Della legge sulle intercettazioni (vergognosa, schifosa, repellente) non parlo perchè chi mi legge è informato e non c'è bisogno che aggiunga la mia indignazione a quella di tutte le persone perbene: vale quel che ne hanno scritto i giornali ancora liberi, quel che ci dicono i magistrati, i poliziotti, i giornalisti, gli editori.
Eppure, tutto questo era stato ampiamente annunciato nel
programma di governo prima delle elezioni del 2008: eppure lo votarono, e lo hanno rivotato lo stesso.
Visto il dilagare di questa ondata di fascismo che colpisce magistratura e informazione libera, credo che presto, come detto qualche volta per celia, dovremo davvero recuperare i ciclostili dalle cantine e tornare a fare informazione clandestina infilando i volantini nelle buche.
Nel ddl, evidenzia il sito
Diritto di critica, si parla anche di internet.
"Il testo introduce nel nostro Ordinamento l’obbligo di rettifica di qualsiasi articolo su richieda della persona “offesa” entro 48 ore, pena una sanzione pecuniaria , da 7.500 a 12.000€ per tutti i titolari di “siti informatici”. Si reintroduce anche il reato di istigazione alla disobbedienza civile, con il quale sarà possibile, senza l’intervento della Magistratura, intimidire e zittire qualsiasi voce di dissenso.""Il Ddl intercettazioni è un regalo alla mafia ed alla criminalità. Assassini, ladri, corruttori, violentatori, e delinquenti in genere ringraziano sentitamente il Pdl. Mentre i delinquenti resteranno impuniti, i blogger finiranno in galera ed ogni sito internet sarà equiparato ad una testata giornalistica. In un colpo solo si mette il bavaglio alla stampa ed alla rete. Siamo di fronte ad una norma vergognosa che premia i delinquenti, diminuisce la sicurezza, mette il bavaglio all’informazione e limita la libertà d’espressione. Abbiamo presentato un ordine del giorno per evitare il bavaglio alla rete, ma chiaramente il centrodestra lo ha bocciato. Non ci daremo per vinti ed offriremo tutto il supporto ai blogger ed agli utenti di internet attraverso i nostri siti perché non accettiamo limitazioni alla libertà di espressione".(Dal sito di Italia dei Valori)
Ma per non focalizzarci solo sulle porcate attuali, per quanto gravissime ed abominevoli, ricordiamoci (visto che per molti è tempo di NON pagare) anche di quelle vecchie, come la truffa della abolizione dell'ICI sulla prima casa.
Qui non abbiamo mai avuto dubbi sulla natura truffaldina di quel "regalo", che in realtà porta vantaggi solo agli amici ricchi del presidente del consiglio: ne abbiamo già parlato
qui e
qui.
Però oggi voglio riportare qui integralmente
un post pubblicato a marzo dal blog
sullozero, perchè spiega per bene il fondamento della truffa.
Perché l’abolizione dell’ICI sulla prima casa danneggia i redditi medio-bassi
L’abolizione integrale dell’ICI sulla prima casa, con esclusione delle abitazioni signorili, ville e castelli è stato tra i primi provvedimenti presi dal Governo a giugno 2008, come promesso durante la campagna elettorale.
«L'abolizione dell'Ici sulla prima casa consentirà una spinta allo sviluppo. Intendiamo porre rimedio alla perdita di valore del potere d'acquisto delle famiglie, con il Paese che oggi registra crescita zero». (Silvio Berlusconi, 2008-05-22 Il Sole24Ore.doc)
Ma chi ci guadagna e chi ci perde da questo provvedimento che sicuramente ha raccolto molto consenso?
In Italia ci sono circa 31 milioni di unità immobiliari ad uso abitativo. Di queste, quelle adibite ad abitazione principale (quelle in cui il proprietario ha residenza anagrafica) che pagavano l’ICI prima della sua abolizione era di circa 17 milioni di unità. Naturalmente le case più modeste, ovvero quelle con una rendita catastale bassa (circa 6 milioni), erano già esentate dal pagamento dell’ICI.
Il Governo Prodi con la Finanziaria 2008, aveva incrementato le detrazioni sull’abitazione principale, diminuendo quindi l’ICI per tutti i proprietari di abitazioni principali, ed esentando di conseguenza circa il 40% delle abitazioni (2008-05-22 Il Sole24Ore.doc), quelle più modeste, che pagavano fino a circa 100 euro di ICI all’anno. L’entrata in vigore di questa riduzione era prevista per giugno 2008 ma è stata sostituita dall’abolizione totale, voluta dal Governo Berlusconi.
In altre parole, 7 milioni di famiglie che vivono nelle case più modeste (tendenzialmente famiglie a reddito medio-basso) erano state esentate attraverso la detrazione introdotta dal governo Prodi con la legge Finanziaria 2008, mentre i restanti 10 milioni di famiglie avrebbero comunque pagato meno usufruendo di maggiori detrazioni (costo della manovra Prodi: circa 800 milioni di euro, 2008-05-17 Il Sole24Ore.doc). L’abolizione dell’ICI voluta dal governo Berlusconi ha quindi azzerato l’ICI per i restanti 10 milioni di famiglie, tendenzialmente famiglie a reddito medio-alto (costo della manovra Berlusconi comprensiva degli 800 milioni di euro stanziati dal governo Prodi: circa 2,5-2,6 miliardi di euro, successivamente corretta a circa 3,5-3,7 miliardi di euro dai tecnici del Servizio Bilancio del Senato, 2008-07-03 Il Sole24Ore.doc).
In seguito a tale manovra, le famiglie che continueranno a pagare l’ICI sulla prima casa sono circa 42.400 suddivise in 40.000 abitazioni signorili (A/1) o ville (A/8) e 2400 Castelli o Palazzi (A/9). In sostanza, le prime case di lusso sono solo lo 0,23% del totale (2009-01-13 Il Giornale.doc)
E’ possibile che in tutta Italia, su 31 milioni di case, solo 40.000 siano ville o abitazioni signorili adibite ad abitazione principale?
Perché prima di procedere ad un intervento sull’ICI non si è aggiornato il catasto?
L’unico tentativo in questa direzione era stato fatto dal Governo Prodi con un decreto per attribuire il catasto ai Comuni, provvedimento che sarebbe servito come base per l'aggiornamento degli estimi per adeguarli al valore attuale. Il decreto è stato bocciato dal TAR del Lazio, su ricorso della Confedilizia (2008-05-16 La Repubblica.doc, 2008-05-17 Il Sole24Ore.doc).
ICI Abitazione Principale
Chi ci guadagna:
I Redditi medio-Alti. Con l’abolizione dell’ICI il governo Berlusconi ha destinato la quota più consistente dello sgravio (circa 3 miliardi di euro) alle famiglie con reddito medio-alto.
L’Evasione Patrimoniale. Non è stata prevista una revisione degli estimi catastali con la conseguenza che solo 40.000 abitazioni su 31 milioni risultano essere abitazioni principali di lusso, ovvero ville o abitazioni signorili. Il criterio per determinare le abitazioni signorili (A/1) risale a oltre 70 anni fa e si basa sulla loro dimensione: per esempio a Milano devono essere di almeno 350 mq, a Roma almeno 220 mq, a Torino almeno 200 mq (2008-05-26 Il Sole24Ore.doc). Un’assurdità.
Chi ci perde:
I Comuni ed i cittadini. Il mancato gettito ICI per i comuni determinerà inevitabilmente a partire dal 2009 un graduale peggioramento dei servizi locali forniti dai comuni stessi (trasporti, illuminazione strade, manutenzioni, cura luoghi pubblici, servizi sociali, ecc…), con una ricaduta su tutti i cittadini soprattutto su quelli più in difficoltà, cioè gli affittuari e i proprietari di case con bassa rendita catastale che tra l’altro non hanno usufruito dell’abolizione dell’ICI stessa. Una stima di quanto perderanno i principali comuni ogni anno è riportata nella seguente Tabella ICI Perdita dei comuni.jpg (2008-05-16 La Repubblica.doc).
Il Federalismo Fiscale. E’ stata abolita l’unica tassa locale ovvero l’unica tassa attraverso cui i contribuenti potevano verificare se nel proprio Comune il sindaco aveva speso bene o male i soldi che gli erano stati affidati. Il federalismo fiscale si basa sulla redistribuzione locale dei tributi e abolire l’unica tassa con tali caratteristiche è palesemente in contraddizione con i continui annunci di chi Governa e ci racconta da anni che si batte per introdurre in Italia tale federalismo. A parole. Nei fatti stiamo andando verso una maggiore centralizzazione delle tasse (tutto a Roma e poi redistribuzione secondo criteri da definire). Sembra una presa in giro e lo sarà fino a quando non ci sveglieremo da questo torpore.