Ricordate benissimo tutti, tra le sparate di Brunetta, quella sulla volontà di mandare in pensione le donne a 65 anni. Ipse dixit: "Le donne dovranno in futuro andare in pensione a 65 anni. Cominciando da quelle che lavorano per la pubblica amministrazione."
(qui uno degli articoli che ne parlarono - era il dicembre scorso).
Ieri, il buon Brunetta ha fatto una conferenza stampa congiunta con quell'altro fenomeno della Gelmini, nel corso della quale ha espresso gli apprezzamenti che sappiamo sugli studenti (vedi post precedente).
Ma in quella conferenza stampa, in realtà, i due hanno parlato di scuola (per come ne sono capaci).
Ed hanno detto una cosa interessante e divertente, che è riportata nero su bianco in questo comunicato stampa del Governo ironicamente intitolato "Iniziative a favore dell’ingresso di giovani e precari nella scuola" (come sapete, la legge 133 ne butta nel cestino alcune centinaia di migliaia che mai più entreranno nella scuola...ma andiamo avanti).
Si annuncia, nella conferenza stampa, la prossima presentazione di un emendamento Brunetta/Gelmini per aumentare il numero di insegnanti che andranno in pensione nel 2009, considerando - per maturare i 40 anni - l'anzianità contributiva (con il conteggio degli anni di laurea) invece di considerare l' anzianità di servizio.
Questo dovrebbe anticipare, nell'AS 2009/2010, l'andata in pensione di 7500 docenti e 1500 ATA (e l'anticiperà dunque di 4-5 anni rispetto a quella che sarebbe senza l'emendamento!).
Tradotto in soldoni, gli insegnanti (per l'anno prossimo o anche per i successivi?) potrebbero dunque andare in pensione con 35-36 anni di servizio.
Sissì, è proprio lo stesso ministro Brunetta che a dicembre diceva " Le donne dovranno in futuro andare in pensione a 65 anni. Cominciando da quelle che lavorano per la pubblica amministrazione."
Ma, come sempre, è stata una strumentalizzazione mediatica e/o eravamo noi comunisti che abbiamo capito male:-))))
Ma nessuna preoccupazione: se tutto va come sempre, l'emendamento sarà presentato (SE sarà davvero presentato), poi ritirato e probabilmente verrà considerato a posteriori una invenzione dei giornali ostili al governo.:-)
Ah, Brunetta, Brunetta, sei veramente straordinario!
Mah...mica è finita qui.
C'era la Gelmini, ed anche lei doveva dire la sua.
Come sapete, la sciagurata, famigerata, orrida legge 133/08 voluta da Tremonti impone il taglio di 42.000 posti di docenza nella scuola solo per il prossimo anno scolastico.
E la Gelmini (qui le dichiarazioni riprese dal sito Tecnica della Scuola) afferma giuliva e contenta: "Con la Finanziaria era stato previsto un taglio di 42.000 posti. Ma sarà un numero ampiamente inferiore perchè abbiamo avuto 31.000 pensionamenti e quindi significa che avremo un numero molto inferiore di tagli: 11.000 supplenti non riconfermati e poi altri 7.000 supplenti non confermati a causa dell'esubero di docenti di ruolo e della riduzione di spezzoni-orario. La somma fa al massimo 18.000 supplenti non riconfermati. È comunque un dato pesante, ma non sono i 42.000 previsti dalla Finanziaria”.
Dunque: 31.000 pensionamenti di docenti, che non verranno sostituiti.
11.000 supplenti non riconfermati.
E, poi, altri 7000 supplenti non confermati "a causa dell'esubero di docenti di ruolo e della riduzione di spezzoni-orario".
31.000+11.000+7.000...a casa nostra fanno 49.000 posti di lavoro perduti per sempre.
18.000 precari in meno anzichè 42.000, ma ben 49.000 posti in meno.
Che cazzo gioisci?
Naturalmente, nel comunicato stampa intitolato "Iniziative a favore dell’ingresso di giovani e precari nella scuola", queste affermazioni non si trovano.Strano, neh?:-)
(qui uno degli articoli che ne parlarono - era il dicembre scorso).
Ieri, il buon Brunetta ha fatto una conferenza stampa congiunta con quell'altro fenomeno della Gelmini, nel corso della quale ha espresso gli apprezzamenti che sappiamo sugli studenti (vedi post precedente).
Ma in quella conferenza stampa, in realtà, i due hanno parlato di scuola (per come ne sono capaci).
Ed hanno detto una cosa interessante e divertente, che è riportata nero su bianco in questo comunicato stampa del Governo ironicamente intitolato "Iniziative a favore dell’ingresso di giovani e precari nella scuola" (come sapete, la legge 133 ne butta nel cestino alcune centinaia di migliaia che mai più entreranno nella scuola...ma andiamo avanti).
Si annuncia, nella conferenza stampa, la prossima presentazione di un emendamento Brunetta/Gelmini per aumentare il numero di insegnanti che andranno in pensione nel 2009, considerando - per maturare i 40 anni - l'anzianità contributiva (con il conteggio degli anni di laurea) invece di considerare l' anzianità di servizio.
Questo dovrebbe anticipare, nell'AS 2009/2010, l'andata in pensione di 7500 docenti e 1500 ATA (e l'anticiperà dunque di 4-5 anni rispetto a quella che sarebbe senza l'emendamento!).
Tradotto in soldoni, gli insegnanti (per l'anno prossimo o anche per i successivi?) potrebbero dunque andare in pensione con 35-36 anni di servizio.
Sissì, è proprio lo stesso ministro Brunetta che a dicembre diceva " Le donne dovranno in futuro andare in pensione a 65 anni. Cominciando da quelle che lavorano per la pubblica amministrazione."
Ma, come sempre, è stata una strumentalizzazione mediatica e/o eravamo noi comunisti che abbiamo capito male:-))))
Ma nessuna preoccupazione: se tutto va come sempre, l'emendamento sarà presentato (SE sarà davvero presentato), poi ritirato e probabilmente verrà considerato a posteriori una invenzione dei giornali ostili al governo.:-)
Ah, Brunetta, Brunetta, sei veramente straordinario!
Mah...mica è finita qui.
C'era la Gelmini, ed anche lei doveva dire la sua.
Come sapete, la sciagurata, famigerata, orrida legge 133/08 voluta da Tremonti impone il taglio di 42.000 posti di docenza nella scuola solo per il prossimo anno scolastico.
E la Gelmini (qui le dichiarazioni riprese dal sito Tecnica della Scuola) afferma giuliva e contenta: "Con la Finanziaria era stato previsto un taglio di 42.000 posti. Ma sarà un numero ampiamente inferiore perchè abbiamo avuto 31.000 pensionamenti e quindi significa che avremo un numero molto inferiore di tagli: 11.000 supplenti non riconfermati e poi altri 7.000 supplenti non confermati a causa dell'esubero di docenti di ruolo e della riduzione di spezzoni-orario. La somma fa al massimo 18.000 supplenti non riconfermati. È comunque un dato pesante, ma non sono i 42.000 previsti dalla Finanziaria”.
Dunque: 31.000 pensionamenti di docenti, che non verranno sostituiti.
11.000 supplenti non riconfermati.
E, poi, altri 7000 supplenti non confermati "a causa dell'esubero di docenti di ruolo e della riduzione di spezzoni-orario".
31.000+11.000+7.000...a casa nostra fanno 49.000 posti di lavoro perduti per sempre.
18.000 precari in meno anzichè 42.000, ma ben 49.000 posti in meno.
Che cazzo gioisci?
Naturalmente, nel comunicato stampa intitolato "Iniziative a favore dell’ingresso di giovani e precari nella scuola", queste affermazioni non si trovano.Strano, neh?:-)
3 commenti:
Bravo! Si chiama controinformazione...o anche mettere i puntini sulle i!
Che coppia..... una coppia da film dell'orrore, proprio come le cose che dichiarano.
Bravo, Lupo. Dovresti postare in prima pagina di Repubblica, Corriere, ecc.
Mio figlio tredicenne tempo fa ha espresso il desiderio di essere gia' in pensione (che progetti, eh!). Io glio ho detto che quelli della sua generazione la pensione se la possono scordare. Lui mi ha risposto scandalizzato: "Ma come!?! Mica ci faranno invecchiare e morire sul posto di lavoro?!?"
Beh, visto che la mia pensione dal 2017 e' gia' stata spostata al 2022 non e' del tutto di fuori la previsione. :-)
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