venerdì, settembre 05, 2008

Scandalosa Gelmini

Prima di arrivare misteriosamente dove è arrivata, come abbiamo detto nel post precedente, la ministra Gelmini era deputata alla Camera. E lì, nel febbraio 2008, presentò il testo di una proposta di legge "per la promozione e l’attuazione del merito nella società, nell’economia e nella pubblica amministrazione".
Nella proposta si leggono cose simpaticissime, a partire dall'esordio e dalla presentazione:

"ONOREVOLI COLLEGHI ! — La presente proposta di legge intende agevolare la diffusione e l’attuazione concreta nella societa` italiana del principio del merito."

Leggiamo insieme l'articolo 1, vi prego:

ART. 1.
(Definizione di merito).
1. Ai fini della presente legge, si intende per merito il conseguimento di risultati individuali o collettivi superiori a quelli mediamente conseguiti nei rispettivi ambiti di attività, tenuto conto dei compiti assegnati e delle capacita` possedute.

E' una cazzata, lo so, fumosa e velleitaria: ma qui siamo nel campo delle opinioni, e la cosa non ha importanza. Quel che importa è che la onorevole Gelmini si mette lì, nel 2008, e decide di promuovere il merito nella società italiana.

Ottimo, splendido: "meritorio", direi:-).

Bene: adesso, invece, leggete qui.

Ed eccoci scoprire che la stessa bella personcina, nel 2001, è andata a sostenere l'esame di stato per diventare avvocato a Reggio Calabria anzichè nella sua città, a Brescia.
Perchè mai? Chissà! Sappiamo soltanto che, allora, a Reggio Calabria passava agli orali il 94% dei candidati, contro il 50% della media nazionale ed il 6-10% della media al Nord.

Ecco le giustificazioni che la ministra fornisce alla giornalista della Stampa che le chiede motivo di quella curiosa scelta.

"«La mia famiglia non poteva permettersi di mantenermi troppo a lungo agli studi, mio padre era un agricoltore. Dovevo iniziare a lavorare e quindi dovevo superare l'esame per ottenere l'abilitazione alla professione». Quindi? «La sensazione era che esistesse un tetto del 30% che comprendeva i figli di avvocati e altri pochi fortunati che riuscivano ogni anno a superare l'esame. Per gli altri, nulla. C'era una logica di casta, per fortuna poi modificata perché il sistema è stato completamente rivisto». E così, «insieme con altri 30-40 amici molto demotivati da questa situazione, abbiamo deciso di andare a fare l'esame a Reggio Calabria».
I risultati della sessione del 2000, del resto, erano incoraggianti. Nonostante lo scoppio dello scandalo, nel capoluogo calabrese c'era stato il primato italiano di ammessi agli orali: 93,4%. Il triplo che nella Brescia della Gelmini (31,7) o a Milano (28,1), il quadruplo che ad Ancona. Idonei finali: 87% degli iscritti iniziali. Contro il 28% di Brescia, il 23,1% di Milano, il 17% di Firenze. Totale: 806 idonei. Cinque volte e mezzo quelli di Brescia: 144. Quanti Marche, Umbria, Basilicata, Trentino, Abruzzo, Sardegna e Friuli Venezia Giulia messi insieme.

Insomma, la tentazione era forte. Spiega il ministro dell'Istruzione: «Molti ragazzi andavano lì e abbiamo deciso di farlo anche noi». Del resto, aggiunge, lei ha «una lunga consuetudine con il Sud. Una parte della mia famiglia ha parenti in Cilento». Certo, è a quasi cinquecento chilometri da Reggio. Ma sempre Mezzogiorno è. E l'esame? Com'è stato l'esame? «Assolutamente regolare»."


La Gelmini (dunque, e guarda caso!) passò l'esame, appena in tempo, prima che lo scandalo portasse ad una riforma dei criteri di costituzione delle commissioni, nel 2003, e riconducesse la situazione ad un minimo di decenza.

Inutile dire che, in un paese normale, un ministro di cui si scopra un simile trascorso si dimetterebbe all'istante.
Ma c'è anche da dire che, in un paese normale, probabilmente non ci sarebbe mai stata una Gelmini come ministro.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

In un paese normale non avremmo nemmeno Berlusconi che governa.
Stiamo alla canna del gas. In pratica questo governo fa capire che il fine giustifica i mezzi alla faccia degli onesti.
Non dico altro perchè sono già troppo amereggiato.

Angela ha detto...

Andrebbe diffuso nelle scuole: solo gli insegnanti e presidi-non venduti potrebbero arginare la falsa pudica bacchettona Gelmini con una protesta ad oltranza. Piccole donne, piccole idee!

dario ha detto...

Comunicazione di servizio:
Ue', Lupo, ma l'hai ricevuta la mia mail? No, perche', non vorrei che mi avessi risposto e la tua sia finita tra gli spam e l'abbia cestinata involontariamente o qualcosa del genere...

Carla ha detto...

Mitico lupo, questa non la sapevo!