Dopo aver fatto la cultura a pezzi, si prega di macinare e cuocere alla piastra.
E' una notizia che non desta nemmeno sorpresa.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi ha proposto di affidare ad un unico manager la gestione ed il coordinamento generale di circa 400 strutture statali, tra musei, gallerie, siti archeologici e ville storiche del nostro Paese.
E, per questo ruolo, ha pensato a Mario Resca, ex amministratore delegato di McDonalds Italia.
Inutile fare dello spirito scontato sulla distanza che separa i beni culturali dalle patatine fritte: rischiereste di passare per oscurantisti, tetri ed imbecilli.
L'uomo ammette esplicitamente la sua incompetenza in materia (vedi qui l'intervista), ma - come accade per la scuola - il mantra che giustifica la scelta è "la gestione dei beni culturali in Italia è uno schifo, ci vuole un approccio aziendale": un messaggio che funziona, è facile da fare entrare nel cervello (quel che ne resta) della gggente, e permette la solita reazione verso i critici: "ah, ecco, allora volete mantenere lo status quo!".
Il fatto che l'economia ed il mondo stiano letteralmente andando a ramengo proprio in virtù del fatto che "abbiam lasciato lavorare i manager", è ovviamente un dettaglio trascurabile.
Basta con la depressione: non facciamoci trarre in inganno dalla realtà!
TG3 Piemonte del 20 novembre, ore 19,30.
La FIOM CGIL rende noti alcuni dati sulla crisi. Solo in provincia di Torino, e solo nel settore metalmeccanico, ci sono ad oggi 450 aziende che hanno richiesto il ricorso alla cassa integrazione, per un totale di 27.000 addetti coinvolti. Il numero aumenta in media di 4 aziende al giorno, facendo prevedere che entro la fine dell'anno le persone in cassa integrazione (ripeto: solo in provincia di Torino, e solo nel settore metalmeccanico) saranno circa 50.000. Nei numeri non appaiono i precari a cui non viene rinnovato il contratto a tempo determinato: da tempo ormai essi sono fantasmi, per le statistiche.
E' dunque prevedibile che tra 150.000 e 200.000 persone, poco meno del 10% della popolazione della provincia, entro fine anno subiranno una drastica riduzione del proprio reddito, senza prospettive di miglioramento. Anzi, il 2009 si presenta assai peggiore.
Secondo la FIOM, questi dati rivelano la peggiore crisi degli ultimi 30 anni.
(Ma si sa, la FIOM è un covo di tetri comunisti dediti a deprimere il paese.)
Detassazione, un successone.
Un paio di settimane fa, uno studio di Bankitalia ha rivelato che la detassazione degli straordinari, l'unica mistica misura concreta che questo governo abbia preso nei confronti del mondo del lavoro, ha provocato "una diminuzione delle esigenze di nuove assunzioni del 29,1% nelle imprese di servizi e del 24,6% in quelle dell'industria."
Bel risultato, complimenti.
(Ma si sa, Bankitalia è un covo di tetri comunisti dediti a deprimere il paese.)
E' una notizia che non desta nemmeno sorpresa.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi ha proposto di affidare ad un unico manager la gestione ed il coordinamento generale di circa 400 strutture statali, tra musei, gallerie, siti archeologici e ville storiche del nostro Paese.
E, per questo ruolo, ha pensato a Mario Resca, ex amministratore delegato di McDonalds Italia.
Inutile fare dello spirito scontato sulla distanza che separa i beni culturali dalle patatine fritte: rischiereste di passare per oscurantisti, tetri ed imbecilli.
L'uomo ammette esplicitamente la sua incompetenza in materia (vedi qui l'intervista), ma - come accade per la scuola - il mantra che giustifica la scelta è "la gestione dei beni culturali in Italia è uno schifo, ci vuole un approccio aziendale": un messaggio che funziona, è facile da fare entrare nel cervello (quel che ne resta) della gggente, e permette la solita reazione verso i critici: "ah, ecco, allora volete mantenere lo status quo!".
Il fatto che l'economia ed il mondo stiano letteralmente andando a ramengo proprio in virtù del fatto che "abbiam lasciato lavorare i manager", è ovviamente un dettaglio trascurabile.
Basta con la depressione: non facciamoci trarre in inganno dalla realtà!
TG3 Piemonte del 20 novembre, ore 19,30.
La FIOM CGIL rende noti alcuni dati sulla crisi. Solo in provincia di Torino, e solo nel settore metalmeccanico, ci sono ad oggi 450 aziende che hanno richiesto il ricorso alla cassa integrazione, per un totale di 27.000 addetti coinvolti. Il numero aumenta in media di 4 aziende al giorno, facendo prevedere che entro la fine dell'anno le persone in cassa integrazione (ripeto: solo in provincia di Torino, e solo nel settore metalmeccanico) saranno circa 50.000. Nei numeri non appaiono i precari a cui non viene rinnovato il contratto a tempo determinato: da tempo ormai essi sono fantasmi, per le statistiche.
E' dunque prevedibile che tra 150.000 e 200.000 persone, poco meno del 10% della popolazione della provincia, entro fine anno subiranno una drastica riduzione del proprio reddito, senza prospettive di miglioramento. Anzi, il 2009 si presenta assai peggiore.
Secondo la FIOM, questi dati rivelano la peggiore crisi degli ultimi 30 anni.
(Ma si sa, la FIOM è un covo di tetri comunisti dediti a deprimere il paese.)
Detassazione, un successone.
Un paio di settimane fa, uno studio di Bankitalia ha rivelato che la detassazione degli straordinari, l'unica mistica misura concreta che questo governo abbia preso nei confronti del mondo del lavoro, ha provocato "una diminuzione delle esigenze di nuove assunzioni del 29,1% nelle imprese di servizi e del 24,6% in quelle dell'industria."
Bel risultato, complimenti.
(Ma si sa, Bankitalia è un covo di tetri comunisti dediti a deprimere il paese.)
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