La notizia è questa: l'inviato speciale dell'ONU per il diritto al cibo, Jean Ziegler, ha definito "crimine contro l'umanità" la corsa a coltivare granturco per produrre "benzina di origine vegetale".
L'aumento delle coltivazioni destinate a questo scopo sta facendo aumentare fortemente i prezzi del grano: e laddove il 60% della disponibilità economica giornaliera è destinata agli alimenti (cioè in Africa, mentre in USA la percentuale è del 10%), questo significa aumentare il livello di povertà.
Ad annate di pessimi raccolti, causate dalla siccità, si aggiunge dunque la decisione politica - presa in primo luogo da Bush - di destinare sempre maggiori quote di produzione di granturco per produrre carburanti, quintuplicandole rispetto al passato.
Poichè gli USA rappresentano da soli il 70% dell'export mondiale di granturco, si capisce come questa decisione - che ha fatto balzare il prezzo del cibo del 9% nei paesi emergenti nei soli primi quattro mesi del 2007 - stia togliendo pane ai poveri per continuare a far muovere il culo dei ricchi sui soffici sedili di auto immense ed insensibili al problema energetico.
Una pessima cosa, dunque. Ziegler propone una moratoria di 5 anni nella produzione agricola di etanolo: la sua idea è che la ricerca possa portare a produrre carburanti non dalla coltivazione di un cereale prezioso e che deve essere destinato a nutrire la gente, ma dagli scarti della produzione agricola.
Mi piace, questo Ziegler. Gli stringerei la mano, se potessi: ma di certo cercherò il suo indirizzo email per manifestargli tutto il mio apprezzamento, per quel che vale.
Sono i casi in cui la conoscenza e la competenza vengono messi al servizio dell'uomo, contro i poteri forti. Sono i casi in cui si vede la differenza tra far politica e far rumore.
Grazie, Ziegler.
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