venerdì, febbraio 29, 2008

Quando si sbaglia nemico

Io Giulietto Chiesa l'ho apprezzato moltissimo come giornalista (soprattutto quando era un inviato obiettivo e spietato della Stampa dall'URSS). Ho letto i suoi libri, e condivido molti suoi ragionamenti, anche se non lo seguo sulla posizione complottista rispetto all'11 settembre 2001.

Ma in questo momento non lo capisco, non lo capisco proprio quando dice "Tutti contro il PD o la Sinistra muore!".
Le parole hanno un peso ed un valore, per me, e fare la guerra al PD da sinistra in questo momento significa probabilmente che Giulietto Chiesa vive in un mondo a parte, non frequenta che pochi bar selezionati e trattorie con l'oste compagno, non passeggia per i mercati, non prende il tram, non ascolta, non sente.

Se no capirebbe, ne sono certo, che il Paese è messo molto peggio del PD. Ha un'anima impaurita, ossessionata dal timore di tutto, di non farcela, di essere invaso, di non avere futuro...il Paese è lontano dai valori, lontanissimo dalle idee che Chiesa pensa vadano salvaguardate (e fa bene a pensarlo, è il nemico scelto che è sbagliato).

Il Paese è lì lì per credere ancora alle favole, alla ricchezza possibile, alla TV, alle promesse di successo. Il Paese è convinto che ci si possa alzare un mattino e scoprire che tutti i problemi si sono risolti, che non c'è bisogno di fatica nè di impegno, nè di prendere DAVVERO posizione nella vita di tutti i giorni affinchè le cose inizino a migliorare. (Chi lo fa in genere viene lasciato solo e sbeffeggiato, come capita ad esempio a Pino Masciari).

Dare del fesso a chi nel PD ci crede, accusandolo di disperdere le proprie energie con lo stesso vigore con cui da altre parti si critica la dispersione del seme, è un esercizio facile. E' ovvio che a nessuno sfuggono le contraddizioni, la difficoltà di tenere insieme in uno stesso soggetto politico visioni diverse del mondo e della società, la fatica di trovare punti di vista comuni e costruttivi che aggreghino la maggior quantità di persone possibili. Ma sarebbe bello che su questo ci fosse un contributo, o almeno il riconoscimento di uno sforzo, invece del solito rinchiudersi sdegnati nella torre della propria purezza, tanto nobile quanto inutile per le sorti del mondo.


13 commenti:

dario ha detto...

Lupo, tu lo sai che io sono di sinistra, come te, per quanto senso abbia ancora questa parola, e sai che ho piu' volte detto di essere d'accordo con te, su temi politici (e per politici intendo quelli con la P maiuscola, e cioe' non dei giochi dei partiti, ma dell'organizzazione della cosa pubblica).

Ma proprio per questo non capisco proprio cos'e' che non trovi vero giusto e sacrosanto nel pezzo di Giulietto Chiesa che hai linkato.

E' vero, neanche a me piacerebbe fare la guerra a Veltroni, perche' mi piacerebbe che tutti quelli di sinistra (con la S maiuscola, e cioe' i cittadini che sperano in un governo dalla parte della gente, e non quei politici che puntano ad una poltrona in un partito che si dice di sinistra) si coalizzassero per avere un sistema politico (cioe' una organizzazione dello stato) che sia un pochino piu' democratico di quello che abbiamo avuto fin'ora, e di quello che si intravede all'orizzonte del 14 aprile, con la vittoria dei fascisti.

Ma in quest'ottica non sono io che faccio guerra a Veltroni, ma e' Veltroni che fa guerra a me, caro Lupo. E' Veltroni che fa manbassa dei voti dei cittadini di sinistra per regalarli alla destra di principi, se non a quella disonesta del Merda.
E' Veltroni che si sposta a destra, e quindi e' Veltroni che va combattuto, se sei di sinistra.

A me fa paura, Berlusconi. Il suo governo futuro, come il suo governo precedente, rubera' interessi personali in cambio di disastri economici, ma quello che mi preoccupa non e' semplicemente questo. Quello che mi preoccupa e' la democrazia. E chi dovrebbe essere colui che ci difende? Veltroni?

E' inutile che ce la meniamo, non c'e' spazio per la sinistra nel partito di Veltroni, e non perche' non ci sia spazio per un ingresso in quel partito di Bertinotti, ma perche' non c'e' spazio per le sue idee. Cosi' come il PCI e' diventato PDS e poi PD, perdendo per strada quella S che tanto mi era cara.
E noi gli lasciamo mani libere di inciuciarsi quel mafioso fascista del Merda per togliere di mezzo chi potrebbe urlare la difesa dei piu' deboli.

Lupo, secondo me Giulietto Chiesa ha ragione. Da vendere.

luposelvatico ha detto...

Dario, mi spiace, ma io la penso diversamente assai.
La situazione di degrado etico del paese è tale che si sono persi i valori fondamentali della convivenza civile, altro che rinnovellare il mondo: diciamo che serve un certo gradualismo per passare dal disastro attuale alle condizioni per la rivoluzione, vogliamo metterla così?
E allora io preferisco, pragmaticamente, mettere energie in una cosa che può riuscire (un PD al governo con un programma riformista) piuttosto che in una cosa assai più difficile (far passare valori puri di sinistra in un paese dove manca ormai il buonsenso e il rispetto basilare del prossimo).
E mi piacerebbe essere rispettato, quando faccio questa scelta: cosa che Chiesa non mi sembra fare, in questo frangente.

dario ha detto...

Allora, Lupo.
Per quanto riguarda la Chiesa, sono d'accordo completamente con te. Non solo la chiesa dovrebbe rispettare te, il partito democratico e altre formazioni di sinistra. Ma dovrebba anche starsene zitta e buona, e non mostrare i bicipiti dell'autorita' in un campo dove autorita' non ne deve avere, per il bene di tutti.

Per il resto, pero' non capisco bene a che cosa alludi. Valori fondamentali della convivenza civile? E quali sarebbero? Programma riformista? E quale sarebbe? Valori puri della sinistra? E chi li sta spingendo? Cosa intendi per "puri"?

Massimo Calearo e' capolista in Veneto per il PD. Allora, o e' un inciucio, o Calearo ha cambiato idea e si e' redento ai valori di Sinistra (cosa che magari e' ben chiara a Veltroni, ma a me non risulta), oppure il PD e' una formazione che non ha niente a che fare con la Sinistra. E non con i "valori puri" della sinistra, qualunque cosa tu intenda con questa espressione, ma con un vago sentimento di solidarieta' con chi prende mille euro al mese.

Calearo al PD... be'... se prima non era ben chiaro chi fosse il nemico, ora lo e'.

L'unico motivo valido che puo' esserci per votare Veltroni e' che se Veltroni non vince, allora vince Berlusconi.

Forse hai ragione, il clima in Italia e' avvelenato. E lo e' per colpa di Berlusconi, e, aggiungerei, per una fisiologica sottocultura dell'elettore medio. Ma votare Veltroni per riappacificare gli italiani, francamente, mi pare un po' come amputarsi un braccio per darlo in pasto al lupo. Il lupo sara' sazio, ma santo cielo....

dario ha detto...

oooooooops... scusa... il lupo del mio esempio non ha niente a che fare con il tuo nickname ;-)

dario ha detto...

ooooooooops.... di nuovo....
rileggendo i messaggi tuoi e miei mi rendo conto adesso che nel tuo ultimo messaggio a me stavi parlando di Chiesa (Giulietto) e non della Chiesa.... Cavoli, questo mi fa passare per stupido per il primo paragrafo del mio messaggio successivo. Chiedo venia.

Sai, non credo che Giulietto Chiesa se la sia presa troppo con gli elettori del PD, quanto piuttosto con il nuovo corso di Veltroni, che, francamente, mi pare davvero discutibile.

La cosa che davvero mi dispiace, in tutta questa faccenda, e' che Veltroni si sta piu' o meno indebitamente appropriando dell'elettorato di sinistra per dare forza ad un partito di centro-destra. Questo mi da' fastidio.
Insomma, anche altri personaggi come Ferrara... o Guzzanti... ad esempio, sono passati dalla sinistra alla destra senza soluzione di continuita'. Ma loro si sono spostati, senza trascinarsi l'elettorato. Era di sinistra chi era d'accordo con Ferrara quando Ferrara era di sinistra, ora chi e' di sinistra non si trova piu' d'accordo con Ferrara. Punto.

Con Veltroni invece la pappa e' diversa, perche' se sei di sinistra e non ti piace piu' il partito di Veltroni perche' Veltroni si sposta a destra, allora hai l'alternativa tra votare un partito che si dice riformista ma di riformista non ha nulla e di votare per l'alternativa di sinistra, gia' tacciata di estremismo, che e' vista un po' come Nader nella politica americana, cioe' chi da' forza al nemico estremo (Berlusconi), in quanto ne toglie a quello intermedio.

Anonimo ha detto...

Ah, mi pareva che stavi facendo un po' di confusione...della Chiesa parlo spesso e male, ma stavolta non capivo cosa c'entrasse:-))

Vabbè, Dario, intanto Veltroni c'è, che ti piaccia o no, e noi che lo consideriamo votabile senza vomitare siamo abbastanza consistenti.

A me va bene una proposta riformista che realizzi finalmente iniziative di buon senso,mi accontento, la discussione sul "è di sinistra o no" non mi accalora poi in fondo così tanto.

Lupo

dario ha detto...

Mah... hai ragione, anche a me non mi accalora piu' di tanto. Quel che invece mi stupirebbe e' vedere Montezemolo o Calearo spingere per un programma che preveda una redistribuzione delle ricchezze (e non come bandiera, ma in concreto mirata a migliorare la condizione sociale di intere famiglie che sopravvivono con uno stipendio di mille euro), una classe imprenditoriale che abbia un occhio di riguardo per l'ambiente e per il sociale...

Anonimo ha detto...

Stupirebbe anche me, ma...perchè mai rinunciare all'idea che anche tra i padroni ci sia qualcuno di intelligente o di eticamente responsabile?:-)))

Lupo

dario ha detto...

Ma come, perche?
Perche' lo scopo dell'impresario e' fare utile per l'impresa, cosi' come lo scopo del chirurgo e' salvare vite umane e quello del fruttivendolo e' vendere la frutta.
Guarda, io non dubito affatto che nella azienda (metalmeccanica) in cui lavoro, come in ogni azienda commerciale, dove il bene dell'azienda coincide con quello dell'operaio, l'impresario eticamente responsabile perseguira' quel bene. Mi preoccupa invece dove il bene dell'operaio diverge con quello dell'azienda. Mi riferisco ad esempio a tassare i ricchi per aumentare le pensioni, a limitare il precariato in favore del posto fisso... insomma, a difendere il piu' debole, cosa che dovrebbe competere la politica, e non l'impresa. Li' che cosa deve fare il padrone eticamente responsabile?

In altre parole, non e' che consentire al potere economico di governare su quello politico alla lunga grava solo sui poveri e fa gli interessi dei ricchi?

Uhm... credo proprio che se io fossi un padrone, o diventerei uno squalo anch'io, o la mia impresa fallirebbe.

Anonimo ha detto...

Ahi ahi dario, un giorno mi confondi Chiesa con la Chiesa, un altro gli impresari (di partito, alla Bennato? di circo?:-))) con gli imprenditori...:-)
E anche qui non sono d'accordo con te. Si può essere imprenditore, produrre ricchezza, diventare ricchi e..."sapersi accontentare", pensare agli altri, dare una mano.
Molto spesso mi sento frustrato dal mio non avere assolutamente nulla: se fossi ricco potrei agire davvero, fare, avere strumenti per iniziare i piccoli mutamenti necessari al mondo...invece, posso solo regalare parole, e spesso mi accorgo di quanto sia poco.

Lupo

dario ha detto...

Lupo.
Bello l'impresario alla Bennato. Sono certo che mi hai capito, stavolta.

Io lavoro per una ditta che produce stampi per lamiere. I clienti di questa azienda sono le case automobilistiche. La tipologia del mercato in cui siamo e' quindi tipica di qualunque impresa di capitale finalizzata al consumo, italiana. Insomma, nel panorama economico siamo una delle aziende che fanno ricchezza in italia. Simile poi alle imprese che fanno ricchezza nel resto del mondo occidentale.

Il mio compito e' lavorare come impiegato col fine di produrre ricchezza per l'azienda.
Il "padrone" dell'azienda ha il compito di impegnare il capitale in modo che la ricchezza prodotta con il mio lavoro (e quello dei miei colleghi) venga investita in modo che la quantita' globale di ricchezza aumenti sempre, o quanto meno non diminuisca mai troppo.
Per fare questo il Padrone deve essere squalo. Insomma, deve sapersi giostrare per fare in modo che il prodotto della sua Azienda vinca la competizione con gli altri, e per fare questo deve accentrare sempre piu' il capitale in modo che l'investimento si allarghi. E' la logica del capitalismo, e secondo me decretera' anche la sua inevitabile morte (speriamo solo che il capitalismo muoia prima della scomparsa del genere umano).
In questo modello societario, per quanto il Padrone mi stia sulle palle, gli sono molto grato per le sue capacita' di assumere le sembianze dello squalo. Perche' queste sue capacita' garantiscono la buona salute dell'azienda, in assoluto e non soltanto confrontata con i competitors, e la buona salute dell'azienda determina il mio salario.
Tuttavia la buona salute della mia azienda determina la cattiva salute dei competitors, il che si traduce in disagi, oltre che per gli "impresari" di quelle imprese, anche per i loro dipendenti.
In buona sostanza piu' e' alto il mio stipendio, in un modello capitalista, piu' e' basso lo stipendio degli impiegati dei competitors.

E' per questo che e' assolutamente giusto che l'"impresario" si occupi della buona salute dell'azienda, e non della buona salute dei portafogli della popolazione in genere.
La buona salute della popolazione e' invece cura del "popolario". Cioe' del politico.
Essendo che i due interessi cocciano, bisogna che si decida tra l'uno e l'altro. Io direi che la popolazione e' piu' importante dell'impresa, anche se, vivendo in una societa' capitalista, non possiamo illuderci di controllare completamente le sorti delle aziende senza rischiare un impoverimento globale che pur non vogliamo.
Per questo l'economia deve essere controllata dalla politica. Perche' se fosse il viceversa otterremmo solo che, a ricchezza costante la forbice tra ricchi e poveri si aprirebbe.

E noi non vogliamo questo, non e' vero?

dario

Artemisia ha detto...

Caro Lupo e caro Dario,
ho adocchiato la vostra "conversazione" qualche giorno fa e mi è piaciuta tanto che mi sono detta: me la lascio da leggere per quando avrò un momento di calma.
Mi è piaciuta perchè è come se invece di voi due stessero discutendo due parti di me stessa. E mi è piaciuta anche per il tono di confronto costruttivo ma non offensivo come capita ormai sempre quando si discute di politica in rete.

Come ho scritto nel mio post L'anima rivoluzionaria e l'anima riformista di Artemisia, che Lupo conosce già, io mi sento sostanzialmente in linea con l'analisi di Dario. Ciò nonostante pragmaticamente bisogna prendere atto che un'idea rivoluzionaria di società è perseguita da un'esigua minoranza di Italiani e quindi non ha nessuna speranza di essere realizzata. Allora, secondo me, la vera emergenza è salvare ciò che c'è rimasto di minimamente legale e eticamente decente in questo paese. Per questo alla fine la penso come Lupo. Prima viene salvare un minimo di legalità e di senso dello Stato, poi si può cominciare a pensare alla rivoluzione e al riscatto dei ceti più deboli (che ricordiamolo: in gran parte votano per Berlusconi!). Se ci fosse una destra, capitalista quanto vuoi ma rispettosa delle regole, potrei anche rischiare e votare secondo il cuore (Sinistra Arcobaleno) ma purtroppo ho paura che solo il PD potrà arginare questa destra che ci farà fare la fine dell'Argentina. Pazienza se il PD non è di sinistra (e io penso che NON sia di sinistra).

Su Giulietto Chiesa sono perplessa da tempo. Ho sentito vari suoi interventi e sono nel dubbio tra pensare che è l'unico che ha capito tutto oppure che è un coglione.

A presto!

Artemisia ha detto...

Scusatemi, in attesa che Lupo torni dal bosco, vorrei citare un articolo di Aprileonline dove già si presagiscono ulteriori suddivisioni post-elezioni a quella che ora si chiama Sinistra Arcobaleno. Ma dove credono (crediamo) di andare così? Tra l'altro l'articolo accenna ai motivi per cui la gente sente SA lontana dai propri problemi. Quindi l'analisi mi sembra giusta ma finisce per proporre qualcosa di vago.
Questo fa il paio con la recente indagine che segnala come la maggior parte degli operai voteranno a destra. Mi piacerebbe sapere che ne pensa Dario.