mercoledì, marzo 22, 2006

Chi ultimo arriva...ovvero: nel capitalismo cinese non si butta via niente:-(



(AGI) Londra, 21 mar. - Cina: organi espiantati a giustiziati vengono venduti a ricchi giapponesi disposti a pagare fino a 60mila euro per un rene.. -
Il Giappone ha deciso di alzare il velo sul traffico clandestino di organi espiantati dalle migliaia di persone giustiziate ogni anno in Cina. Un mercato che ha come terminali soprattutto i ricchi giapponesi che, scoraggiati dalle lunghissime attese in patria, sono pronti a pagare fino a 60.000 euro per un rene.
Lo scrive il quotidiano britannico The Independent.
Scoraggiati dalla cultura locale, i trapianti di organi sono una rarita' nel sistema sanitario giapponese. Negli ultimi otto anni si sono registrate solo 70 donazioni di rene, a fronte di una richiesta di migliaia.
Secondo le stime del governo uno solo dei procacciatori d'affari giapponesi che operano in Cina nell'ambito di questo commercio e' stato in grado di fornire, partendo dai contatti via e-mail con i clienti in patria, diverse centinaia di organi, con una attesa di una decina di giorni tra il primo approccio e l'operazione.
Complici le consenzienti strutture ospedaliere cinesi, che acquisterebbero a centinaia gli organi espiantati dai cadaveri dei condannati per rivenderli in sala operatoria. L'esistenza del traffico non e' mai stata un mistero. Nessuno pero' finora aveva deciso di affrontare la questione come adesso fa Tokyo, che ha lanciato un'inchiesta ufficiale del ministero della sanita' per arrivare a stroncare il fenomeno.
Le cifre, infatti, sono in costante e vertiginosa crescita, in particolare dal 2004 in poi, nonostante l'alto numero di casi di morte sospetta tra i reduci di questi viaggi.
Nemmeno gli altissimi costi dell'operazione sembrano essere un efficace deterrente: oltre al costo dell'organo (120.000 euro per un fegato) bisogna pagare il soggiorno, il ricovero e, trattandosi di un traffico illecito, un numero imprecisato di mazzette. -

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