Sulla manovra economica del governo c'è moltissimo da dire e da scrivere, e probabilmente lo farò. Ma la cosa che mi colpisce di più, per ora, è questa "carta di credito prepagata" per i poveri, che sarà inviata in forma riservata a chi non arriva alla fine del mese (1.200.000 persone?); da alcune indiscrezioni, sembra che si tratti di un valore annuo di circa 400 euro.
Ora, io lo vorrei vedere in faccia, l'imbecille a cui è venuta questa idea (gli imbecilli che l'hanno approvata, purtroppo, li conosciamo tutti).
Io capisco che, tra costoro, il buonsenso non sia di casa: ma potevano, in questo caso, farsi aiutare da qualcuno: uno psicologo, magari.
Esistono persino nella sanità pubblica, per ora: so che chi ci governa non lo sa, e che la parola "pubblico" gli provoca solo allergie ed appetiti, ma se gli fa schifo appoggiarsi a professionisti pagati con i soldi di tutti potevano almeno sganciare un duecento euro a quel Crepet che infesta i salotti televisivi.
Persino lui avrebbe potuto dire che la propria povertà non è proprio una cosa che faccia piacere esibire a nessuno, neppure sotto forma di un pezzo di plastica colorato e decorato con ologrammi scintillanti.
Che tirar fuori quel pezzo di plastica in un supermercato (il panettiere sotto casa, col cavolo che accetta le carte di credito!) è così umiliante, ed anche così ostico per un anziano che con 'ste cose non ci ha mai avuto a che fare, che alla fine uno per dignità rinuncerà ad usarla (e così, tra un anno, si dirà trionfalmente che i poveri non esistono!).
(Senza contare che il piccolo supermercato sotto casa mia espone da mesi il cartello "Non è TEMPORANEAMENTE disponibile il pagamento con carte di credito").
Poi, per chi non può muoversi di casa, la beffa della carta "personale" è ancora più bruciante: al nipote o al vicino od al volontario che ti va a fare la spesa devi dare i dieci euro sonanti, quel pezzo di plastica che devi firmare tu "di pirsona pirsonalmente", come direbbe il Catarella di Camilleri, è inutile e costituisce un'ulteriore schiaffo alla tua condizione.
Esisteva un modo più semplice per fare la carità: mettere 'sti quattrocento euro direttamente sulla pensione e sullo stipendio, 'che almeno uno se li sparava tutti subito per un suicidio come si deve, dopo una bella cena di ringraziamento al Governo.
Alla fine, 'sto insultante pezzo di plastica è paragonabile ad un euro di stoffa scarlatta da applicare sulla giubba, e ricorda - come tante altre cose di questi tempi - momenti storici da cui i nostri governanti sembrano trarre sempre più ispirazione.
I poveri "nostrani" (di cui tra un po' andremo in molti ad aumentare il numero, io sono in prossimità della categoria) diventano dunque categoria sociale specifica come i rumeni e gli zingari, e come loro vanno riconosciuti e classificati. Una forma di nazismo gentile. Per ora.
'nzomma, saprei bene io dove potrebbero infilarseli, 'sto milione e duecentomila pezzetti di plastica rigida...ma non lo dico perchè è un blog che tenta di non lasciarsi sedurre dalla volgarità dilagante, neppure da quella governativa:-)
Ora, io lo vorrei vedere in faccia, l'imbecille a cui è venuta questa idea (gli imbecilli che l'hanno approvata, purtroppo, li conosciamo tutti).
Io capisco che, tra costoro, il buonsenso non sia di casa: ma potevano, in questo caso, farsi aiutare da qualcuno: uno psicologo, magari.
Esistono persino nella sanità pubblica, per ora: so che chi ci governa non lo sa, e che la parola "pubblico" gli provoca solo allergie ed appetiti, ma se gli fa schifo appoggiarsi a professionisti pagati con i soldi di tutti potevano almeno sganciare un duecento euro a quel Crepet che infesta i salotti televisivi.
Persino lui avrebbe potuto dire che la propria povertà non è proprio una cosa che faccia piacere esibire a nessuno, neppure sotto forma di un pezzo di plastica colorato e decorato con ologrammi scintillanti.
Che tirar fuori quel pezzo di plastica in un supermercato (il panettiere sotto casa, col cavolo che accetta le carte di credito!) è così umiliante, ed anche così ostico per un anziano che con 'ste cose non ci ha mai avuto a che fare, che alla fine uno per dignità rinuncerà ad usarla (e così, tra un anno, si dirà trionfalmente che i poveri non esistono!).
(Senza contare che il piccolo supermercato sotto casa mia espone da mesi il cartello "Non è TEMPORANEAMENTE disponibile il pagamento con carte di credito").
Poi, per chi non può muoversi di casa, la beffa della carta "personale" è ancora più bruciante: al nipote o al vicino od al volontario che ti va a fare la spesa devi dare i dieci euro sonanti, quel pezzo di plastica che devi firmare tu "di pirsona pirsonalmente", come direbbe il Catarella di Camilleri, è inutile e costituisce un'ulteriore schiaffo alla tua condizione.
Esisteva un modo più semplice per fare la carità: mettere 'sti quattrocento euro direttamente sulla pensione e sullo stipendio, 'che almeno uno se li sparava tutti subito per un suicidio come si deve, dopo una bella cena di ringraziamento al Governo.
Alla fine, 'sto insultante pezzo di plastica è paragonabile ad un euro di stoffa scarlatta da applicare sulla giubba, e ricorda - come tante altre cose di questi tempi - momenti storici da cui i nostri governanti sembrano trarre sempre più ispirazione.
I poveri "nostrani" (di cui tra un po' andremo in molti ad aumentare il numero, io sono in prossimità della categoria) diventano dunque categoria sociale specifica come i rumeni e gli zingari, e come loro vanno riconosciuti e classificati. Una forma di nazismo gentile. Per ora.
'nzomma, saprei bene io dove potrebbero infilarseli, 'sto milione e duecentomila pezzetti di plastica rigida...ma non lo dico perchè è un blog che tenta di non lasciarsi sedurre dalla volgarità dilagante, neppure da quella governativa:-)
19 commenti:
Mah... sul fatto della forma in carta di credito ti do' ragione, perche' non tutti accettano la carta di credito, e poi mi vien da dire che bisognerebbe capire chi e' che la eroga, 'sta carta. I S.I.? Insomma, chi e' che si avvantaggia del fatto che si tratti di carta e non soldi?
Pero' una cosa. Io non sono nella categoria poveri. Ma se lo fossi non avrei assolutamente alcun problema a prendermi quella carta. E ad usarla dove mi e' consentito. E sarei orgoglioso della mia poverta'. Orgoglioso e incazzato nero di vivere in uno Stato in cui la disparita' sociale la fa da padrona. Che cosa? Faccio la spesa in questo supermercato e quella stronza di cassiera si permette di guardarmi con commiserazione perche' uso la carta dei poveri? Fanculo, stronza, se io sono povero e' perche' tu sei ricca, cancella la tua faccia di merda da commiserazione e mettiti piuttosto l'espressione colpevole!
Ecco. Piuttosto secondo me il problema e' che in una Italia ricca non ha senso che ci siano gli italiani poveri. Questo e' il vero problema. La carta non fa altro che provare che questo problema esiste ed e' concreto, perche' ben se ne guarda, il governo, dal colpevolizzare i poveri, altrimenti non gli si darebbe un "premio".
Last but not least, non ho ben capito che cosa significa quel "in forma riservata" che tu hai citato ma che non avevo colto nella notizia del giornale radio. Se e' in forma riservata significa che non ci sono delle liste su cui trovare i nomi dei destinatari, e quindi non ci puo' essere un controllo sul fatto che tutti i nomi abbiano ricevuto la carta, e, peggio che peggio, non si puo' controllare che la carta non l'abbiano ricevuta quelli che poveri non sono!
Si, Dario, è anche possibile che si generi una sorta di "Miserable Pride", che la povertà diventi una rivendicazione di diversità, ma questo potrà accadere per una minoranza consapevole...rispetto ai modelli dominanti diffusi da TV e pubblicità, essere poveri ed essere indicati come tali pubblicamente dal tuo Governo è umiliante, c'è poco da fare.
Riguardo alla "forma riservata", credo che in realtà si tratterà al massimo di una busta anonima che, diffusa in 1.200.000 esemplari, tutti riconosceranno in fretta, con un effetto simile a quello dell'euro scarlatto.:-(
Uhm.... "miserable pride"?... mah... forse si', ma non mi riferivo a quello.
Piuttosto mi riferivo al fatto che nella societa' in cui viviamo, ammettere pubblicamente (non con il tuo governo, ma con il resto della societa') di essere povero non mi pare affatto umiliante. Almeno per me non lo sarebbe. Non sono povero e quindi non ti so dire. Pero' sono sicuramente piu' povero di quanto lo ero anni fa, e la cosa mi fa molto incazzare (soprattutto perche' la differenza non e' andata a ridurre le disuguaglianze nei confronti di chi e' veramente povero, ma nell'arricchire ulteriormente chi gia' era ricco), ma sicuramente non mi umilia.
In altre parole non mi darebbe affatto fastidio utilizzare quei quattrocento euro dati dal governo, a prescindere dal fatto che le modalita' con cui mi sono stati dati sono sbagliate. Anzi, se dovessi ricevere per errore la carta, la restituirei per correttezza sociale, non certo perche' mi umilierebbe spenderla.
Non so... trovi davvero che sia giusto nascondere la poverta' delle persone?
oooops... ho scritto "il tuo governo".... mi sa che mi e' scappato un "tuo" di troppo.
Oppure volevo utilizzare un tu generico. Certo non volevo insinuare alcun aggettivo possessivo riferito a te, Lupo.
Purtroppo è il mio governo, ahimè, nel senso di quel che mi ritrovo come cittadino di questo stato.
Se sia giusto nascondere o meno la povertà delle persone? Non lo so, a me personalmente non me ne frega granchè di essere qualificato tale, ma penso che esista una questione di rispetto, di discrezione e di dignità per cui a molti non faccia piacere essere etichettati così, soprattutto in una società che la povertà la assimila alla "sconfitta".
Che poi sia utile squarciare il velo dell'ipocrisia sulle condizioni del paese, e che magari chi si sente indicato come tale acquisisca consapevolezza del suo stato, e si renda improvvisamente conto di aver fatto una cazzata a votare un miliardario, può essere anche un effetto collaterale positivo, in effetti.:-)
Si', indubbiamente si tratta proprio anche del "tuo" governo. Non volevo pero' essere io a rimarcarlo. E poi, la mia frase "il tuo governo" sottintendeva che, essendo tuo, non e' mio, il che e' falso e soprattutto avrebbe potuto sembrare offensivo, visto il governo che ci ritroviamo... insomma... espressione infelice, ma involontaria :-)
Be', su questo punto sono d'accordo con te, cioe' che pur non avendo niente da nascondere e non sentendomi affatto offeso dall'essere definito povero, mi darebbe comunque fastidio che ci fosse uno che ficca il naso nei fatti miei...
Metafora ne e' casa mia. Non ho davvero niente da nascondere a casa mia, ma il fatto che Mr. Nose Happyface (il vicino di casa) sappia tutto quello che vi succede prima ancora che succeda mi da' tremendamente fastidio. Pensa che, qualche giorno dopo che mi sono trasferito lo vedo sul sentiero da parte a casa e attacca a parlare con un "Buongiorno, signor C." (il mio cognome). Alla domanda "Ehi, ma lei come fa a sapere che mi chiamo C.?" ha candidamente risposto "l'ho letto sul citofono!"
:-) leggere i vostri "botta e risposta" mi intenerisce molto, mi ricordate una vecchia coppia consolidata che dopo aver condiviso per una vita le stesse amarezze riesce a contrapporsi comunque al proprio interno...
non è un rimprovero o una critica, anzi lo dico con molto affetto per entrambi, caso mai è uno spunto di riflessione collettivo, che vale anche per me, ovviamente. Poi se lo ritenete mandatemi pure a cantare.
Ma veniamo all'euro scarlatto.
Appartenendo a quel sempre più ampio numero di famiglie monoreddito anche io devo far "quadrare i conti" per stare nel mese, però credo che la povertà sia ancora qualcosa di diverso. Ho invece potuto vedere e toccare in occasioni diverse della mia vita la povertà degli altri e, per la mia esperienza, non sono certo orgogliosi di essere tali. La loro dignità è compromessa, e pure la loro libertà che è inibità dal dover dipendere dalla "carità" (?) altrui.
Un povero non è orgoglioso di esserlo, vorrebbe essere una persona che ha di che sostenersi autonomamente e, di solito, prova vergogna della propria condizione.
Anche perchè, e qui condivido Lupo, la Società incivile in cui viviamo, ti pesa, ti misura e ti accetta per quello che hai e non per quello che sei... quindi avere "la poverty card" e doverla esibire, sottoponendosi al giudizio della collettività (che sia la commessa stronza, o la signora/o il signore griffata/o o meno in coda dietro di te)equivale a sentirsi ricoperti costantemente di palate di melma, etichettati a "reietti" della società.. e questo non tutti hanno la forza di affrontarlo o sopportarlo.
Chi, nei mercati, va a sgattare nei rifiuti per recuperare la verdura invendibile che a fine giornata viene abbandonata in attesa della raccolta rifiuti, lo fa con movimenti che appaiano casuali, si muove con cautela, con circospezione e mica perchè ha paura di essere multato o arrestato ma perchè si vergogna di palesare la propria condizione.
In effetti, la rivendicazione dei poveri contro i ricchi" auspicata da Dario, a mio avviso richiederebbe un grado di consapevolezza o meglio, di coscienza anche politica che, per essere trasformata in "rivolta" o meglio in "rivendicazione" politica , necessiterebbe anche di altri strumenti (istruzione e cultura) che non sono sufficientemente diffusi, altrimenti non ci si ritroverebbe con questo governo che, ahinoi, ci piaccia o meno, è di tutti perchè tutti ci condiziona!! Poi pure io mi ostino a dire che non mi appartiene in quanto il mio voto è stato assolutamente inutile, ma credo lo sia stato nelle elezioni almeno degli ultimi 10-15 anni!!..
Poi, tornando all'argomento, ci sono i finti poveri: quelli che girando in SUV da un bel pò di €, poi chiedono qualunque tipo di sussidio e lo ottengono pure o, che godendo di un regime fiscale di "separazione dei beni" dal coniuge millantano una "povertà funzionale". Bene, questi non si vergognerebbero di esibire la famosa "carta" anzi lo farebbero con orgoglio, ma non quello di cui parla Dario, bensì con l'orgoglio dei furbetti che ancora una volta si arricchiscono un poco di più sulle spalle della collettività ignorante, credulona ed incapace di difendere i propri diritti.
Infine, rassegnamoci che tanto ormai sanno quanti peli abbiamo... e, nel caso ce li radessimo, quanti bulbi piliferi..
La sempre più voluta ed auspicata smaterializzazione del denaro (v. ultime norme sull'utilizzo di denaro in contanti, loro dicono per evitare frodi fiscali e riciclaggio denaro...mi viene da ridere..)e l'uso di carte di credito (e perchè no pure quelle per i poveri) conduce solo ad un ulteriore e più approfondito controllo di come utilizziamo il nostro denaro nella speranza di meglio condizionarci nell'utilizzarlo come vorrebbero loro, ma soprattutto a sapere esattamente fino all'ultimo centesimo le nostre disponibilità esattamente come i nostri peli!!..
Per Dario: magari il tuo vicino è solo una persona estremamente socievole al quale sei stato simpatico e vorrebbe fare amicizia...;-)
Un caro saluto a tutti.
Stefi
purtroppo non si può copiare ma la vignetta di ieri di Vauro era proprio carina:
Manovra..
ANZIANI
Un vecchietto:
"Ci danno le card"
l'altro vecchietto:
"Così ci facciamo una partitin a briscol!"
Stefi
@Stefi: si, anch'io a volte ho l'impressione che dario ed io somigliamo un po' alla coppia tognazzi/serrault del primo "vizietto":-))))
Carina la "vaurata"!
Comunque, più ci penso e più sta storia della "lumpenproletariat card" mi fa ribollire le viscere...:-(
Allora, Stefi, lungi da me l'offendermi per la definizione dell'allegra coppietta.
Sinceramente, Lupo, sono un po' stufo di scrivere commenti sul tuo sito (e probabilmente tu sei stufo di leggerli, quindi meglio smettere).
Allora, mi si accusa a destra e a manca di essere un utopista, e che ora come ora l'italia avrebbe bisogno invece di uno spirito pratico, che quanto meno salvi l'apparenza di democrazia che ancora per poco c'e'.
Dunque. Io sono povero. Che significa povero? Ma dai, dario, povero! Tanto per cominciare ho un SUV, e se vai sul mio sito, scorri un paio di post indietro c'e' anche una bella foto del mio SUV. Ho una casa di proprieta', anche se il mutuo mi sta prosciugando. Ho una moglie che non lavora (ci sono giustificazioni valide anche a questo, ma il succo e' che non lavora). Mi si definirebbe anche un po' "radical chic" (anche se io rinnego tutto) Perche' ho fatto parecchio volontariato e mi permetto di fare la spesa equosolidale.
Questo per non giudicare gli altri coinvolti. Non ho paura dei loro giudizi, ma mi pare davvero di cattivo gusto per me giudicare gli altri.
Pero', supponiamo di essere povero. Di quei poveri che chiedono l'elemosina e rovistano tra l'immondizia per avere il pasto quotidiano. uhm... Sono davvero solidale con loro, ma proprio tanto. A volte do' anche qualcosa, anche se sono convinto che quel dare non risolve il problema sociale, anzi lo accentua, perche' forse per qualche ora la mia elemosina risolve il problema di un singolo individuo. Propongo anche una soluzione "radical chic" con cui sinceramente faccio i conti con la mia appartenenza alla fetta ricca del mondo che dovrebbe diventare povera., ma in quanto "radical chic" tutti credono che sia una fesseria dell'ultima ora per sistemarmi la coscienza.
Davvero mi riesce difficile immaginare me stesso a rovistare tra l'immondizia per nutrire il mio povero figliolo, ma tanto meno riesco a immaginare me stesso di rifiutare di utilizzare la carta poveri per orgoglio.
Ma siamo pazzi? Se pensate di fare leva sull'orgoglio di quei poveri che rovistano nell'immondizia per dire che la carta e' una cazzata, be', allora, sentendo le vostre parole, se fossi uno di quei poveri, sai che faccio quando mi ritrovo a votare? Voto berlusconi. Che, almeno, quella carta me la da'.
Ecco, questo mi sembra radical chic.
Poi, come dissi, sono anch'io contrario nella forma e nel merito a questa carta, ma sicuramente non sono contrario per il fatto che umilia i poveri. Umilia i poveri? Come diavolo si fa ad umiliare ulteriormente un poverello che rovista nella spazzatura?
Ecco, e questo e' il mio ultimo commento (spero) sul tuo blog, perche' sicuramente la risposta a questo commento sara' da macchietta: ma tu, dario, come ti permetti di criticare l'opposizione che non l'hai neanche votata?
E, francamente, penso che il problema sia tutto li'. Meta' della popolazione italiana ha votato i fascisti, forse, come dice Lupo perche' sono fascisti, e invece come dico io perche' ormai la cultura della solidarieta' e' morta perche' chi doveva sostenerla quella cultura ha pensato per molti anni a farsi gli affaracci suoi. L'altra meta' invece si e' appoggiata a quel leader che quel che riesce a fare e' mettere il broncio se Berlusconi gli fa uno sgarro. Ma, sempre ottimista, preferisco pensare che la realta' e' che abbiano votato Veltroni in gran parte perche' il suo broncio era l'unica cosa che avesse la speranza di opporsi a berlusconi.
Sono stufo di questo botta e risposta. Proprio stufo. Vorrei solo che si facesse qualcosa, in parlamento. Ma ha ragione Lupo, io ormai sono emarginato, che diavolo posso pretendere, io?
Okay, ho riletto solo dopo avere postato, non si capisce un cazzo, ma non ho proprio voglia di correggere, quindi, se vi interessa, cercate di interpretare tra le righe.
caro Dario, contavo sul tuo senso dell'ironia!
Ero indecisa se commentare il tuo commento per timore di non riuscire a far capire il mio sentimento in proposito, comunque ci provo.
Mi spiace leggerti così risentito: incazzati lo siamo tutti, ma tutti abbiamo anche le nostre responsabilità.
Capisco lo sfogo, ma pare che ti incazzi con i "perdenti minori" anche se l'opposizione è quella che ha perso meno rispetto a chi come te o me abbiamo perso la rappresentanza in parlamento. Per me si tratta solo di un revival giovanile peraltro...
Il problema a mio avviso è che ce l'abbiamo tutti nel fracco...e ad aspettare che qualcuno faccia qualcosa in parlamento, con questi numeri, è utopico. Che fare?
Ma io sto continuando, in tutte le occasioni possibili, dal posto di lavoro ai negozi dove faccio spesa, a cercare di insinuare i dubbi nelle persone rispetto alle situazioni dell'attualità.
Mi interessa di più far venire il dubbio, alla signora "della porta accanto", che ha sbagliato a votare PDL piuttosto che continuare (come ho fatto per anni) a litigare con i miei amici che hanno scelto di votare PD. Provo a ricreare coscienza, e cerco di farlo partendo da scelte personali indiscutibili, che siano coerenti con quanto poi cerco di professare e trasmettere agli altri.
Mi rendo conto che non cambierò nè il governo, nè il mondo, ma lo trovo meno frustrante che dovermi leccare solo le ferite o fare risse con persone alle quali in fondo voglio bene...
A proposito di nuovi poveri: avete letto gli ultimi poveracci di TV con panfili e ville?? Magari gli sarebbe pure arrivata la card...
:-)
un saluto ottimista
Stefi
Stefi, "Allora, Stefi, lungi da me l'offendermi per la definizione dell'allegra coppietta"... questo era il mio esordio, messo li' apposta per dirti che non ce l'ho con te e che apprezzo l'ironia, anche se non si vede.
E non si vede perche' sono abbastanza incazzuso. E lo sono perche' sono fuori. La politica italiana, dobbiamo rassegnarci, e' costituita da una maggioranza fascista e da una minoranza compiacente. Non mi identifico in una ne' nell'altra, e quindi sono fuori. E' molto semplice.
E il fascista dice "io do' la carta di credito ai poverelli", e la minoranza compiacente su cosa si focalizza? Sul fatto che la carta dei poverelli e' umiliante.
Vero o non vero che sia la questione non e' come fare l'elemosina ai poveri, ma fare una politica che miri a ridurre le disparita' sociali. Il governo fascista fa invece una politica che favorisce i ricchi e incrementa le disparita' sociali e noi che cosa gli diciamo? Che la carta di credito dei poverelli e' umiliante.
ciao ne'!
...tutto vero, ma allora visto che non ci sono i numeri per controbattere un governo fascista in parlamento, nella vita di tutti i giorni dovremmo stare zitti e non dire nemmeno che la carta di credito dei poverelli è umiliante?? perchè in una affermazione come questa ci troviamo mille contraddizioni? dobbiamo accettare tutto e non esprimere più nessun giudizio di nessun tipo perchè tanto non porta da nessuna parte? oppure perchè pare difendere una posizione piuttosto che un'altra?
Forse, ma probabilmente non ho capito bene, mi sembra che alla fine la tua incazzatura, che è anche la mia e quella di molti altri e probabilmente non di abbastanza persone..., si riversi sull'obiettivo sbagliato.
Per fare una politica che miri a ridurre le disparità sociali in questo "paese Italia" a mio avviso prima di tutto occorrerebbe che:
1) il vaticano non stesse di casa qui
2) non fossimo la "53esima" - o quello che è - stellina della bandiera USA che ci avrebbe "liberati" dal nazi-fascismo.
E mi fermo qui per citare le prime due tragedie che hanno condizionato la nostra Storia e la nostra politica, però così è e la Storia non la si cambia...
Non siamo e non saremo mai un popolo rivoluzionario, non siamo un popolo che ha un'identità nazionale e l'orgoglio di averla (penso ai "cugini" francesi...p.es.) non avremo mai la capacità e la volontà di cambiare le cose. Siamo intrinsecamente dei "mediatori" dei latori del compromesso, dell'aggiustamento fino alla degenerazione dell'inciucio... e con queste caratteristiche che stanno nel nostro (anche dei "compagni") DNA è ancora un miracolo che qualcuno ancora abbia voglia di socializzare le proprie incazzature, visto che ormai resta poco altro...
Via Dario, un pò di fiducia ti chiedo, non nell'opposizione che è l'ombra di sè stessa (altro che governo ombra..), né tantomeno nei "scomparsi" partiti che in 2 fanno 7 mozioni totali ai rispettivi congressi o che dir si voglia..., ma nelle persone che come Lupo, te, io e tanti altri che dibattono in questo ed altri blog, cercando faticosamente, di ristabilire dei contatti prima di tutto umani su questioni che accomunano, e poi magari anche politici (non nel senso di attivismo partitico ma di atti consapevoli nella vita quotidiana di ciascuno che possono essere socializzati, condivisi e diffusi).
Ti capisco, pure io non avrei nessun motivo di dare più fiducia a nessuno...,ma dato che credo che "un altro mondo sia possibile" non mi arrendo!!
Stefi propositiva.
Ehi, Stefi, quanto la mettiamo giu' dura!
Senti, il governo fa 'na cazzata, Lupo risponde andando fuori tema, tu gli dai corda e io esprimo il mio dissenso, e' molto semplice e per niente drammatico. E, se vuoi, e' anche abbastanza pragmatico e concreto, a differenza di quel che mi si accusa. Certo mai daro' ragione a Berlusconi, ma non mi si chieda di allinearmi a Veltroni. Piuttosto scendo.
Se Lupo e tu dite che la cartapoveri e' umiliante, bon... ditelo pure, a patto che mi lasciate spazio per dissentire, senza dire "be', allora tu che sei il saputello, che cosa proponi?". Pero' dall'opposizione mi aspetterei davvero qualcosa di piu'... cosa mi aspetterei? mmmh... non saprei come dirlo... ah ecco! mi aspetterei che si opponesse!
Aggressione in strada. Uno sputa in faccia ad un altro senza motivo, poi senza motivo estrae il coltello e lo ammazza. Se io fossi li' e dicessi "oh... bisognerebbe fare un appello alla buona educazione! non si sputazza in faccia alla gente!", tu che mi diresti? Tra mille cose su cui indignarsi ci focalizziamo sulla carta poveri umiliante. Ecco, supponiamo che Berlusca domani cambi idea e decida di dare il malloppo in moneta sonante a tutti i poveri. Che facciamo? Gli diciamo Bravo Berlusca?
Tu dici che rivolgo il mio incazzamento al target sbagliato, cioe' dovrei incazzarmi con la destra invece che con il PD. A costo di essere lapalissiano ti dico che secondo me il problema e' che nel nostro paese manca una sinistra con i suoi valori che sia in grado di proporre qualcosa. Se non qualcosa di pratico, almeno qualcosa di coerente in cui credere. Storicamente il Partito Comunista era forte quando aveva una disciplina di valori rigorosa, anche se proprio questa linea non gli ha mai consentito di governare.
Tu dici che la questione e' genetica. Io dico che sarei ben contento di votare una sinistra forte e coerente, e come me ci sarebbe almeno meta', forse di piu', degli elettori italiani. Certo ci vuole una sinistra coerente che appoggi le sue radici in qualcosa di storicamente fondato. Ce l'avevamo, questo qualcosa di storicamente e culturalmente fondato, ma l'abbiamo lasciato prendere a calci da... Fa niente, c'e' sempre tempo per recuperare le nostre radici, cosa che e' stata l'ultimo urlo di dolore di quei 2 che fanno 7 (non sto parlando di Bertinotti, ne', sto parlando di me stesso che l'ho votato). Okay, erano un cartello di imbecilli, eh? Okay, non avrebbero salvato l'Italia eh? Va bene, ma voi che vi dichiarate di Sinistra, che cosa proponete? Un leader che si occupi di lustrare le scarpe a Berlusconi?
Il mio voto e' stato inutile. Ma se si dovesse votare domani mi asterrei, perche' l'idea di votare Berlusconi mi farebbe vomitare all'istante.
Va be', voi dite che il problema non e' votare e trovare un'altra maggioranza. E allora dov'e' il problema?
Come diavolo si fa a dire che siamo tutti terribilmente demoralizzati per la sconfitta e poi accettare tutto questo?
Che cosa propongo io? Ma daaai.. che cosa vuoi che proponga io? La rivoluzione non la faccio, ne' da solo ne' in comitiva. Sono qui a subire le proposte di chi si candida, perche' il politico io non lo so fare. Insomma, un po' come tutti questi italiani che cianno 'sto DNA bacato. Al piu', se Berlusconi si alleasse con la Germania Nazista e facesse firmare le leggi razziali a Napolitano puntandogli un'arma contro, io il culo parato ce l'ho: la carta verde USA mi spetta di diritto. E voi state pure qui a lamentarvi che le leggi Razziali, a Napolitano avrebbe potuto fargliele firmare almeno con una stilografica... ma che e' sta mancanza di rispetto di usare una penna Bic gia' sgranocchiata?
Caro Dario,
…”quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare” era lo slogan di DP quando era per l’appunto un partitino extraparlamentare :-) che però sapeva ascoltare e parlare alla gente e ciò gli ha dato seguito e forza e lo ha fatto crescere…poi la storia ha avuto il suo corso, non solo per DP, ma anche e soprattutto per il PCI e tutti gli altri.
Ovviamente non sei tu quello che fa il gioco duro…
Ma lasciamo perdere il passato.
Il mio voto è stato tanto inutile quanto il tuo, ed anche io mi aspetterei che il PD tirasse fuori le palle, ma forse le hanno perse con la memoria storica… e qui mi riferisco ai “dirigenti” a chi fa e disfa le linee politiche continuando a pensare cosa sia giusto per il grande (una volta) popolo di sinistra…senza mai verificarlo, peccato che, a mio avviso, sia lo stesso errore che poi hanno fatto RC e PDCI.
RC è divisa in 5 mozioni (alcune con leggere sbavature di differenza..) e PDCI vede, al proprio interno, una battaglia fra due fazioni.. (questo è lo sviluppo della formula matematica del 2 che fa 7). L’urlo di dolore, se così vogliamo definirlo, o meglio la frustrazione è nel vedere che continua il battibecco, la lite politica, per dimostrare chi ha la verità più vera da seguire, continuano a dividersi, ad alimentare le differenze anziché le identità…
E’ per questo che dico che la responsabilità è di tutti.
Anche secondo me oggi manca una sinistra che sappia recuperare i propri valori e sia in grado di essere propositiva, e non sai quanto mi abbia fatto piacere leggere le tue parole:
“ ...Fa niente, c’è sempre tempo per recuperare le nostre radici,…”, perché credo sia proprio questo il punto di partenza: ritrovare valori comuni, principi comuni che possano unirci, che possano renderci un po’ più forti, oggi nella dialettica e magari domani o dopo nella politica.
Comunque ti ringrazio per i tuoi dissensi, perché alla fine hanno stimolato in me la voglia di parlare un po’ di queste cose,…era assai che non lo facevo!
E grazie anche a Lupo che ha offerto lo spunto e lo spazio per farlo.
Stefi
P.S. se si verificasse mai lo scenario che prospetti, non credo che si starebbe a cavillare sull’opportunità di usare una Montblanc o una Bic sgranocchiata, forse sarebbe dinuovo il momento di tornare sui monti.. e io mi aspetterei che, anziché fruire della Green Card USA (che dovrebbe spettare di diritto più a Veltroni che a te..:-)) ) ci fossi anche tu, magari ci vieni con il SUV e Lupo a piedi…
¡Hasta la próxima!
Ostia! Con il fatto che qui a Torino si festeggia San Giovanni, me lo sono proprio perso 'sto dibattito, e ci metterò un po' a rientrarci! (lo so, sono attaccabilissimo su questo: non solo usufruisco senza ritegno di una festa cattolica, ma mi godo pure ogni anno con la stessa immutata gioia e lo stesso immutato stupore da bambino i meravigliosi fuochi d'artificio sul Po, il "panem et circenses" del PD torinese e di Chiamparino...ma son le uniche volte che capita di vedere centomila persone in piazza che sorridono:-)))
Lupo
ed io me la sono letta, questa discussione, ancora più in ritardo, perché intanto ero spaparanzata al sole di Procida eheheheh
Mi ha fatto un certo effetto: l'amarezza e l'incazzatura di dario la condivido tutta, la voglia e la determinazione di ripartire dai valori comuni di stefy la sottoscrivo fino all'altima virgola... insomma mi è sembrato di leggere nero su bianco il mio 'dibattito interno', quello che si svolge nella mia pancia!
A proposito di valori comuni, ieri pomeriggio al gaypride e ieri sera alla festa nazionale di libera ne ho potuti sentire nell'aria e nelle parole della gente così tanti che sarebbero bastati ed avanzati. Vabbè, facciamo che basteranno ed avanzeranno per il futuro (prossimo o remoto che sia)
Un abbraccio a tutti e tre, con il cuore, perché sì
Signori, dichiaro pubblicamente al mondo che sono estremamente ORGOGLIOSO dei lettori del mio blog (anche di quelli che non postano commenti, è ovvio:-))))
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