mercoledì, gennaio 21, 2009

Uno spiraglio di sensatezza in una storia indecente

17 novembre 2008: "Le strutture della Lombardia sono indisponibili ad assistere Eluana Englaro nel caso la famiglia decidesse di applicare la sentenza della corte d'appello e togliere il sondino che alimenta la giovane donna." Lo ha affermato oggi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a margine di un incontro tenuto al palazzo di Giustizia di Milano per l'inaugurazione del nuovo punto informativo del progetto 'Conciliamo'.

Alle domande dei giornalisti il governatore lombardo ha ribadito che ''gia' mesi fa la Lombardia aveva rilevato l'indisponibilita' delle proprie strutture a muoversi in questa direzione''.

16 dicembre 2008, da repubblica.it: “Interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. E’ quanto stabilisce un atto di indirizzo che il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha inviato alle regioni sulla base di alcune indicazioni precedenti, tra cui quella del comitato nazionale per la bioetica e l’articolo 25 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell’Onu. L’atto, firmato dal ministro Sacconi, di fatto renderà illegale per qualsiasi struttura pubblica e privata sul territorio nazionale l’adempimento della volontà della famiglia Englaro, e cioè il distacco del sondino che alimenta e idrata la giovane, in stato vegetativo da 16 anni”.

20 gennaio 2008: "Non ci offriamo, ma se la famiglia Englaro dovesse chiedercelo noi siamo pronti ad accogliere Eluana". Cosi' il presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, apre uno spiraglio alla vicenda della donna in stato vegetativo persistente da 17 anni.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

..e PDL ha già detto che si tratta di propaganda elettorale...
vero o falso ciò che importa è che la famiglia ora ha una chance!

Stefi

marina ha detto...

quando finirà questa storia, sulla pelle di una famiglia?
speriamo nella Bresso
marina

Anonimo ha detto...

Non so se è più terrificante l'agonia di questa "ex"-donna o tutta questa violenza e prepotenza ammantata di carità cristiana.
Che brividi.

marina ha detto...

hai sentito l'appello all'obiezione di coscienza di Poletto? Si troveranno medici pietosi? speriamo
marina

luposelvatico ha detto...

L'ho sentito sì, e l'ho trovato vergognoso. Se uno opera in un luogo in cui vigono regole e leggi e non è in grado di rispettarle per motivi di coscienza e fede, si dimetta. Si licenzi. Se ne vada. Troppo comodo dire "ennò, io sono cattolico ed obiettore, questo lo faccio e questo no...", senza assumersi nessuna responsabilità, senza pagare alcuna conseguenza, vivendo la propria fede come alibi per lavarsi le mani invece che come impegno.
E non è discriminazione, è logica.