mercoledì, marzo 11, 2009

Redistribuire il reddito

Nessuna illusione: un governo come questo è nato per difendere, perpetuare ed allargare l'ineguaglianza tra chi ha (potere e danaro) e chi non ha, quindi la semplice frase "redistribuire il reddito" provoca a costoro una allergia spaventosa.

Detto questo, la proposta lanciata oggi da Franceschini (ovvero una addizionale IRPEF una tantum del 2 per cento sui redditi annui superiori ai 120.000 euro, per recuperare 500 milioni di euro) va nella direzione giusta, ma secondo me presenta alcuni problemi "strategici".
Sebbene la platea interessata da questa misura, secondo i calcoli del PD, consti di 120.000-150.000 contribuenti, credo che la maggioranza abbia buon gioco a silurare mediaticamente la proposta giocando sulla identificazione del ceto medio con le "vittime", che risultano ad esso troppo vicine (se l'italiano medio si identifica con Berlusconi, figuriamoci se ha difficoltà a identificarsi con il proprio capo o capetto o supercapo che quella cifra la raggiunge o la supera agevolmente...)
Eppoi il due per cento è tanto, secondo me, anche in termini relativi.

Visto che tanto non passerà e farà guadagnare alla sinistra i peggiori insulti possibili, io sposerei invece la proposta più radicale, ma anche paradossalmente più praticabile, che avanza Giulio Santagata, ex ministro del governo Prodi.

Riprendo dall'articolo di Peter Gomez:
"I numeri (...) parlano chiaro. In Italia la ricchezza delle famiglie ammonta, secondo Banca d'Italia, a 8000 miliardi di euro. Il 10 per cento di esse ha però in mano il 50 per cento del tesoro (oltre 4000 miliardi). È lì che bisogna andare a trovare i soldi. Ovviamente non dovranno essere tassati i beni produttivi, non si pagheranno cioè tasse sulla proprietà delle imprese. A essere tassato sarà invece il resto. E, visto che solo l'8 per cento di quei 4000 miliardi è ricollegabile all'attività d'impresa, la base imponibile (cioè il pezzo di tesoro sul quale il fisco può intervenire) toccherebbe i 3500 miliardi.

Non tutti i proprietari comunque dovranno pagare. Santagata propone, anzi, che il prelievo scatti solo a carico di chi possiede immobili, terreni e titoli per più di 5 milioni di euro. Fatti due conti si scopre così che basterebbe un intervento del 3 per mille per far incamerare allo Stato 10 miliardi.
Sarebbe impopolare una tassa del genere? No, perché riguarderebbe solo un parte minima della popolazione. Che, oltretutto, non verrebbe particolarmente vessata. Il 3 per mille di 5 milioni equivale a 15 mila euro. Un sacrificio accettabile anche per quei ricchi che nel 2009-2010 si troveranno a fare i conti con la propria coscienza tutte le volte che per strada incontreranno chi è rimasto disoccupato. Una decisone doverosa da parte del governo che per far fronte al peggio vuole aumentare l'età pensionabile (delle donne, ma non solo) e crede che per far ripartire l'economia basti il via libera a una nuova cementificazione selvaggia del Paese. "

Credo che avanzare una proposta del genere, oggi in Italia, potrebbe costare la vita a chi lo fa: lo credo sinceramente.
Non certo perchè i superricchi patirebbero per un esborso di poche migliaia di euro, ma perchè il "principio" sarebbe considerato (ed in effetti lo è) rivoluzionario. Intollerabile. Questo è un paese che distruggerebbe mediaticamente un Obama, se ce lo avesse qui, che sta peraltro tentando di fare cose assai simili a queste (tassare di più i redditi oltre i 250.000 dollari per fornire l'assistenza sanitaria a chi non ce l'ha: che razza di sporco comunista!!!)
Ma poichè è il Presidente degli Stati Uniti, semplicemente delle sue proposte "rivoluzionarie" non si parla: le si ignora, le si oscura dietro i gossip, dietro le minchiate tipo "ma hai visto che gli stanno venendo i capelli bianchi?".

Comunque, per come stanno le cose adesso e qui, io sono disposto a scendere in piazza subito anche per difendere la timida proposta di Franceschini.

6 commenti:

Angela ha detto...

Appoggio anch'io ma occorrerebbe applicare la versione Santagata. Roma è nelle mani di poche famiglie, la Fendi si è comprata palazzi a destra e manca e io non trovo un affitto degno...le loro fauci sono un abisso!

dario ha detto...

Allora, primo la situazione americana e' totalmente differente dalla nostra, cioe' se i ricchi pagassero un po' piu' tasse la', ne pagherebbero comunque molto meno che quante ne pagano qua.
Secondo, qui lo dico e qui lo nego (non vorrei mai far sembrare che appoggio qualcosa che sia stata detta dal PD, ne' tanto meno passare per democristiano!!!), a me la proposta di franceschini piace assai. E' facile da capire, e' facile capier che e' giusta, ma soprattutto mette in crisi Berlusconi con le sue stesse armi.

Secondo la mia modesta esperienza, non e' vero che gli italiani si identificano in Berlusconi. Basta guardarsi intorno.
Gli italiani invece pensano di essere dei poveracci e che Berlusconi offra loro le stesse sue opportunita'. Il che significa che si' sono degli illusi, ma non si sentono affatto quei ricchi che devono dare, ma piuttosto si identificano meglio in quei poveri che vorrebbero ricevere.

Che poi, a mio avviso, poveri non sono. 'Sta crisi colpisce solo quelli che colpisce, gli altri come me, alla fine, ci guadagnano. I prezzi si abbassano, i tassi dei mutui si abbassano... Solo uno scemo come me che non si sa gestire riesce a peggiorare la situazione. Quelli che stanno davvero male invece sono quei tantissimi che perdono il lavoro. Intorno a me ce ne sono tanti, e quelli che non lo perdono ben se ne guardano dall'aiutarli, perche' in fondo si sentono impoverire anche loro.

Ma dico, voi per caso la percepite in modo diverso? Io me la faccio in mano perche' temo di perdere il lavoro, mica perche' temo che il mio stipendio, finche' ci sara', non bastera' a ricoprire le mie spese.

Artemisia ha detto...

Per quanto mi riguarda, la crisi non la percepisco ma so di essere fortunata. Al di la' della situazione drammatica di chi perde il lavoro, giusto ieri ci hanno mostrato dati provenienti da varie fonti (tra cui l'ISTAT) che dimostrano un decremento del potere di acquisto dei salari confrontato con l'inflazione. Con il modello contrattuale di cui all'accordo separato firmato da CISL e UIL questo decremento proiettato nei prossimi cinque anni sara' ancora maggiore.
Quindi la crisi di sicuro la pagheranno tutti i lavoratori almeno come minore benessere se non come miseria.

Sulla proposta di Franceschini non so dirvi. Mi viene solo in mente la vignetta di Vauro con lui che distribuisce assegni ai disoccupati dicendo: "Tanto col cazzo che Berlusconi ve li paga!".
Percio' appoggiamola pure!

dario ha detto...

Boh. Io francamente faccio fatica a tirare la fine del mese perche' la rata del mutuo e' aumentata parecchio nell'ultima trance (ho un tasso a meta' strada tra fisso e variabile e si rinnova una volta ogni due anni, a novembre del 2007 e' stata l'ultima volta, per altro quando questa crisi era ancora di la' da venire). Per il resto noto che i prezzi dei beni che consumo di piu' sono diminuiti o sono aumentati molto piu' lentamente di prima della crisi. Per esempio il GPL.

Parlano di deflazione e di stagflazione, o comunque di decelerazione dell'inflazione. Questo significa che a stipendio costante il potere d'acquisto aumenta, rimane fisso o diminuisce di poco.

...pero' io sono 'gnurante, in queste cose.

Certo che se uno perde il lavoro anche se c'e' deflazione il suo potere d'acquisto si riduce a zero!

Artemisia ha detto...

Lupo, l'anonimo di cui sopra e' uno spam. Ha tartassato tutti recentemente. Tant'e' che ho dovuto mettere l'odiosa verifica delle parole. Solo da allora ho avuto pace.
Baci,
Artemisia

luposelvatico ha detto...

@arte: vedo, sono un paio di giorni che iniziano ad arrivarmi commenti spam su vecchi post...se la situazione si mantiene così, resisto, altrimenti adotterò anch'io la verifica...grazie...