giovedì, febbraio 16, 2006

A pulire le toilette dei siti olimpici, tanto per cominciare...

Eccoli qua, stanno arrivando.
I transfughi, i traditori, chiamateli come volete.
Parlo degli esponenti del centrodestra piemontese che, preoccupatissimi dai sondaggi, stanno abbandonando precipitosamente la nave della CdL per salvarsi da un probabile disastro.
L'ultimo, ieri, è stato il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio Comunale di Torino, Paolo Chiavarino. Durante una riunione del suo gruppo, senza preavvisarli, ha comunicato agli ex-sodali attoniti di essere passato all'Udeur.
Qualche giorno prima aveva fatto il salto della quaglia anche il fantasista Deodato Scanderebech, uno che ha preso quasi 10.000 preferenze alle ultime regionali, nonostante il cognome da olimpionico di slittino non fosse tra i più semplici da scrivere sulla scheda (ma lui rimase famoso, tra le altre cose, per avere distribuito normografi adatti all'uopo in occasione di una consultazione elettorale).
I due simpatici personaggi, nelle interviste capolavoro che hanno rilasciato a Repubblica (in cui par di sentire il rumore delle unghie che grattano i vetri), invece di tacere, per dignità e pudore, rivendicano il loro passato democristiano o mastelliano, senza preoccuparsi del fatto che questo non fa che sottolineare la preoccupante persistenza del loro voltagabbanismo.
Il bello è che ancora oggi, sul sito dello Scanderebech si può leggere quanto segue:
"L'UDC, rappresentato a livello nazionale da Marco Follini e da Pier Ferdinando Casini, è senza alcun dubbio il partito che avrà un ruolo di primo piano nel dopo Berlusconi, parola di SCANDEREBECH. È quanto si evince dall'analisi del quadro politico del momento, dominato da una situazione in cui tutti fanno pressione per riuscire a occupare una posizione centrale nello schieramento politico di appartenenza. All'interno della maggioranza parlamentare, oggi più che mai, si avverte il bisogno di stabilità per poter tener fede agli impegni presi con l'elettorato, come si è potuto dedurre dalle scelte fatte dall'UDC in occasione della verifica di governo."
(Da domani il testo probabilmente cambierà, il Grande Fratello è solo in ritardo ...)

Insomma, l'Unione, oltre a tutti i problemi che ha con quelli che ne fanno parte da secoli, divisi su quasi tutte le cose importanti, ha ora anche il problema di questa lunga fila di personaggi in fuga dalla sconfitta che bussano alle sue porte.
E una la trovano aperta sempre, dannazione: è quella di Mastella, che già ha promesso ai due prodi (con la p minuscola, neh) la possibilità di correre per uno scranno al Senato.
Insomma, mentre "il caso Ferrando" distoglie la nostra attenzione dalla realtà, l'Unione imbarca personaggi che possono farle ancora più male, dal punto di vista di un elettorato che vorrebbe un cambiamento vero e radicale, sia di direzione politica del paese che di uomini che la devono attuare.
Non dico che bisognerebbe sbattergliela in faccia, la porta. Ma almeno farli entrare da quella di servizio, fargli prendere scopa e spazzolone e per un adeguato periodo di decantazione mandarli a pulire i bagni da qualche parte.
Sarebbe più giusto, nei confronti di chi pensa che la politica sia e debba essere ancora una cosa seria.

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