Dunque: il Governo, per voce della ministra Fornero, ha dichiarato negli ultimi mesi che gli esodati sono 65.000.
Secondo una relazione dell'INPS, pervenuta all'ANSA, che secondo alcuni organi di stampa sarebbe sul tavolo del ministro da diversi mesi, il numero è di 390.200.
La ministra, irritata per la diffusione del documento, «ha manifestato ai vertici Inps la propria disapprovazione e deplorato la parziale non ufficiale diffusione di informazioni che ha provocato disagio sociale».
NON ha detto che i dati dell'INPS sono falsi (e dio solo sa se lo avrebbe volentieri urlato, potendolo fare): ergo, significa che sono veri.
E dato che sono veri, ne consegue (in ordine)
Secondo una relazione dell'INPS, pervenuta all'ANSA, che secondo alcuni organi di stampa sarebbe sul tavolo del ministro da diversi mesi, il numero è di 390.200.
La ministra, irritata per la diffusione del documento, «ha manifestato ai vertici Inps la propria disapprovazione e deplorato la parziale non ufficiale diffusione di informazioni che ha provocato disagio sociale».
NON ha detto che i dati dell'INPS sono falsi (e dio solo sa se lo avrebbe volentieri urlato, potendolo fare): ergo, significa che sono veri.
E dato che sono veri, ne consegue (in ordine)
- che il governo mente sapendo di mentire;
- che il governo ha varato una riforma (quella delle pensioni) di cui non ha valutato appieno le conseguenze;
- che, appena venuto a conoscenza delle conseguenze, il governo ha deciso coscientemente di nascondere il problema;
- che, sapendo che il proprio compito è a termine, il governo intende lasciare in eredità al prossimo governo la gestione di un problema che è diretta conseguenza delle proprie azioni.
Il riassunto è che, su questo tema, il famoso governo tecnico fatto di persone capaci e per bene è riuscito ad essere - in sequenza - incapace, bugiardo, vigliacco, ipocrita ed irresponsabile.
Sintesi del contenuto del documento dell'INPS.
Il documento in possesso dell'Ansa, firmato dal direttore generale dell'Istituto, Mauro Nori, e protocollato in uscita dall'Istituto il 22 maggio, riporta altre cifre. In pratica la stima di 390.200 comprende tutti coloro che hanno fatto un accordo per l'uscita dal lavoro e ora sono a rischio di restare senza occupazione e senza pensione per l'aumento dell'età pensionabile prevista dalla riforma Fornero. Non ci si limita a quelli identificati dal decreto. Le platee che fanno lievitare il numero degli esodati sono quelle della prosecuzione volontaria (133.000 persone autorizzate ai versamenti volontari nati dopo il 1946 e con un ultimo versamento contributivo antecedente il 6 dicembre 2011) e i cosiddetti "cessati", ovvero quelli che sono usciti dal lavoro per dimissioni, licenziamento o altre cause tra il 2009 e il 2011 che hanno più di 53 anni e che non si sono rioccupati (180.000 secondo l'Inps). Per queste due categorie il decreto del Governo prevedeva rispettivamente 10.250 e 6.890 salvaguardati. Il Governo infatti sottolinea nel decreto in via di emanazione che potranno andare in pensione con le vecchie regole per queste due categorie solo coloro che maturano la decorrenza della pensione entro 24 mesi dall'entrata in vigore del Salva Italia (6 dicembre 2011) e quindi di fatto che, considerata la finestra mobile, maturano i requisiti entro maggio 2012 se autonomi e entro novembre 2012 se dipendenti.
La platea cresce a dismisura se si guarda anche a colo che li maturano nei mesi successivi ma che comunque sono usciti dal lavoro facendo i loro conti sulla base delle regole pensionistiche precedenti. Ma platee più consistenti, secondo l'Inps, non ci sono solo per cessati e prosecutori volontari ma anche per la mobilità (45.000 persone tra mobilità ordinaria e quella lunga a fronte dei 29.050 salvaguardati dal decreto), per i fondi di solidarietà (26.200 a fronte dei 17.710 previsti dal decreto) e beneficiari del congedo straordinario per l'assistenza ai figli gravemente disabili (3.330 a fronte dei 150 previsti dal decreto in via di emanazione). Sulla mobilità la differenza la fa il fissare nel 4 dicembre 2011 la data entro la quale il lavoratore che potrà andare in pensione con le vecchie regole dovrà essere già uscito dal lavoro e essere in mobilità (e quindi non la data entro la quale è stato fatto l'accordo collettivo con l'azienda).
3 commenti:
Lupo.
Io, che sono una mente semplice, questo problema non l'ho mica capito.
Cioe', lo stato (l'INPS) da' una pensione a un certo numero di persone che hanno meno di una certa eta'. Dico io, sapra' bene quante sono 'ste persone, no? Cioe', e' un numero fisso che varia solo se qualcuno muore o compie quella certa eta'. Com'e' che ci possono essere dubbi sul numero?
Detto questo sono d'accordo con chi dice che di principio tutti dovrebbero essere trattati allo stesso modo, e non ha molto senso che qualcuno va in pensione a 40 anni e qualcun altro a 65. Certo, uno di 60 anni che cerca lavoro non lo trovera' mai, e quindi lo Stato dovra' ben farsi carico di mantenere per lui certi privilegi che gli aveva accordato fino ad oggi.
Infine lasciami andare un po' fuori tema.
'Sto governo non ci piace. Ma allora, perche' cazzo dobbiamo sostenerlo?
Cioe', se da un lato mi indispone il PD (e ancor piu' PdL e fasciocattolici di centro), che sostengono il governo, ancora di piu' mi indispongono quelli come la Lega, DiPietro e altri che tendono a sfasciare senza gettare le basi per ricostruire qualcosa dalle macerie.
Io sarei pure d'accordo a esercitare la mia parte di democrazia indiretta in favore di una forza politca che sostenesse o proponesse un governo alternativo. Mi sono pero' stufato (e invero anche un po' impaurito) di votare per chi volesse solo falciare un governo "incapace, bugiardo, vigliacco, ipocrita ed irresponsabile", senza pensare a che cosa venisse dopo.
Il punto e' che chi ha (o potrebbe avere) la maggioranza in Parlamento non e' in grado di produrre un governo alternativo (non dico alternativo a Monti, ma addirittura non e' stato capace di produrne uno alternativo a quell'idiota di Berlusconi - il che ha di fatto costretto Napolitano a incaricare Monti).
Quindi, verrebbe da dire che e' vera l'una o l'altra (o entrambe):
1) non esiste alternativa a Monti (cosa che, vista su larga scala, significa che la Sinistra e' in fin di vita, e quindi tanto vale eutanasilizzarla).
2) l'alternativa a Monti esisterebbe ma non si e' in grado di tirarla fuori, per incapacita' o collusione della Sinistra.
In entrambi i casi trovo frustrantemente inutile dire che il Governo sta agendo male (anche se condivido ogni tua parola - alla fine le cose inutili sono quelle che mi piacciono di piu'), essendo che non potrebbe agire altrimenti.
L'unica via di uscita mi pare che sia che la Sinistra finalmente si svegli e ribalti la situazione descritta sopra al punto 2. Il che, mi pare, dovrebbe equivalere ad un ribaltamento ai vertici del PD.
Dov'e' che sbaglio nella mia analisi?
Non sbagli nulla. Nessun pensiero o progetto alternativo all'esistente è in grado di proporsi sulla scena in modo credibile. Poichè nemmeno io non sono in grado di elaborarne uno:-), ci terremo quel che c'è.
Senza raccontarci che questi sono "capaci e bravi", però: navigano a vista, sperano, tentano. E non perdono i vizi di chi governa.
Certo, non raccontiamoci balle.
Io credo che alla fine gli italiani sono disposti a fargli uno sconto, a questi qua, perche' troppo abituati a Berlusconi (in confronto si puo' anche apprezzare la merda a pranzo).
E poi, comunque, bisogna anche vedere cosa significa "capaci e bravi". Cioe', un boia che e' bravo e' uno che taglia le teste meglio degli altri boia. Se il compito di un governo e' quello di "uscire dalla crisi", secondo me questo governo puo' pure farcela (sicuramente meglio di quanto avrebbe potuto - e voluto - Berlusconi). Bisogna vedere se quel che vogliamo dal governo e' proprio "uscire dalla crisi" a tutti i costi, incluso prendere a calci gli esodati, i lavoratori e, in generale, i piu' deboli.
Bisogna insomma vedere, in altre parole, se un governo di Sinistra e' possibile oppure siamo tutti destinati a finire in un "ordine naturale" in cui i ricchi comandano, mangiano, bevono e scoreggiano e i poveri non fanno che pulire i loro grassi culi.
Se l'economia puo' andare avanti solamente con la manopola della disuguaglianza a palla, allora tanto vale rinunciare ad un governo qualsiasi eletto da una democrazia e affidarci alla dittatura della finanza, prendendocelo tutto nel posteriore.
In tutto questo, comunque, mi sfugge quale sia il ruolo dei partiti della sinistra.
Cioe', tu non sei in grado di elaborare un progetto alternativo, io neanche, e passi. Ma che il PD (in quanto forza principale della siistra) non lo sia nemmeno mi pare piuttosto colpevole, non trovi?
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