venerdì, novembre 21, 2008

Oh bella (scuola) ciao...

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
Comitato Provinciale di Torino


MOZIONE SUL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE


PRESO ATTO
che nel nostro Paese sono in essere vibrate e diffuse proteste concernenti le leggi e i decreti che il governo Berlusconi ha avviato nel proposito di riformare la pubblica istruzione in ogni ordine e grado;

RICORDANDO
che fu precisa intenzione dei partigiani che, nella nuova Italia scaturita dall’impegno e dagli sforzi di un’intera popolazione costati un ventennio di costrizioni fasciste e cinque anni di drammatiche sconfitte, il diritto ad un’istruzione libera e pubblica fosse garantito a tutti i cittadini come basilare strumento di emancipazione civile e sociale, capace di produrre cultura, benessere e democrazia, e come miglior antidoto all’insorgere di ignoranze, odii, discriminazioni e guerre;

CONSTATANDO
che, a causa dell’inadeguatezza di diverse generazioni di dirigenze politiche, da ormai troppi anni il Sistema Italia, pur ricco di innumerevoli risorse naturalistiche e culturali, nonché di formidabili capacità creative e di un incomparabile stile di vita, sta incredibilmente segnando il passo e che, per contro, solo il convinto e rinnovato impulso alla ricerca e alla conoscenza può offrirci di cogliere l’indispensabile opportunità di rilancio;

DICHIARANDO
che i tagli all’istruzione e alla ricerca, l’accorpamento e la soppressione dei plessi scolastici, le riduzioni di organico, la rimozione del tempo pieno, il ripristino del maestro unico, la privatizzazione delle università, financo l’introduzione di classi differenziate e la proposta di reintroduzione del grembiule obbligatorio, sono misure che, complicandone l’accesso, da un lato rendono più difficile la conoscenza e la pratica delle libertà e della democrazia mentre, dall’altro, si dimostrano particolarmente nefaste per il rilancio della nostra cultura e della nostra economia


IL CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ANPI

RIUNITO A CERVIA IL 15 E 16 NOVEMBRE 2008

ESPRIME
pieno sostegno e solidarietà agli studenti, ai genitori, ai lavoratori docenti e non docenti, e ai pubblici amministratori impegnati a fondo nella lotta contro i tentativi di riforma Gelmini


E CHIEDE CON DETERMINAZIONE
al governo il ritiro dei provvedimenti, al Presidente della Repubblica l’attuazione di tutte le procedure per il blocco dell’iter amministrativo delle stesse, e agli organi interni dell’associazione la massima diffusione e attuazione di questa presa di posizione.

Dati che fanno pensare (ma spero non siano veri)

Da Repubblica on line, nell'articolo sul commercialista di Verona che ha ucciso moglie ed i tre figli prima di suicidarsi:

"Troppe armi in circolazione".
La presenza in casa del commercialista di due pistole, seppur denunciate, riapre il dibattito sui permessi a detenere armi. "Ci sono troppe armi in circolazione", denuncia Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell'Associazione nazionale funzionari di polizia.
La famiglia italiana uccide più della mafia: un morto ogni due giorni, oltre 1.300 vittime in sei anni.
Sette delitti su dieci avvenuti nella sfera familiare nel 2006, sono stati compiuti tra le mura domestiche.
Dai dati degli ultimi due rapporti Eures-Ansa sull'omicidio volontario in Italia - relativi agli anni 2005 e 2006 - emerge una realtà inequivocabile: un omicidio su tre avviene in ambito familiare.

Schegge tetre

Dopo aver fatto la cultura a pezzi, si prega di macinare e cuocere alla piastra.
E' una notizia che non desta nemmeno sorpresa.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi ha proposto di affidare ad un unico manager la gestione ed il coordinamento generale di circa 400 strutture statali, tra musei, gallerie, siti archeologici e ville storiche del nostro Paese.
E, per questo ruolo, ha pensato a Mario Resca, ex amministratore delegato di McDonalds Italia.
Inutile fare dello spirito scontato sulla distanza che separa i beni culturali dalle patatine fritte: rischiereste di passare per oscurantisti, tetri ed imbecilli.
L'uomo ammette esplicitamente la sua incompetenza in materia (vedi qui l'intervista), ma - come accade per la scuola - il mantra che giustifica la scelta è "la gestione dei beni culturali in Italia è uno schifo, ci vuole un approccio aziendale": un messaggio che funziona, è facile da fare entrare nel cervello (quel che ne resta) della gggente, e permette la solita reazione verso i critici: "ah, ecco, allora volete mantenere lo status quo!".
Il fatto che l'economia ed il mondo stiano letteralmente andando a ramengo proprio in virtù del fatto che "abbiam lasciato lavorare i manager", è ovviamente un dettaglio trascurabile.

Basta con la depressione: non facciamoci trarre in inganno dalla realtà!
TG3 Piemonte del 20 novembre, ore 19,30.
La FIOM CGIL rende noti alcuni dati sulla crisi. Solo in provincia di Torino, e solo nel settore metalmeccanico, ci sono ad oggi 450 aziende che hanno richiesto il ricorso alla cassa integrazione, per un totale di 27.000 addetti coinvolti. Il numero aumenta in media di 4 aziende al giorno, facendo prevedere che entro la fine dell'anno le persone in cassa integrazione (ripeto: solo in provincia di Torino, e solo nel settore metalmeccanico) saranno circa 50.000. Nei numeri non appaiono i precari a cui non viene rinnovato il contratto a tempo determinato: da tempo ormai essi sono fantasmi, per le statistiche.
E' dunque prevedibile che tra 150.000 e 200.000 persone, poco meno del 10% della popolazione della provincia, entro fine anno subiranno una drastica riduzione del proprio reddito, senza prospettive di miglioramento. Anzi, il 2009 si presenta assai peggiore.
Secondo la FIOM, questi dati rivelano la peggiore crisi degli ultimi 30 anni.
(Ma si sa, la FIOM è un covo di tetri comunisti dediti a deprimere il paese.)

Detassazione, un successone.
Un paio di settimane fa, uno studio di Bankitalia ha rivelato che la detassazione degli straordinari, l'unica mistica misura concreta che questo governo abbia preso nei confronti del mondo del lavoro, ha provocato "una diminuzione delle esigenze di nuove assunzioni del 29,1% nelle imprese di servizi e del 24,6% in quelle dell'industria."
Bel risultato, complimenti.
(Ma si sa, Bankitalia è un covo di tetri comunisti dediti a deprimere il paese.)

venerdì, novembre 14, 2008

Mi fa male qui

Settimane difficili, queste.

Le mille piccole indignazioni quotidiane si accumulano senza che io riesca ad assimilarle e a digerirle, e formano un blocco compatto e tossico proprio qui, tra il cuore e lo stomaco.

L'aggressività, la violenza del governo nei confronti dei cittadini e di chi tenta bene o male di rappresentarli (e metto nel conto le battute razziste e gli attacchi virulenti e volgari a chiunque dissenta, la prevaricazione nella commissione di vigilanza RAI, l'attacco perenne alla CGIL, la vicenda Alitalia, la criminalizzazione a rotazione di tutte le categorie a fini di "distrazione dell'opinione pubblica"...).
La crisi che attanaglia il mondo ed il paese e sta già facendo del male ai più deboli, a chi ha meno difese: la cassa integrazione, le fabbriche che chiudono, i precari che "scompaiono" dal mondo del lavoro senza fare notizia. E la protezione offerta - con il denaro sottratto ai cittadini - ai soli potenti, ai responsabili della crisi: alle banche che odio con tutto il cuore per quel che sono e per quel che fanno.
L'attacco alla scuola, alla cultura ed alla ricerca, cioè a patrimoni collettivi costruiti nel tempo con la collaborazione di tutte le componenti di questo paese. Patrimoni che son stati messi da parte per garantire il futuro di questo paese, e che andrebbero tutelati e protetti in tempi cupi come questi: da qui, forse, potrebbero uscire le intelligenze e le energie per immaginare un futuro nuovo, diverso da quello oscuro che ci aspetta nella notte del capitalismo. Ed invece vengono dilapidati, dispersi, azzerati con metodi dispotici, sprezzanti.
E poi: la sentenza sull'orrore della Diaz, su quel buco nero della democrazia che minaccia di ripetersi.
La Chiesa che, nel caso Englaro, spende parole pesanti, esasperate per impedire qualcosa che "la natura" avrebbe serenamente risolto da sola.
Natura che continua ad operare in questo modo in tutto il resto del mondo, tra i poveri ed i diseredati che non hanno il supporto della scienza e di una sanità pubblica, senza che nessuno si sogni di preoccuparsene.
Il Congo percorso di nuovo dalle ombre mai dissolte che provocarono - tra l'indifferenza generale - il genocidio di ottocentomila tutsi in Ruanda.

E poi, a livello locale, nelle nostre microcomunità, non va meglio. E come potrebbe?
Due esempi recentissimi.

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Mia figlia ed altri studenti hanno, per una settimana, "occupato" il loro liceo senza interrompere la didattica, trascorrendo il pomeriggio in assemblee e seminari di approfondimento della recente normativa con cui si tenta di distruggere la scuola pubblica (la legge 133, la legge 169 - ex decreto Gelmini).
Qualcuno di loro (una trentina su oltre 1000) ha dormito nel liceo anche la notte. Hanno esplorato per la prima volta i confini della legalità e della assunzione diretta di responsabilità: hanno chiacchierato a lungo con i carabinieri sul tema del reato di occupazione abusiva di edifici, hanno trattato con la dirigente scolastica, hanno spiegato le loro ragioni ai pochi genitori e docenti che erano disposti ad ascoltarli davvero.
Hanno scelto, e come è giusto che sia - alla loro età - hanno anche commesso errori, ingenuità. Hanno anche perso un po' il controllo della situazione, permettendo l'ingresso nella scuola occupata di estranei e non sono riusciti ad impedire qualche limitato atto di vandalismo.
Ma, in seguito, hanno scritto una lettera di scuse alla dirigente scolastica in cui ragionano sui loro errori, ammettono di non aver saputo gestire al meglio la situazione, chiedono scusa per le loro contraddizioni, si dicono disposti a pagare i danni che non hanno saputo impedire.

La risposta delle altre componenti della scuola a questo "processo di crescita" lascia stupefatti. La dirigente scolastica, passata la paura e calata la tensione, rilascia una intervista ad un settimanale locale dicendo che in qualche modo "la pagheranno".
In una quarta scientifico, una docente di inglese, interrogata dai ragazzi su cosa ne pensasse di quel che era accaduto, risponde sprezzante: "Non ne penso nulla: io sono fascista". Ed in Consiglio di Classe dice che lei non insegna per scelta ai ragazzi delle prime, perchè li considera troppo immaturi.
Altri docenti non si astengono dal sottolineare, di fronte ad una impreparazione, che "questo è quel che succede quando si contesta invece che studiare".
Nel complesso, e salvo poche lodevoli eccezioni, i docenti sono rimasti distanti e distaccati dai ragazzi in questa loro esperienza, che aveva caratteri di assoluta novità.

E i genitori? A parte una decina di interessati su circa 2000, hanno anch'essi brillato per la loro assenza. La quasi totalità degli studenti che hanno dormito nel liceo occupato di notte (tra cui un gran numero di ragazze) sono minorenni, ma sono stati lasciati soli, ogni notte, a fronteggiare i carabinieri e la inquietante fauna di pregiudicati che si aggirava nei pressi, attirata da una situazione che suggeriva la possibilità di azioni losche.

Un paio di genitori si sono limitati ad inveire contro la dirigente per aver chiamato i Carabinieri, e asseriscono di "aver dato la loro autorizzazione all'occupazione" ai propri pargoli minorenni: ritenendosi così assolti dal compito di preoccuparsi oltre della vicenda, e delle condizioni in cui i pargoli stessi passano la notte fuori casa.

Nel weekend successivo all'occupazione si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Istituto. Gli studenti, con l'avanguardia depressa dal fallimento e la maggioranza silenziosa già da tempo tornata a farsi gli affari propri, non hanno neppure presentato una lista.
Dei 2000 genitori, se ne sono presentati a votare ben 45.

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Uno splendido bosco lambisce il paese in cui abito.
Peccato che, tra le tante mode idiote praticate dai benestanti in questi nostri tempi, si stia diffondendo il quad.
Quegli sciocchi veicoli con quattro enormi ruote motrici, nè moto nè auto, con cui è possibile devastare i pochi paradisi collettivi rimasti (boschi e spiagge) su cui i ricchi non oserebbero mai avventurarsi con mezzi così plebei come i propri piedi.
Chi possiede un quad adora percorrere con questo giocattolo i sentieri e le strade nei boschi, con effetti assai più devastanti di quelli provocati da una moto da trial, ed è motivo d'orgoglio per costoro tornare a casa completamente ricoperti di fango, come prova visibile che lo stupro del bosco sia stato compiuto.


Ovviamente, in tempi di "c'ho-i-soldi-quindi-faccio-quel-cazzo-che-mi-pare", anche in questo caso il dissenso è mal tollerato. Chi obietta, chi dice a costoro che la libertà di usare il rumoroso giocattolo potrebbe esprimersi anche acquistando un terreno su cui costruire una pista, dove sfogare il proprio bisogno di fango e rumore, senza devastare un patrimonio di tutti e rompere i maroni al prossimo, è considerato - come da esempio in alto loco - tetro e un po' imbecille.

Non solo, ma alcuni commercianti possessori del giocattolo si stanno anche spingendo un po' più in là, nella punizione di questi tetri limitatori della propria libertà. Ed espongono sui loro negozi cartelli in cui si dice che, ecco, se non ti va che si faccia trial nel bosco vai pure a comprarti il gelato da un'altra parte, che qui non sei mica gradito.

La storiella è raccontata qui, e purtroppo è tutta vera: e oltre al gelataio pure il macellaio quadista inizia a trattar male i clienti tetri ed avversi al quadismo nel bosco... insomma il clima peggiora anche in quei paesini alla Don Camillo in cui alla fine ci si potrebbe pure voler bene, visto che siamo pochi.

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Ecco perchè, in questi giorni, mi fa male qui, e non avevo neppure voglia di scriverne.

So che un sistema per stare meglio è smettere di informarmi, per qualche giorno o - meglio - qualche settimana, e andare nel bosco od in montagna il più possibile, a smaltire il veleno con lunghe passeggiate.
(Ammesso che non incroci un quadista militante, a farmi andare di traverso il piacere di respirare in silenzio l'odore dell'autunno.)

Ma il sistema migliore in assoluto è non rimanere soli, mai, con le proprie paturnie.
Ho la fortuna di conoscere e praticare l'amore nella sua forma più pura, dolce e confortante: e ne ricavo energia, speranza, forza, fiducia, ottimismo.
Ho la fortuna di avere intorno a me persone splendide, reali, con cui scambiare emozioni che scaldano il cuore.
Ho la fortuna di poter leggere le parole degli amici blogger che riescono ad esprimere quel che sento anche quando io resto senza parole.

E dunque, conscio di essere una persona assai fortunata, sono anche consapevole che ho il dovere morale di non chiudermi nel silenzio: ho l'obbligo di esserci, e di usare l'unica arma di cui dispongo - la parola - per difendere le cose importanti in cui credo, ed anche - per quel che posso - a dar voce a chi ne ha ancor meno di me.

venerdì, novembre 07, 2008

Re Merda

Da Wikipedia:

La mitologia racconta che Re Mida ottenne da Dioniso il potere di trasformare in oro tutto ciò che toccava. Il re si accorse presto però che in tal modo non poteva neppure sfamarsi, in quanto tutti i cibi che toccava diventavano istantaneamente d'oro. Resosi conto che la sua cupidigia di denaro lo avrebbe portato alla morte, implorò Dioniso di togliergli tale potere, che impietosito dal pentimento del re, esaudì la richiesta.

Dai giornali di oggi:

La realtà racconta che Re Merda scoprì in sè, ed affinò durante il suo Regno, il potere di trasformare in merda tutto ciò di cui parlava. A causa di gravi difetti ai sensi della vista e dell'olfatto, era convinto che la maleodorante materia organica che spargeva per il mondo fosse in realtà oro. Purtroppo anche il 72% del suo popolo era affetto dalla stessa alterazione cerebrale e sensoriale, e così morirono tutti (loro ed il Re) maledicendo gli altri (imbecilli, coglioni, tetri) che si ostinavano a non vedere che tutto il paese era ricoperto d'oro.

mercoledì, novembre 05, 2008

Beh, adesso non fermiamoci qui:-)

PAPA NERO (Pitura Freska, 1997)

Abracadabra
Cosa Nostra Damus
ga magna' par indovinar el bonus?
'se tuto previsto
da l'incuinamento al sangue misto
'se professia
Nina, Pinta, Santa Maria
'la par condicio? Assolutissimamente no.
Perche' 'se scrito, dito, stradito dai oracoi
'la piovra perdera' i tentacoi
e cascara' i tabu' col penultimo Gesu'
e el sara' un omo dal continente nero
Sara' vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero...
un Papa nero che scolta 'le me canson in venessian
parche' el 'se nero african
Sara' vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero...
un Papa nero che canta 'le me canson in venessian
parche' el 'se nero african
A l'e' lu? Ja
Visioni ecstra
Nostradamus, Cagliostro, 'Saratustra
dentro na sfera
i ga visto l'ignoransa i tera
ma l'omo 'se duro
col poter ei compra el futuro
il sesto senso. Assolutissimamente no.
Perche' 'se scrito, dito, stradito dai oracoi
'la piovra perdera' i tentacoi
e cascara' i tabu' col penultimo Gesu'
e el sara' un omo dal continente nero
Sara' vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero...
un Papa nero che scolta 'le me canson in venessian
parche' el 'se nero african
Sara' vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero...
un Papa nero che canta 'le me canson in venessian
parche' el 'se nero african
'se african dall'Africa nera
dove ogni giorno ghe 'se gente che se spara
insegnera' cossa che gera
vivar na vita col rispeto dea natura
Eo ga do brassi
come de mi'
Eo ga do occi
come de mi'
Eo ciapa e parte
come de mi'
Lui si diverte
come de mi'
Insegna e impara
come de mi'
Eo ga paura
come de mi'
Lavora e suda
come de mi'
Parche' 'se nero african
Sara' vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero...
un Papa nero che scolta 'le me canson in venessian
parche' el 'se nero african
Sara' vero?
dopo Miss Italia aver un Papa nero?
no me par vero...
un Papa nero che canta 'le me canson in venessian
parche' el 'se nero african
A l'e' lu? Ja

lunedì, novembre 03, 2008