venerdì, ottobre 06, 2006

Motoscafo comunista


Quando i giornalisti fanno sciopero e "Repubblica" non esce, compro e leggo assai volentieri "Il Manifesto" (unico contenitore di parole accettabile in mezzo a vari contenitori di immondizia come "Padania", "Libero" e "Giornale" disponibili in queste occasioni).
L'ho fatto anche oggi, e mi ha colpito un fatto legato alle inserzioni pubblicitarie.
Anticipo che non sono un "purista", in questo: non mi ha scandalizzato l'intera pagina finale del quotidiano con la pubblicità di Mediaset, specialmente in un periodo come questo in cui il Manifesto (come altre decine di volte nella sua avventurosa esistenza) non naviga in buone acque.
Sul quotidiano in edicola oggi, tra l'altro, una lettrice evidenzia in una lettera il suo disagio per il fatto che Telecom sia tra gli sponsor dell'associazione Libera di Don Ciotti, e si chiede se davvero, in fondo, "pecunia non olet".
Ma veniamo al dunque. In fondo a pagina 8, neppure troppo visibile, campeggia l'inserzione pubblicitaria che recita "motoscafo di riferimento". Si, è proprio la pubblicità di un'azienda di motoscafi, questa qui.
Esiste sul sito una pagina dei prezzi di questi "oggetti": si va da 200.000 a 885.000 euro.
Ora, non mi chiedo come mai il Manifesto abbia accettato questa pubblicità: ma mi chiedo perchè la Tornado abbia fatto questa inserzione proprio sul Manifesto.
E mi preoccupo. Tantissimo.:-)

1 commento:

zaccaria ha detto...

Sembra che marco moussanet del Sole 24ORE abbia intervistato Carlo Marchialo, l’imprenditore di Tornado che in questa occasione avrebbe detto "Molti dei miei clienti sono effettivamente comunisti, o lettori dei giornali comunisti. D'altronde non c'è alcuna contraddizione tra essere comunisti e avere il motoscafo. Purché sia il motoscafo giusto!".
Una sola azione ci è concessa: se ne incontriamo di questi comunisti la prossima estate, chiediamo loro se almeno la notte si può accampare qualche senza tetto ;-)