Nelle ultime settimane, mi è capitato spesso di ritrovarmi in un contesto con diverse persone sconosciute, o non particolamente vicine a me nella vita di tutti i giorni.
E ho provato la sensazione di capirle come non mi era mai avvenuto prima.
Come se le loro parole mi toccassero il cuore e l'anima. Come se sentissi esattamente, con una precisione assoluta, quel che volevano trasmettermi.
Non sono mai stato così sensibile, in vita mia, così ricettivo, e - dannazione - anche così indifeso.
E' come se in questi ultimi mesi fossero crollati dentro di me, uno ad uno, tutti i muri che mi dividevano dagli altri. Come se - immerso in una relazione di assoluta fiducia, di straordinaria trasparenza - si fossero dissolte le paure, gli ostacoli, che rendono difficile ed impossibile il confronto con gli altri.
Sono spaventosamente sincero, leggibile, trasparente. Non mento più, nemmeno per legittima difesa.
E sono contento che sia così, perlomeno fino a quando prenderò il primo tramvai in pieno muso, mi risveglierò dal sogno ed inizierò con cemento e cazzuola a ricostruire i muri, le difese, a mettere i sacchi di sabbia alle finestre della mia anima, ed il filo spinato attorno al cuore.
Ma spero, spero, spero che sia il più tardi possibile.
P.S. per questa trasparenza e questa sensibilità, una nuova ondata di gratitudine mi travolge, e la destino alla stessa meravigliosa persona a cui è dedicato il post "Cos'è la felicità".
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