L'immagine di Angela Merkel è tratta da Wikipedia
Leggo su "Repubblica" di oggi una bella intervista ad Angela Merkel. Non è "bella" perchè io condivida il programma della CDU, ma perchè ci son dentro affermazioni di buon senso che da noi - da tempo - non abbiamo più nemmeno la speranza di udire.
Gli intervistatori (tre giornalisti di "De Zeit" ) le pongono, tra le altre, una domanda bellissima: "Il suo rapporto con Schroeder è cambiato: dall'animosa ostilità della sera delle elezioni al reciproco rispetto di oggi: ne è felice?".
Pensate ad un giornalista che, in Italia, possa interrogare così il nostro Presidente del Consiglio. Chiedere se è felice dei buoni rapporti con il suo avversario...
Comunque, Angela Merkel risponde: "E' un bene." E' un bene: capite? "E' un segno del ritorno alla normalità politica. Un segno che accettiamo la realtà. La conclusione dei negoziati è riuscita al meglio."
E subito dopo le chiedono: "Ha sottovalutato i socialdemocratici, li riteneva peggiori di voi o meno competenti?".
E lei: "Non ho mai pensato che non fossero competenti." Ragazzi, qui siamo su Marte. L'intervista prosegue con toni estremamente pacati e interessanti, e vi consiglio di leggerla, se potete: fa bene al cuore.
Ora, non cito questa intervista perchè auspico che un'esperienza come la Grosse Koalition tedesca possa avverarsi anche qui. Purtroppo, non penso che la Casa della Libertà assomigli alla CDU o alla SPD: in questo momento assomiglia di più ad un esercito di occupazione che, prima di lasciare il paese da cui deve andarsene, sta "avvelenando i pozzi" come dice Eugenio Scalfari. La legge elettorale ne è un fulgido esempio: come ha analizzato Zagrebelsky, avrà effetti perversi in termini di premi di maggioranza. Mi sembra sia fatta apposta per rendere ingovernabile il Paese.
Tremonti, qualche giorno fa, ha proposto anche da noi, in un'intervista, uno scenario possibile di Grosse Koalition.
A me, è sembrata una proposta con enormi zone d'ombra, decisamente poco limpida, da parte di chi - lo ripeto - continua a confrontarsi con la parte avversa prevalentemente con dileggi, sfottò ed aggressività.
Chissà se, tra qualche anno, assomiglieremo alla Germania, tornando ad un approccio "alto" alla politica. Per ora, l'orizzonte è deprimente. Ci sarà da ricostruire quasi tutto, quando l'"esercito di occupazione" se ne sarà andato. E ammesso che troveremo la forza per cacciarlo.
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