi chimiche?
lunedì, novembre 19, 2012
Ah, si, certo...
Potendo scegliere, preferisco Rockerduck, che mi è più simpatico.
venerdì, novembre 16, 2012
Ma che razza di gente siete?/3
(Dati rilevati da "La lotta di classe dopo la lotta di classe", di Luciano Gallino).
I governi ed i mercati ormai si confondono. Anzi, sono la stessa cosa: lavorano duro per la nostra infelicità, per l'arricchimento di pochi e l'impoverimento di tutti gli altri.
Usano lo stesso linguaggio ("merito", "competitività", "compatibilità", "debito") per mascherare e accrescere il privilegio.
mercoledì, novembre 14, 2012
Ma che razza di gente siete?/2
E non è che glielo si dice in faccia, guardandole nelle palle degli occhi: noooo...
...con un messaggio su Twitter!!!
Io pensavo che questi tecnici al governo fossero delle brutte persone.
Ma non fino a questo punto.
mercoledì, ottobre 10, 2012
Ma che razza di gente siete?
Delle merde, siete.
Che vi colpisca il dolore, la sfortuna, tutto il peggio che vi si possa augurare.
A voi ed ai vostri amici speculatori, banchieri, sfruttatori.
Che il disprezzo che dimostrate verso chi è più debole vi si ritorca contro, e vi travolga come uno tsunami.
Che il nostro odio possa farvi tutto il male che vi meritate, e anche di più.
giovedì, agosto 02, 2012
La scomparsa del lavoro
Occupati e disoccupati (dati provvisori)
mercoledì, giugno 13, 2012
Eso(n)dando
Secondo una relazione dell'INPS, pervenuta all'ANSA, che secondo alcuni organi di stampa sarebbe sul tavolo del ministro da diversi mesi, il numero è di 390.200.
La ministra, irritata per la diffusione del documento, «ha manifestato ai vertici Inps la propria disapprovazione e deplorato la parziale non ufficiale diffusione di informazioni che ha provocato disagio sociale».
NON ha detto che i dati dell'INPS sono falsi (e dio solo sa se lo avrebbe volentieri urlato, potendolo fare): ergo, significa che sono veri.
giovedì, febbraio 16, 2012
Dell'implacabile giustizialismo della carta carbone e di altre storie
"La carta carbone oggi
E scrivanie di fòrmica azzurra. E sedie con le gambe sottili e metalliche. Il tutto innaffiato di speciale polvere antichizzata, comprata a sacchi da 50 chilogrammi, fatta giungere apposta dalla Germania.
No, la lotta agli evasori non mi eccita. Smoke gets in your eyes, direbbero i Platters.
E' un discorso di priorità.
E, in testa alle priorità che sento, c'è la disuguaglianza. Finchè esisteranno manager, banchieri, speculatori, governanti che dispongono di redditi centinaia, migliaia, decine di migliaia superiori a quelli degli ultimi, non chiedetemi di vibrare di sana indignazione per chi evade le tasse: non ne ho il tempo nè la voglia.
Un bonus di 50 milioni di euro a Marchionne mi fa incazzare molto di più. L'idea che il mercato assegni agli uomini valori così assurdamente distinti fra loro evidenzia quanto far politica per "ispirare la fiducia dei mercati" sia più o meno come giudicare la propria vita basandosi sul giudizio di Aksentij Ivanovič Popriščin (vedi "Le memorie di un pazzo" di Nikolaj Gogol).
E nessun governo d'Europa intende entrare nel merito. Va tutto bene così, i nuovi nemici sono i tassisti e gli evasori. Si, vabbè.
E nessun partito d'Europa dice: "deve essere stabilito un reddito di cittadinanza, basato sul principio che qualunque essere umano ha il diritto ad una vita dignitosa per il solo fatto di essere al mondo. Poi, se uno vuole competere per avere dieci ville e sette suv, lo faccia pure: ma nessuno deve essere costretto a competere solo per esistere."
Sarebbe ingiusto, dite?
Beh, anche il mondo di oggi è ingiusto. Chissenefrega, dunque. Ci sarebbe un po' più di serenità in giro, no? Ed esseri umani sereni magari pensano agli altri, alla collettività. Pensano, inventano, creano, Molto di più di coloro che stanno con la pistola puntata alla testa, e rischiano di perdere tutto perchè sono vecchi, deboli, improduttivi, o semplicemente non abbastanza bastardi per competere ed annientare il prossimo.
*
giovedì, febbraio 02, 2012
L'intermediario
L'intermediario ha trattato la vendita del palazzo quando non ne aveva ancora la proprietà, e poi - sembra senza violare alcuna legge - ha fatto in modo di:
- "acquistare" al mattino il palazzo senza versare un soldo;
- "vendere" l'immobile al pomeriggio, facendo in modo che i versamenti futuri dell'acquirente (il fondo pensioni degli psicologi) verso di lui fossero sincronizzati in modo da giungere il giorno prima di quelli che deve versare per il pagamento dell'immobile al proprietario precedente (un fondo immobiliare controllato da Intesa San Paolo).
Sia chi ha venduto l'immobile all'intermediario che chi lo ha acquistato ha dichiarato "congruo" il rispettivo valore (ricordiamo, 28 e 44 milioni di euro).
La vicenda, a guardarla senza neppure dare dei nomi ai protagonisti, fa venire in mente alcune domande a più livelli.
Iniziamo dal più banale.
E' normale che un bene immobiliare (in questo caso) possa aumentare il proprio valore del 57% in poche ore solo in virtù di una intermediazione?
Perchè è improbabile che in poche ore il palazzo sia stato ristrutturato, o che sia giunta una notizia legata a eventi che possano cambiare il valore del bene (tipo vincoli sulla zona o sul palazzo) in modo così consistente.
Se assumiamo che il bene abbia mantenuto in quelle ore eguali condizioni intrinseche ed estrinseche, che cosa può aver prodotto questa variazione di valore?
Ripetiamo: il fondo immobiliare di Intesa San Paolo ritiene di aver venduto lo stabile al valore congruo di 28 milioni di euro, il fondo pensioni degli psicologi ritiene di aver comprato lo stabile al valore congruo di 44 milioni di euro.
Direi che qualcuno (o forse entrambi), tra i dirigenti dei due enti, ha commesso un errore di valutazione abbastanza consistente (18 milioni di euro...non cinquantamila...).
Ci si aspettano inchieste interne, licenziamenti e cause risarcitorie da parte di entrambi gli enti, direi, nei confronti dei propri dirigenti. Se ciò non avvenisse, sarebbe inquietante.
Ma procediamo.
I due atti di vendita saranno sicuramente stati fatti da due notai (mi auguro differenti: se si trattasse dello stesso notaio, andrebbe internato senza indugi).
Supponiamo (pura ipotesi) che il primo abbia agito correttamente.
Se così fosse, il notaio che ha registrato il secondo atto come faceva a non sapere che lo stesso immobile era stato acquistato al mattino per una cifra inferiore di circa un terzo?
E' un notaio, cazzo, lo pagano profumatamente apposta per sapere queste cose!
Qualcuno potrebbe obiettare: "Beh, che c'entra? Il notaio verifica che il bene sia vendibile e che non esistano ipoteche nascoste; poi, se uno lo vuol comprare al doppio di quello che vale, sono affari suoi".
Beh, allora aboliamoli i notai: facciamo che basta un'autocertificazione firmata del venditore, impugnabile legalmente nel momento in cui si riveli mendace; esattamente come accade in tutti i paesi avanzati in cui le professioni medioevali sono state abolite.
Insomma, uno dei due notai (o entrambi) non sono stati molto professionali. E almeno l'ultimo acquirente dovrebbe denunciarlo (o denunciarli) per questo motivo, se è in buona fede. Se ciò non avvenisse, sarebbe inquietante.
E adesso, poniamoci delle domande di livello diverso.
L'intermediario, diciamo, ha fatto solo l'intermediario, appunto, ma ad insaputa dei due enti.
Se i due enti si fossero messi d'accordo tra di loro, avrebbero concluso la vendita a, diciamo, 37 milioni di euro risparmiando entrambi 9 milioni di euro, con lo stesso esito finale: il passaggio dello stabile (così com'era) dal primo ente al secondo.
Entriamo dunque nel merito del compenso che l'intermediario si è portato a casa, cercando di comprenderne il significato.
Abbiamo detto che l'intermediario non ha portato alcun valore aggiunto, nell'operazione: lo stabile venduto al pomeriggio era esattamente lo stesso acquistato al mattino.
Pensiamo anche che, se l'ente 1 avesse saputo che l'intermediario avrebbe immediatamente rivenduto lo stabile all'ente 2, non avrebbe accettato l'intermediazione (perchè noi diamo per scontato che i gruppi dirigenti dell'ente 1 e dell'ente 2 siano al massimo ingenui, ma non disonesti).
Quindi, i 18 milioni di euro "guadagnati" dall'intermediario non nascono dalla produzione di qualcosa, dall'arricchimento di valore reale del bene o dalla vendita di un servizio utile: la vendita diretta del bene tra i due enti avrebbe eliminato solo questo guadagno e quello di uno dei due notai, che sono considerabili di fatto attività "parassitarie" rispetto al bene.
Insomma, i 18 milioni di euro sono stati "guadagnati" facendo fesso qualcuno: o i dirigenti dei due enti, o gli iscritti del fondo pensioni.
Poichè in quanto accaduto non c'è (a prima vista) nulla di illegale, resta da chiedersi se sia giusto guadagnare soldi (che siano 18 euro o 18 milioni) facendo fessi gli altri.
E' importante, chiederselo, perchè in assenza di leggi e (ormai) anche della semplice disapprovazione sociale (che anzi in casi come questi viene sostituita da plauso ed ammirazione), far fessi gli altri può divenire un modo di massa per sbarcare il lunario.
Andrebbe di conseguenza depenalizzata anche la circonvenzione di incapace, perchè se concepiamo - darwinianamente - che chi fa fesso un altro ha il pieno diritto di guadagnare, perchè mai dovremmo mettere in galera chi truffa un anziano, facendogli credere cose che non sono vere e prosciugandogli i risparmi di vita? In cosa si differenzia, costui, dall'intermediario di cui sopra?
E in cosa si differenzia, l'intermediario di cui sopra, da chi vende azioni senza averle ancora acquistate, e da chi sui mercati internazionali "prenota" petrolio, cereali, riso per incassare gli aumenti di prezzo prima di pagare il bene?
Insomma, non esprimo giudizi morali specifici sul nostro intermediario, perchè si comporta esattamente secondo il modello del capitalismo attuale e della finanza, che è il Grande Figlio di Puttana a cui tutti i personaggi di questo genere fanno riferimento: facendo fessi quelli che non possono difendersi.
Vendendo cose che non si possiedono e che non si sono pagate (ricordate i furbetti del quartierino? anche loro avevano l'abitudine di pagare l'immobile acquistato con i proventi degli affitti futuri, senza sborsare un soldo).
Allora, quando il governo attuale (nei confronti del quale abbandono la cautela per un giudizio doverosamente di classe e conseguentemente spietato) diffonde l'idea che si debbano odiare i tassisti e i notai, gli avvocati, i "vecchi", i garantiti, mentre il modello culturale della sopraffazione, del guadagno a spese di chi non può difendersi rimane invece intonso ed indiscutibile, dico che è il caso di smetterla di prenderci per i fondelli.
Non è vero che costoro sono "equidistanti", e colpiscono gli interessi di tutti. Stanno applicando alla lettere le indicazioni della famosa e funesta lettera della BCE, punto.
Le cose andranno dunque nuovamente bene per le banche, e per gli speculatori (quelli che guadagnano facendo fesso il prossimo), che ancora una volta avranno socializzato le perdite.
Dio, siamo ancora qui con la "fiducia dei mercati". Con lo spread e l'indice della Borsa di Milano.
Ad indicare di nuovo nemici falsi, secondari. A far finta che questo paese sia un'entità omogenea, e non un luogo in cui la diseguaglianza è sovrana, e dove nulla unisce gli ultimi ai primi.
A dire ancora che la ricchezza che è un valore, indipendentemente da come è stata raggiunta.
Ma andate affanculo, va!
Io vorrei che andasse al potere un pazzo. Un pazzo spietato. Che, per prima cosa, prima di essere ucciso dai servizi segreti e dalle mafie, chiudesse le borse - facendo saltare in aria i palazzi, dopo aver fatto uscire tutti. E punisse con dieci anni di galera chi vende le cose che non possiede. E che separasse la moneta usata per pagare il lavoro da quella usata per giocare alla finanza, rendendole indipendenti, non equivalenti, non intercambiabili e legate da un cambio reale che cambi ogni giorno: oggi, ad esempio, guarda un po'!, moneta-lavoro vale 1000 mentre moneta-finanza vale merda. Ed il mio 1000 resta inalterato, perchè ho lavorato per produrlo, mentre è giusto che tu - intermediario - ti guardi con disgusto le mani sporche di cacca.
E che dicesse, dunque, che chi non produce nulla di fisico o di intellettuale, o non fornisca servizi che accrescono il valore di un bene, ma si limita a manipolare cose esistenti, venga pagato solo con moneta-merda.
Ecco, l'intermediario di cui sopra - che non ha prodotto nulla - oggi avrebbe in mano diciotto milioni di moneta-merda. Legalissima, eh. E guadagnata onestamente.:-)
Ma non accadrà. Perchè la "giustizia" non esiste, e le leggi rispecchiano solo il potere del più forte, e la democrazia ed il volere del popolo sono minchiate con cui ci fanno giocare quando sono sicuramente inoffensive, non certo quando possono mettere in pericolo i veri manovratori del mondo.
E il "popolo" non sarà mai più in grado di esprimere una coscienza di classe ed una visione alternativa del mondo, con tale forza da prendere il potere in un numero sufficiente di paesi per indicare una via diversa e radicalmente alternativa.
Il capitalismo ha trionfato, e la prova è che non ci sono mai stati così tanti soccorritori al suo capezzale da quando è in crisi.
Ed esige che ci facciamo fessi l'un con l'altro.
E che sorridiamo pure, per non far piangere Monti ed i banchieri.
lunedì, dicembre 05, 2011
Cautela
mercoledì, novembre 16, 2011
"Disponibili" tua sorella!
(*) UPDATE: che il Governo Monti sia composto da persone per bene, rispettabili e competenti, che ne sostituiscono di assolutamente impresentabili, non toglie nulla allo scopo del Governo stesso, che è applicare gli impegni richiesti dalla lettera della BCE: se ci si muove in quel contesto, serve a ben poco esser "per bene" o richiamarsi ad una improbabile "equità sociale" dei sacrifici.
mercoledì, novembre 09, 2011
La salma e Bartleby
giovedì, ottobre 27, 2011
Se (pillole di curaro)...
Cinquanta volte, in termini di differenza di tenore di vita e di possibilità, è già una cosa assurda, folle.
Eppure, oggi, Marchionne guadagna 435 volte quello che guadagna un suo operaio.
QUATTROCENTOTRENTACINQUE VOLTE.
E nonostante questo rompe il cazzo, "si vergogna di essere italiano".
Ecco, la mia legge non impedirebbe a Marchionne di guadagnare una cifra astronomica e sostanzialmente assurda: alla sola condizione che i suoi operai vengano pagati NOVE VOLTE tanto quello che vengono pagati oggi.
Nessuno si lamenterebbe più, e probabilmente si estinguerebbe anche la FIOM:-) (e ciò renderebbe assai più felici anche gli industriali, no?:-)))
mercoledì, ottobre 05, 2011
Di qua o di là...
Questo è il "mercato": in esso, la merce informativa che riguarda i drammi reali delle persone vale poco. E poi che noia, 'sta crisi: la gente ormai ha bisogno di svagarsi, non può pensare ogni giorno che il giorno dopo potrebbe aver perso tutto quello che ha (o che pensava di avere).
E allora vai, di nuovo, con le merci che rendono di più: le illusioni. Le solite, quelle che sembrano marcite e puzzolenti, ed invece vengono ogni volta rivendute per nuove.
Che ci frega a noi, ad esempio, di UNO SPECIFICO processo per omicidio? In Italia ci sono circa 600 omicidi l'anno .Quanti processi ci siano in corso per questo motivo non lo, le statistiche reperibili sul sito del Ministero della Giustizia non sono capace di interpretarle correttamente: ma se diciamo "alcune centinaia" non dovremmo sbagliare ordine di grandezza.
E allora, perchè dovrebbe interessarcene uno in particolare? Perchè esso in particolare diventa merce vendibile?
Perchè ci sono tutti gli ingredienti necessari a stuzzicare il popolo: la morbosità intrecciata con la bellezza ed la ricchezza (no, non è un processo qualunque, visto il nome ed il cachet degli avvocati coinvolti).
Dunque, 'sta cosa è l'arma di distrazione di massa di questi giorni.
Se non fossimo così futili, e smettessimo di comprare i giornali e leggere i siti che ci vendono merda, forse al centro dell'informazione si metterebbe qualcosa di più serio.
("Siamo così futili che le distrazioni ci possono impedire persino di suicidarci", disse Gaber).
Ad esempio, un paese normale, una comunità, dovrebbe mettere al centro del proprio dibattito una cosa serissima come la famosa lettera della BCE al Governo italiano. Il cui testo è finalmente diventato di dominio pubblico.
Ecco, questa lettera dovrebbe essere pubblicata in prima pagina da tutti i quotidiani e discussa. Discussa non solo sulla stampa, ma nelle strade, dai cittadini, dalle persone, da NOI. Perchè essa costituisce uno spartiacque, un limite, una soglia. Psicologica e politica.
E del superamento di questo limite (o almeno della sua esplicita certificazione) tutti dovremmo almeno essere consapevoli.
Vi spiace se la riproduco qui e poi proviamo a parlarne? Tanto a questi post chilometrici siete abituati...
Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011
Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.
Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.
Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:
1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.
2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.
Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.
3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.
Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.
Con la migliore considerazione,
Mario Draghi, Jean-Claude Trichet
Eccola qui, dunque.
Proviamo a farne una semplicissima analisi semantica, estrapolando i concetti chiave?
"Il Consiglio direttivo (della BCE) ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori."
Questa è la prima frase assertiva della lettera, ed indica la priorità secondo il Consiglio Direttivo della BCE: "ristabilire la fiducia degli investitori".
Certo: è una banca che parla, e la sua priorità può essere comprensibile.
Ma questa banca (anche se europea) parla ad un governo. Ed un governo non deve necessariamente avere le stesse priorità di una banca. E potrebbe anche considerare non accettabile farsele indicare.
A me sembra che la priorità di un governo italiano qualsiasi sia indicata dall'articolo 3 della Costituzione:
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Ogni governo italiano, infatti, esercita temporaneamente la sovranità in nome del popolo secondo quanto dice l'articolo 1 della Costituzione:
"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
Ora, ottenere la "fiducia degli investitori" è solo uno dei mille modi in cui un governo può decidere di esercitare la sovranità in nome del popolo, ma non è NE' IL SOLO NE' IL PRINCIPALE OBIETTIVO della azione di governo, che l'articolo 3 indica invece in modo così netto e assolutamente non travisabile.
Poi, la BCE passa ad elencare alcune misure che ritiene necessarie per raggiungere il SUO obiettivo.
"Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro."
Puro blablabla relativo al mito marcio della crescita, questo animale fantastico, mitologico ed indefinibile, solo su cui può galoppare la felicità dell'essere umano.
Crescere serve a: "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." ?
Se si, diteci come.
Se no, andate affanculo voi e la vostra crescita.
"È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala."
Qui non si tratta di credere a miti marci, invece, ma di totale malafede.
E' necessaria la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali.
E perchè? Per cosa? Per chi? Come si fa a dire una stronzata del genere senza motivarla, sperando che stia in piedi da sola?
E poi, porca puttana, solo tre mesi fa questo paese ha votato esattamente contro questa asserzione. Milioni di deficienti, che pensano di possedere "la sovranità del paese", secondo la BCE, non valgono un'unghia incarnita di un suo direttore.
"C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione."
Ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende.
C'è scritto nella Costituzione della Repubblica Italiana? Nooo?
E allora, please, riandate affanculo un'altra volta.
E se l'accordo del 28 giugno si muove in questa direzione, vada affanculo anche lui.
Ma procediamo.
"Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi."
Accidenti, questo è un passo autenticamente comunista, per una banca!!!
"un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi."
Un cedimento umanitario, si direbbe quasi. Cioè, visto che sono gli investitori gli unici soggetti viventi che stanno a cuore alla BCE, il fatto che ci sia un passaggio che - seppur genericamente - accenna all'importanza che le persone abbiano in qualche modo un posto di lavoro, è importantissimo.
Il governo, infatti, era così sicuro che quelli della BCE si fossero sbagliati o rammolliti, che questa frase ha fatto finta di non averla letta, quando ha confezionato l'articolo 8.
"È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi."
Che minchia vuol dire "se necessario, riducendo gli stipendi"?.
BCE, hai sbagliato casella: fai tre passi indietro, all'articolo 3 della Costituzione: rileggilo bene. E poi rivai affanculo.
"Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011."
Quel che succede sui mercati finanziari è una vostra priorità, non una priorità del governo. Quindi dare ordini ad un governo e ad un parlamento sovrano dovrebbe meritarvi (e non solo da me) l'ennesima mandata dove sapete.
E poi, vabbè, per chiudere un po' di fuffa riscaldata (abolite le provincie, razionalizzate, fate sinergie blablabla).
Ora, alla fine le possibilità sono soltanto due: o la lettera della BCE rende merda la Costituzione, o la Costituzione rende merda la lettera della BCE.
Tertium non datur.
Il governo ha deciso di dare la prima interpretazione, e quindi dovrebbe dimettersi perchè non è più in grado di rispettare il dettato della Costituzione.
Parte dell'opposizione, le associazioni degli imprenditori ed alcune organizzazioni sindacali hanno attaccato il governo perchè "non dà abbastanza ascolto alle indicazioni della BCE": tutti costoro sono contro la Costituzione, e contro di noi.
Marchionne si è schierato su posizioni ancora più oltranziste e neoliberiste: l'unica reazione sensata verso questo signore sarebbe quella di mettere l'IVA al 40% su tutte le vetture FIAT prodotte all'estero o con componenti che arrivano dall'estero oltre una certa soglia.
Ripeto quel che dico da tempo: io non ho personalmente nulla contro Marchionne. Egli fa i suoi interessi, e quelli dei suoi azionisti. Ma poichè essi (gli interessi di costoro) sono divergenti rispetto a quelli del Paese, mi sembra naturale che il Paese possa difendersi e decida di aprire spazi e mercati a chi, in questo Paese, possa portare ricchezza e posti di lavoro. Chi a questo riguardo fa il furbetto, è pregato di accomodarsi là dove dovremmo mandare la BCE.
Insomma, questa lettera della BCE è estremamente utile.
Perchè traccia, come dicevo, una linea netta che divide in due la nostra società: chi, come me, crede che una simile lettera offenda la Costituzione, e debba quindi essere rispedita al mittente con un po' di polverina per grattarsi.
E chi, invece, la vede come nuova Costituzione.
Se da questa parte si schiera tutta la classe dirigente, buona parte dell'opposizione e della parti sociali, significa che la vecchia cara Costituzione è davvero carta straccia, anche da un punto di vista formale.
Ma significa anche che il patto sociale che regge questo Paese è definitivamente pronto a saltare.
Significa che chi non rispetta le regole, godendo del fatto che la maggioranza degli altri sia in qualche modo tenuto od obbligato a farlo, deve aspettarsi che presto la maggior parte delle persone ritengano che le regole non contino più nulla.
Sembra prossimo, dunque, il Far West.
Non è detto che sia un male assoluto: almeno per me, che sono un accanito lettore di Tex, c'è la speranza che qualche volta le pistole, in nome della giustizia, sparino nella direzione giusta.
giovedì, agosto 18, 2011
I miserabili
E' penoso, però, che qualcuno approfitti di questo momento per tentare di regolare i conti e picchiare l'avversario sperando di trovarlo a terra.
E' il caso del Ministro Sacconi. Non trovo parole per definire quest'uomo.
Il paese è in preda al panico, e costui non trova di meglio che approfittarne per seminare il terrore tra le categorie più indifese. Nel momento in cui tutti abbiamo un disperato bisogno di reddito, costui agisce per renderne più facile ed agevole la perdita, mettendo in campo l'aggiramento dell'articolo 18 ed introducendo la possibilità di licenziare a livello aziendale previo accordo sindacale (evvai con i sindacati gialli, come ai tempi di Valletta...)
Così, soddisfatto, può finalmente rendere pratico il suo risentimento rancoroso contro la CGIL, da cui peraltro proviene - come tutti gli ex, non perdona a se stesso l'idea di essere considerato un traditore.
Cosa c'è in quel cuore, cosa c'è in quel cervellino? Polvere, bucce di patate, piccole scorie tossiche...va a sapere. Comunque il tizio VUOL FAR DEL MALE. Volontariamente, ostinatamente, caparbiamente. Questo basta a giudicarlo.
Oh, ben, ovviamente non siamo qui a indicare il Sacconi come bersaglio dell'indignazione popolare. Ci mancherebbe altro. Sarebbe un onore troppo grande, che non merita affatto.
E poi, suvvia, mica è il solo.
Come sapete, Bossi è Ministro delle Riforme (e pagato come tale). Ecco, alzi la mano chi è in grado di indicare una sola iniziativa partita da quel Ministero negli ultimi anni. A parte bofonchiare minchiate da bar, cosa fa quell'uomo tutto il santo giorno? Che diavolo di lavoro è il suo?
O il Ministro Romano. A parte sfuggire alle accuse di concorso in associazione mafiosa, che fa?
E...chessò...Giorgia Meloni, che è ministra di qualcosa, pare. Cheffà? Come si guadagna il pane? Qualcuno ha mai sentito dire che la Meloni abbia fatto qualcosa?
Sulla Brambilla, lasciamo perdere: che quel che fa è sempre molto peggio di quel che non fa.
Anche le altre donne ministro tacciono da un po'. Carfagna, Prestigiacomo, Gelmini... ci siete? Siete ancora vive?
E Galan? Ah, già...salverà l'Accademia della Crusca.
Parbleu.
E' vero che è meglio tacere e defilarsi che fare i sacconi, in fondo. E' vero che è meglio nascondersi dietro il fronte, e lasciare che a gestire l'impudicizia della situazione ci sia Tremonti.
Ma, come si cantava un tempo, "per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti."
Anche se non contate nulla, ci ricorderemo per sempre della vostra pavida complicità.
venerdì, aprile 15, 2011
Miscellanea
La prima, e più dolorosa, è la morte assurda di Vittorio Arrigoni a Gaza, provocata da un gruppo di subumani senza cervello nè ragione.
Quel che raccontava e quel che faceva (lo scudo umano per contadini e pescatori palestinesi, per difenderli dalla violenza militare israeliana) era importante e prezioso.
La seconda è questa cosa qui: ma il motivo per cui mi ha colpito non sta nella notizia in sè.
Il giornalista (?) Marco Pasqua di Repubblica decide di scrivere, sulla cronaca milanese, un articolo a sensazione: il tono dell'articolo (titolato "La prof negazionista del Manzoni:"Basta con il mito dell'Olocausto"") fa venire i brividi. Mi puzza da subito. Un grande quotidiano nazionale si scaglia contro una persona, contro una blogger?
Si, è proprio così. L'articolo estrae, sceglie, decontestualizza, non fornisce link diretti, fa credere che questa persona - una insegnante - abbia espresso opinioni antisemite. Lascia il dubbio (senza dir nulla di preciso al riguardo) che lo faccia anche a scuola. Ed esprime il suo giudizio: assoluto, perentorio, definitivo. Condanna! Ludibrio! Vergogna!
E il peggio è che non solo c'è chi ci va dietro, ma anche chi pensa di correre ancor più veloce del prode giornalista. E' il senatore del PD Roberto della Seta, che sul suo blog pubblica questa dichiarazione:
LA DOCENTE NEGAZIONISTA NON PUO' INSEGNARE
“Notizie di stampa riportano che una docente del liceo Manzoni di Milano è autrice di un blog dai contenuti chiaramente antisemiti e negazionisti, che ad esempio definisce l’Olocausto ‘un mito’. Come ho avuto modo più volte di dire, sono convintamente contrario che venga introdotto nel nostro ordinamento penale il reato di negazionismo in merito all’olocausto ebraico.
Invece chi sostiene tali scelleratezze è palesemente incompatibile con la funzione di educatore pubblico.
Per questo chiediamo al Ministro Gelmini di adottare tutte le misure disciplinari possibili per evitare che degli alunni siano costretti ad apprendere la storia e la filosofia da unapersona di tal genere.”
Ma vi rendete conto? "Notizie di stampa riportano che" vuol dire che il senatore non si è nemmeno preso la briga di andarle a leggere, le opinioni in questione.
Se uno non sa, dovrebbe tacere. Ennò, siamo in Italia. Della Seta non sa, ma emette la sua sentenza: "chi sostiene tali scelleratezze (che lui non conosce, ma giudica senza fallo) è palesemente incompatibile con la funzione di educatore pubblico".
Traduzione: io non so cosa dice o scrive questa persona, ma se Marco Pasqua dice che è cattiva io vado oltre, e dico che bisogna anche licenziarla! E chiedo che intervenga la Gelmini!
Io ho scritto una educata mail al senatore Della Seta, molto più educata delle sue parole che chiedono la morte civile e professionale di una persona che non conosce e di cui non fa nemmeno lo sforzo di conoscere le opinioni in modo diretto:
sono un iscritto piemontese del PD che ha letto sul suo blog questo post:
LA DOCENTE NEGAZIONISTA NON PUO' INSEGNARE (...)
E' evidente che la sua dichiarazione trae ispirazione da questo articolo di Marco Pasqua su Repubblica:
http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/04/14/news/la_prof_negazionista_del_manzoni_basta_con_il_mito_dell_olocausto-14910024/
Posso dirle che mi terrorizzano entrambi, sia l'articolo che la sua dichiarazione?
Marco Pasqua compie un'operazione indecente. Usa la potenza di un articolo su un quotidiano nazionale per aggredire una persona per le idee che esprime, e non consente di verificarle direttamente: estrapola, riorganizza, decontestualizza, non fornisce link diretti ed esprime un giudizio perentorio, assoluto, senza permettere alla persona in oggetto di difendersi (certo, poi scrive un secondo articolo - http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/04/15/news/prof_negazionista_arrivano_gli_ispettori_e_lei_tutta_colpa_della_lobby_sionista-14951637/?ref=HREC1-10 - in cui presenta sempre nello stesso modo - estrapolando poche frasi da un contesto ben più ampio - quel che la persona scrive nel suo blog in risposta all'attacco).
Lei, Senatore, compie un atto egualmente indecente quando in nome di "notizie di stampa (che) riportano che" si spinge a chiedere il LICENZIAMENTO (!!!!) di un'insegnante, chiedendo l'intervento del Ministro (ben lieto, peraltro, di intervenire tutte le volte che si può configuare un "reato di opinione") per opinioni espresse in un blog personale, fuori dal contesto scolastico, e assolutamente lontane dall'essere etichettate banalmente come "contenuti chiaramente antisemiti e negazionisti".
Non entro nemmeno nel merito: io sono andato a cercare il blog "incriminato", ho letto quel che c'è scritto, mi sono fatto una personale opinione. Come "opinioni", appunto, sono quelle espresse nel blog. Complesse, intense, forse discutibili: ma non banalizzabili come ha fatto Marco Pasqua.
Al di là del merito, è il metodo che indigna: è profondamente fascista.
Faccia un duplice sforzo, Senatore, la prego: vada a leggere - con la sua testa ed i suoi occhi - quel che quella persona scrive, visto che ha deciso di esprimere la sua personale opinione su questi fatti.
E modifichi o ritiri la sua dichiarazione, e chieda scusa pubblicamente a questa persona per l'avventatezza, per la superficialità, per la leggerezza con cui si è accodato - in nome di una indignazione completamente fuori luogo - a chiedere la sua condanna a morte sociale e professionale basandosi solo su un (assai poco professionale) articolo di giornale.
Mi restituisca l'orgoglio di essere di sinistra: si può sbagliare, prendere una cantonata, ma ciò che dovrebbe distinguerci è anche la capacità di avvedersene e ammettere i propri errori. Con umiltà ed umanità.
La ringrazio per la cortese attenzione."
Non so se mi risponderà: se lo fa, ve lo dico. Per il momento registro con dolore questa orribile tendenza (da parte di chi si definisce DI SINISTRA) a giudicare senza sapere, a chiedere l'intervento del POTERE contro una persona per le sue opinioni, questa voglia di condannare, cancellare, sopprimere: questo è fascismo, sant'iddio!!
Naturalmente, massima solidarietà all'insegnante presa nel mirino, le cui opinioni- e per verificarlo di persona basta andare sul blog collettivo Cloro al clero, e leggere con la mente sgombra da pregiudizi - non sono affatto banalizzabili come "antisemite".
La terza cosa che mi ha colpito oggi è uno spaventoso articolo su "Repubblica" edizione cartacea, a pagina 17, intitolato "Se la crescita non accelera al 2% tagli alle spese vive per 35 miliardi" (sottotitolo: Studio Bankitalia: ecco i sacrifici imposti da qui al 2016), a firma di Roberto Petrini.
Questo l'incoraggiante incipit:
"Una stangata colossale. Un vero e proprio massacro epocale."
Si riparla della famosa "regola del debito", che l'Unione Europea imporrà ai paesi europei per rafforzare il Patto di Stabilità: tutti i paesi che hanno un debito superiore al 60% del PIL (e noi siamo oggi al 120%) devono ridurre lo scostamento del 5 per cento ogni anno.
Per l'Italia, equivale ad una somma annuale di 45 miliardi di euro.
Draghi ha detto che l'unico modo per salvarsi è avere una crescita annua del 2% del PIL. Se la crescita è all'1%, che è la media degli anni 2000-2005 prima della crisi economica, bisognerebbe mettere in programma, negli anni 2011-2016, tagli alla spesa corrente per 35 milardi di euro.
"Si tratterebbe, in altri termini, di una riduzione del 5,3% delle spese vive, sociali e di welfare, al netto di interessi ed investimenti."
Ovvero: quel che conosciamo oggi in termini di tagli alla scuola, alla cultura, alla sanità, ai trasporti, ai servizi ai cittadini, è semplicemente un piccolo aperitivo rispetto a quel che ci aspetta nei prossimi anni.
Io, fossi nell'opposizione, col cavolo che mi candiderei a vincere le prossime elezioni politiche.
Un governo serio dovrebbe imporre una patrimoniale per recuperare 4-5000 miliardi di euro, facendosi nemici tutti i poteri forti, e convincere i cittadini che la loro vita futura sarà come quella dei greci (di cui non si parla più per non deprimersi), e per farlo dovrebbe mandare i blindati per le strade, spararci addosso, gestire una probabile guerra civile.
Nessuno sano di mente può assumersi un simile compito in un paese dalle intelligenze devastate dalla TV.
Fossi nel PD, mi scioglierei: subito, adesso. Ma non per le ansie di purezza delle anime belle: bensì perchè pensare di governare un paese in bancarotta (morale prima che economica) , che continua a credere alle favole, ed è disposto ad ammazzare chiunque chieda un minimo di responsabilità e rispetto per le regole, è follia, follia pura.
Questo governo Titanic, che è disposto a sacrificare il futuro del 95% degli italiani per salvare il culo di uno solo, andrà avanti a raccontarci che gli unici problemi che esistono sono quelli del signor B: poi, quando arriverà il giorno del giudizio - tra due, tre, cinque anni- , scapperanno tutti, come i topi dalle navi che affondano, e ci lasceranno soli, soli a contemplare le macerie di quella che una volta era una nazione.
Si, forse beccheremo qualche piccolo topo in trappola e gliela faremo pagare cara.
Ma la vendetta mutilata sarà una gran misera soddisfazione.