mercoledì, novembre 11, 2009

Riaffilare i forconi?

Nel processo di disfacimento del vivere civile di questo paese, ieri si è raggiunta una nuova, importante tappa.
Pur di rendersi improcessabile ed ingiudicabile, B. costringerà a imporre una durata massima dei processi che il suo stuolo di avvocati saprà bene - per ogni evenienza - come far superare.
L'idea innovativa che, superato un certo limite di tempo, il processo penale semplicemente finisca nel nulla, e mandi tutti a casa come se il reato non fosse accaduto, è grottesca prima ancora che oscena: e, a mio avviso, autorizza la vittima a farsi giustizia da sè, per evitare, oltre al danno subìto, la beffa che tutto finisca nel nulla.
Sei anni, indipendentemente dalla complessità e dal lavoro necessario.
Indipendentemente dalle condizioni in cui la magistratura deve operare: indipendentemente da tutto, perchè tanto quel che importa è che "lui, in quanto eletto dal popolo, non deve essere sottoposto ad alcun giudizio": e chi se ne fotte della giustizia in sè, dei cittadini, della vostra sorte rispetto a chi vi ha offeso.
Non serve aver ragione ed esser parte lesa: anzi, è più vantaggioso aver torto ed essere dalla parte della colpa, se avete un buon avvocato.
Ah, la notizia buona è che, per adesso, l'impunità - perchè di questo si tratta - riguarda solo i reati "minori", quelli per cui è prevista una condanna entro i dieci anni.
Tra questi abbiamo delle sciocchezze come il peculato, la corruzione, la falsa testimonianza, l’associazione a delinquere (anche quella di stampo mafioso), l’omicidio colposo, il furto, la rapina e l’estorsione.
E I QUATTRO QUINTI dei processi, oggi, non riescono a concludersi entro i sei anni.:-(

Per gli omicidi volontari e la violenza contro la persona, evidentemente, l'impunità non è ancora necessaria. Per ora. Fino a quando qualcuno che se ne fotte delle regole, di tutte e soprattutto di quelle che tendono a limitare il suo potere, non deciderà che possa essere utile per mantenerlo, il potere.

Incrociate questo disegno di legge con l'intenzione di separare le carriere tra PM e giudici, e con le conseguenze pratiche della riforma letale della giustizia come la intendono costoro: come spiega bene l'ex magistrato Bruno Tinti nel suo blog in questo post ed in questo,

"Il problema allora è che, se il cliente del PM è il Governo, i processi finiscono con il diventare politici. Il PM avvocato (il PM che sostiene l’accusa) viene incaricato di fare questo e quell’altro processo; e soprattutto, di non fare questo o quell’altro."

Quindi, nel futuro possiamo essere SICURI che per qualsiasi uomo di potere che si macchi di reati come il peculato, la corruzione, la falsa testimonianza, l’associazione a delinquere (anche quella di stampo mafioso), l’omicidio colposo, il furto, la rapina e l’estorsione, non solo il processo NON terminerà in tempo, ma saremo anche SICURI che - combinando le due iniziative - NON INIZIERA' NEMMENO, perchè non sarà più la Magistratura ad agire di propria iniziativa, ma sarà obbligata a fare SOLO i processi indicati dal potere stesso.

Dunque, vista dalla nostra parte di cittadini, che già oggi soffrono per una giustizia che non funziona, lo scellerato patto di ieri tra Mimì & Cocò non fa che seppellire per sempre l'idea che esista LA giustizia.

Io credo che, a chi subisce un'offesa violenta (pensiamo al nonno in bicicletta ucciso dal solito automobilista ubriaco, che con un avvocato infame e scaltro ha l'80% di possibilità di rimanere impunito), ormai non resti che affilare i coltelli ed i forconi, e contare sulla vendetta anzichè su una giustizia che appartiene al ricordo di un tempo che fu.

Avanti, avanti, signori miei: pur di mantenere un gruppo di pazzi al potere, si dia via libera alla barbarie.

Qui non è più, ormai questione di maggioranza ed opposizione.

Qui è questione di capire quanti ancora credono nella possibilità di un sistema di convivenza civile, e quanti invece pensino che sia arrivato il momento di lasciar liberi i peggiori istinti animali del "popolo", per meglio guidarli verso i propri fini.

Come fece in fondo un artista fallito di origine austriaca, un'ottantina d'anni fa, con la complicità di una società profondamente malata e disponibile all'odio, senza che nessuno lo prendesse abbastanza sul serio da decidere di fermare - sino a quando fu troppo tardi - la sua pericolosità sociale.

3 commenti:

Angela ha detto...

Che si fa se i criminali fanno passare la vergogna come legge?

Luposelvatico ha detto...

Mi auguro che anche questa infame ghedinata si perda per strada come tutte le altre...ma non sarebbe comunque finita qui, lo scopo di B. è di non farsi giudicare a costo di rimanere a guardare le macerie del paese...non credo che la fine di questa storia (questi pezzo di storia del paese) sarà lieta nè ragionevole, come tutte le volte in cui qualcuno ha tentato di piegare la realtà ai suoi voleri oltre ogni limite.

Anonimo ha detto...

Sto pensando a farmi un abancarella che vende forconi. Prima toccheremo il fondo, ma poi andranno a ruba!
ls