"La carta carbone oggi
Oggi, la carta carbone è caduta quasi in totale disuso. È stata largamente soppiantata da dispositivi elettronici come le fotocopiatrici, che permettono la copia di documenti in maniera più veloce e agevole. Inoltre, l'utilizzo di personal computer e delle stampanti negli uffici ha fatto decadere ulteriormente l'utilizzo della carta carbone.
Le moderne tecnologie hanno eliminato anche l'impiego di carta
carbone manuale da tutti gli studi professionali. La utilizzano ancora
taluni artigiani e chi si diverte con il bricolage."
Ieri sera, vedendo il TG7 a casa d'altri, ho seguito il servizio sul terribile blitz della Guardia di Finanza tra i commercianti di Napoli.
E poi, ad un certo punto, l'ho visto. Mi sono stropicciato gli occhi, perchè non ero certo di quel che vedevo, ma l'ho visto.
Un finanziere, in piedi vicino ad un bancone, sollevava un foglio di un blocchetto formato A4 e infilava un foglio di carta carbone tra quel foglio ed il successivo.
Ho avuto una vertigine. Non vedevo più un foglio di carta carbone da almeno 15 anni.
Dunque, una delle armi segrete messe a disposizione della Guardia di Finanza nel 2012 per l'implacabile lotta all'evasione fiscale è questa. La carta carbone.
Immagino che, negli uffici della GdF, ci siano armi ancora più terribili: pavento vi siano addirittura delle Olivetti Lettera 22, con le quali trascrivere inesorabilmente i verbali.
E forse (si sussurra) addirittura degli schedari Buffetti, in cui archiviare (scrivendo sul dorso, con l'etichetta adesiva bianca, la prima lettera del cognome del reo) la seconda e la terza copia (quella che la carta carbone rende di fatto illeggibile) del verbale.
E scrivanie di fòrmica azzurra. E sedie con le gambe sottili e metalliche. Il tutto innaffiato di speciale polvere antichizzata, comprata a sacchi da 50 chilogrammi, fatta giungere apposta dalla Germania.
E scrivanie di fòrmica azzurra. E sedie con le gambe sottili e metalliche. Il tutto innaffiato di speciale polvere antichizzata, comprata a sacchi da 50 chilogrammi, fatta giungere apposta dalla Germania.
Pensate che sgomento, per la criminalità organizzata, apprendere queste cose.
Quegli sciocchi sono in grado di incassare quotidianamente i soldi derivati dal traffico di droga a Scampia, farli circolare virtualmente per mezzo mondo, attraverso le banche di otto-nove paesi in cinque continenti, e farli giungere il giorno dopo, totalmente ripuliti, alla finanziaria legale che in Piemonte presterà i soldi (ad un tasso assolutamente ragionevole, ed inferiore a quello delle banche) al piccolo imprenditore che vuole aprire un ristorante (certo, magari avrà un socio calabrese oscuro ed ingombrante, ma pazienza).
Non sanno, gli sventurati, i criminali e gli evasori, della carta carbone e del resto, di queste armi segrete dello Stato, che segneranno la loro fine. Inesorabilmente.
*
No, la lotta agli evasori non mi eccita. Smoke gets in your eyes, direbbero i Platters.
E' un discorso di priorità.
E, in testa alle priorità che sento, c'è la disuguaglianza. Finchè esisteranno manager, banchieri, speculatori, governanti che dispongono di redditi centinaia, migliaia, decine di migliaia superiori a quelli degli ultimi, non chiedetemi di vibrare di sana indignazione per chi evade le tasse: non ne ho il tempo nè la voglia.
Un bonus di 50 milioni di euro a Marchionne mi fa incazzare molto di più. L'idea che il mercato assegni agli uomini valori così assurdamente distinti fra loro evidenzia quanto far politica per "ispirare la fiducia dei mercati" sia più o meno come giudicare la propria vita basandosi sul giudizio di Aksentij Ivanovič Popriščin (vedi "Le memorie di un pazzo" di Nikolaj Gogol).
E nessun governo d'Europa intende entrare nel merito. Va tutto bene così, i nuovi nemici sono i tassisti e gli evasori. Si, vabbè.
E nessun partito d'Europa dice: "deve essere stabilito un reddito di cittadinanza, basato sul principio che qualunque essere umano ha il diritto ad una vita dignitosa per il solo fatto di essere al mondo. Poi, se uno vuole competere per avere dieci ville e sette suv, lo faccia pure: ma nessuno deve essere costretto a competere solo per esistere."
Sarebbe ingiusto, dite?
Beh, anche il mondo di oggi è ingiusto. Chissenefrega, dunque. Ci sarebbe un po' più di serenità in giro, no? Ed esseri umani sereni magari pensano agli altri, alla collettività. Pensano, inventano, creano, Molto di più di coloro che stanno con la pistola puntata alla testa, e rischiano di perdere tutto perchè sono vecchi, deboli, improduttivi, o semplicemente non abbastanza bastardi per competere ed annientare il prossimo.
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No, la lotta agli evasori non mi eccita. Smoke gets in your eyes, direbbero i Platters.
E' un discorso di priorità.
E, in testa alle priorità che sento, c'è la disuguaglianza. Finchè esisteranno manager, banchieri, speculatori, governanti che dispongono di redditi centinaia, migliaia, decine di migliaia superiori a quelli degli ultimi, non chiedetemi di vibrare di sana indignazione per chi evade le tasse: non ne ho il tempo nè la voglia.
Un bonus di 50 milioni di euro a Marchionne mi fa incazzare molto di più. L'idea che il mercato assegni agli uomini valori così assurdamente distinti fra loro evidenzia quanto far politica per "ispirare la fiducia dei mercati" sia più o meno come giudicare la propria vita basandosi sul giudizio di Aksentij Ivanovič Popriščin (vedi "Le memorie di un pazzo" di Nikolaj Gogol).
E nessun governo d'Europa intende entrare nel merito. Va tutto bene così, i nuovi nemici sono i tassisti e gli evasori. Si, vabbè.
E nessun partito d'Europa dice: "deve essere stabilito un reddito di cittadinanza, basato sul principio che qualunque essere umano ha il diritto ad una vita dignitosa per il solo fatto di essere al mondo. Poi, se uno vuole competere per avere dieci ville e sette suv, lo faccia pure: ma nessuno deve essere costretto a competere solo per esistere."
Sarebbe ingiusto, dite?
Beh, anche il mondo di oggi è ingiusto. Chissenefrega, dunque. Ci sarebbe un po' più di serenità in giro, no? Ed esseri umani sereni magari pensano agli altri, alla collettività. Pensano, inventano, creano, Molto di più di coloro che stanno con la pistola puntata alla testa, e rischiano di perdere tutto perchè sono vecchi, deboli, improduttivi, o semplicemente non abbastanza bastardi per competere ed annientare il prossimo.
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Yawn. Riassumiamo questa.
Una azienda pubblica dà 700.000 euro per tre sere ad un tizio, che è noto - oltre che per essere un vecchio cantante - per sparare inenarrabili cazzate. Il tizio chiede che non gli siano posti nè vincoli nè condizioni nello sparare cazzate. L'azienda pubblica dice che va bene.
Il tizio va in tivù, e, come ci si aspetta, spara cazzate: è stato pagato profumatamente per farlo!
A questo punto l'azienda pubblica si indigna. Non si aspettava che, davvero, uno pagato tantissimo per fare una cosa la facesse sul serio: all'interno della azienda pubblica, queste cose non si fanno.
Allora ha preso un dirigente, che dev'essere un altro pagato tantissimo per non fare le cose per cui è pagato, e l'ha mandato a vigilare su quel tizio, per evitare che faccia quello per cui è stato pagato.
Una tipica storia italiana.
Yawn.
2 commenti:
Mi fermo al primo punto per riportarti quello che mi ha raccontato giorni fa' un rappresentante di materiale di cancelleria che serve anche i Carabinieri. Pare che questi abbiano un bello stanziamento in bilancio destinato esclusivamente all'acquisto di carta carbone ma non hanno soldi sul capitolo per i toner delle fotocopiatrici. Quindi si mettono d'accordo con il fornitore per emettere bolle e fatture taroccate ove c'è scritto "carta carbone" mentre in realtà vendono toner. Non so se è vera ma nella pubblica amministrazione non mi meraviglio più di niente.
A parte l'analisi, impeccabile come sempre, leggere della carta carbone e della Olivetti lettera 22 mi ha fatto venire i lucciconi.
Ho entrambe, gelosamente conservate e da poco scoperte dall'ultima genrazione che le ha dichiarate infinitamente superiori a stampanti e pc (non hanno bisogno di corrente, costano poco e non si prendono i virus la spiegazione del subitaneo e inaspettato amore...).
carta
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