Di quello che fa (o spesso solo dice) questo governo, intendo.
La sua potenza di fuoco antidemocratica è infinitamente superiore, ormai, alla mia capacità di indignarmi.
Solo nelle ultime settimane questi hanno (riepilogo a memoria e vado in ordine sparso):
- deciso che si possono denunciare i clandestini che si presentano in ospedale;
- deciso di riformare la contrattazione aziendale senza e contro la più grande organizzazione sindacale del paese;
- deciso di cancellare il diritto di sciopero nei trasporti pubblici;
- deciso di cancellare il diritto di disporre della propria vita;
- deciso di impedire le intercettazioni telefoniche che li possano mettere nei guai;
- deciso di riformare la giustizia per porre la magistratura sotto il diretto controllo del governo;
- deciso di ignorare che un tizio è stato condannato per essere stato corrotto ai fini di dire bugie, nei processi, a favore di Berlusconi;
- deciso di insultare un padre che esigeva il rispetto dei diritti di sua figlia morente;
- deciso di aggredire il Presidente della Repubblica ogni volta che ricorda i limiti dei poteri del nostro paese;
- deciso di modificare la Costituzione perchè non gli consente di fare quel che vogliono;
- deciso di terrorizzare la gente costruendo artificialmente una "emergenza sicurezza" non suffragata dai dati oggettivi;
- deciso di mandare in giro per il paese ronde di cittadini impauriti a seminare la paura;
- deciso di impostare il futuro energetico del paese su una quota importante di energia nucleare, senza discutere nè l'opportunità nè la validità economica del progetto;
- deciso di essere "cattivi" con gli extracomunitari, indicati come "nemici" e capri espiatori della paura;
- deciso di rappresentarci al mondo come cafoni, volgari, ignoranti, offensivi, peggio delle barzellette che raccontano...
Penso che buona parte di queste cose siano proclami fatti apposta per fare rumore, confusione, e per distrarre l'attenzione dal disastro verso cui sta correndo il paese.
Ma non possiamo più farci nulla, temo. Intendo: non c'è verso di fermarli, se come classe dirigente hanno deciso di correre verso il fascismo, e la gente impaurita li applaude e li segue.
E allora concordo con Angela: finiamo di ingoiarci tutto, fino al "pussa caffè", di questo pasto indegno.
E iniziamo a pensare ed a costruire il dopo, l'altrove che non ci sono, per i quali dovremo tirar fuori qualche idea quando tutto questo sarà finito (e finirà, finirà: in farsa o in tragedia, ma finirà).
Che poi può (o forse deve) essere un futuro che riparte dall'antico.
Le antiche reti di solidarietà, che vanno ritessute con pazienza, miglior antidoto possibile alla paura. La ricostruzione delle comunità umane disperse dal benessere, miglior antidoto possibile alla solitudine, all'isolamento, alla disperazione. Le società di mutuo soccorso. Le scuole autogestite. Nel nulla che seguirà, ogni idea di scambio di energie e di affetti tra gli uomini avrà un valore inestimabile.
Ci vuole tempo, ci vuole fatica, ci vuole energia. Se ne usiamo subito un po' di quella che ci fanno dissipare nell'indignazione, magari ne nascono cose belle.