martedì, marzo 01, 2011

(Miserrimi) deliri istituzionali

Il disprezzo per le istituzioni, manifestato quotidianamente dal Satrapo Contumace, si diffonde come un cancro, e raggiunge luoghi ameni e (si pensava) protetti dal contagio.

Ecco, ad esempio, cosa è accaduto nel piccolo comune della provincia di Torino in cui abito (1700 anime ai piedi della collina).

Un bel giorno di settembre dell'anno scorso, l'anziano rappresentante di una associazione locale scrive al sindaco una lettera di questo tenore.

"Il prossimo anno, 2011, si celebrerà il 150° anno delll'Unità d'Italia.
Per tale occasione Questa Amministrazione, per commemorare l'evento, potrebbe promovere una iniziativa in tal senso.
Ci permettiamo di suggerirne una: intitolare una via od una piazza ad Umberto II di Savoia, Re d'Italia, persona che riteniamo meritevole di questo omaggio."

E sin qui, nulla da dire: trattasi di opinioni. Uno può proporre anche di intitolare un viale a Gengis Khan, considerandolo simbolo della resistenza all'imperialismo occidentale: il mondo è bello perchè è vario. Ma il bello viene adesso:

Il referendum Monarchia/Repubblica, come ormai tutti sanno, fu taroccato; ciò nonostante il re Umberto II accettò il falso risultato, sacrificando non solo la Sua persona, ma anche la Dinastia per risparmiare al Suo popolo sangue e dolori.

Falso sarebbe affermare che non aveva altre possibilità. All'aereoporto di Ciampino il Comandante Generale dei Reali Carabinieri disse: “Maestà, i Carabinieri sono ai Suoi ordini” . Chiaro era ed è il significato della frase; ciò nonostante il re preferì ignorare la frase e sacrificarsi.

Tale atteggiamento vale bene una via”.

Ora, se io sono il Sindaco di un paesino e ricevo una missiva del genere, l'unica cosa ragionevole che posso fare è invitare l'anziano signore in questione al bar, offrirgli un bicchiere di rosso, dargli una pacca sulla spalla, spiegargli che, insomma, ha un po' esagerato...e poi magari anche scrivergli una cortese lettera di risposta, in cui ringrazio per la proposta, ma evidenzio che una Amministrazione della Repubblica non può accettare che la premessa a tale proposta sia l'illegittimità della Repubblica stessa...

Ecco, un Sindaco normale avrebbe fatto così.
Il nostro, no.

In data 14 febbraio 2011, un verbale di deliberazione della Giunta Comunale ad oggetto "Intitolazione piazza ad Umberto II di Savoia" accoglie la proposta, destinando un quadrato di terra (assai tristanzuolo, invero) per ricordare ai posteri il Re di Maggio.

OGGETTO: INTITOLAZIONE PIAZZA AD UMBERTO II DI SAVOIA.
LA GIUNTA COMUNALE
Premesso che l’Associazione XXX ha proposto, con nota acquisita al n. 4155 del 21/09/2010, in occasione delle Celebrazioni del 150° Unità d’Italia, l’intitolazione di una Via o Piazza ad Umberto II di Savoia Re d’Italia, persona ritenuta meritevole dell’omaggio;

Atteso che tale istanza è condivisibile, ed a tal fine viene individuata la Piazza antistante la Torre Civica esistente nel Borgo Antico alla confluenza tra Via YYY e Via ZZZZ;
Ritenuto opportuno approvare l’avvio delle procedere necessarie per arrivare a detta intitolazione;
VISTI:
- il D. Lgs. N. 267/2000;
- lo Statuto Comunale;
- il D.P.R. n. 223/1989 ed, in particolare, l’art. 41;
- il Regio Decreto-Legge 10 maggio 1923, n. 1158 convertito dalla Legge 17 aprile 1925 n.
473;
- la Legge 23 giugno 1927, n. 1188 e, in particolare, l’art. 4;
Con voti unanimi e favorevoli, legalmente espressi per alzata di mano
DELIBERA
1. di approvare l’intitolazione ad Umberto II di Savoia della Piazza posta in Borgo Antico alla
confluenza tra Via YYYY e Via ZZZZ antistante la Torre Civica;
2. di avviare la procedura per arrivare in tempi rapidi a detta intitolazione;
3. di inviare copia della presente deliberazione alla Prefettura di Torino per le procedure di
competenza.
Con successiva separata votazione unanime e favorevole, legalmente espressa per alzata di
mano
delibera di dichiarare, stante l’urgenza, la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D. Lgs. N. 267/2000.
VISTO: si attesta la regolarità tecnica dell’atto;
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
(Pinco Pallo)

Ora, a parte che questa delibera formalmente fa acqua da tutte le parti (manca la planimetria allegata, non si citano le norme più recenti, non si indica che - per legge - l'intitolazione di una via o piazza può avvenire solo dopo l'approvazione da parte del prefetto), la cosa drammatica è la frase in grassetto: atteso che tale istanza è condivisibile.

La Giunta dunque condivide che il referendum Monarchia/Repubblica "come ormai tutti sanno, fu taroccato"?
Condivide il fatto che Umberto II si sacrificò accettando "il falso risultato"?
La Giunta, emanazione della Repubblica e prevista dalle leggi Repubblicane, dichiara dunque di esser essa stessa illegittima?

Delirio. Delirio puro. La scuola del Satrapo Contumace, assai più della scuola pubblica, inculca ormai stronzate straordinarie nei cervelli dei tifosi.

(Oh, in paese abbiamo deciso che non gliela facciamo passare a nessun costo, questa porcheria: o la ritirano o si dimettono, in qualità di Rappresentanti Istituzionali di una Repubblica che non riconoscono).

3 commenti:

Sileno ha detto...

Veramente al delirio!
Se non cambia il vento, fra dieci anni ci ritroviamo nel medioevo.

Artemisia ha detto...

Ma roba da chiodi!!!
Ma che gente c'è in questa giunta?
Fammi sapere se c'è da firmare qualche petizione. Mobilitate l'ANPI. Datevi da fare. Queste sono cose apparentemente secondarie ma che creano terreno fertile per altre pazzie più pericolose.

Anonimo ha detto...

@Arte:
L'ANPI ha espresso la sua opinione, e la questione è stata portata dalla minoranza all'attenzione del Prefetto e del Presidente della Repubblica. Nel frattempo, il Sindaco ha dichiarato a Repubblica (in pieno stile berluscones) che lui non ha assolutamente approvato la lettera, istituendo la piazza. O non sa leggere, o non sa scrivere, o è un bugiardo matricolato (o ognuna delle combinazione possibili dei tre eventi:-))).
Luposelvatico