Da Internazionale on line:
Il Turkmenistan ha un nuovo presidente.
Gurbanguly Berdymukhammedov, presidente a interim e favorito alle elezioni presidenziali che si sono svolte l'11 febbraio in Turkmenistan, è stato eletto a capo del paese con l'89,23 per cento dei voti. Succede, con un mandato di cinque anni, a Saparmurat Niazov, morto il 21 dicembre. Il voto di domenica è stato il primo in Turkmenistan cui abbiano partecipato vari candidati, altri cinque oltre a Berdymukhammedov, tutti figure minori e membri dell'unico partito legale, il Partito democratico. L'opposizione, in esilio, non era stata autorizzata a partecipare.
Morto un satrapo, se ne fa un altro. Il Turkmenistan è qui a due passi, e la sua situazione la potete leggere dettagliatamente qui.
Il paese è terzo nel mondo per riserve naturali di gas: una specie di Irak dove non c'è bisogno di "portare la democrazia", perchè ci ha già pensato la Russia a modo suo.
Che bel tipo di personaggino fosse Niazov lo potete leggere con raccapriccio qui.
Speriamo che Berdymukhammedov sia meglio, ma di sicuro con quel nome difficile, impronunciabile e molto poco fashion mi sa che dal Turkmenistan arriveranno ancora meno notizie di oggi. Eccolo qui, il trucco: Putin, Niazov, Kim Il Sung più o meno uno se li ricorda.
Berdymukhammedov no. Figurati i Turkmeni.
UPDATE: qui sotto c'era un Post Scriptum inutilmente polemico. Visto che trattavasi di uno sfogo scemo ed inutile, consideratelo cancellato.
2 commenti:
Però ce l'hai lasciato e, cavoli, se hai fatto bene, ché ogni tanto ci vuole di esser trascinati giù a terra...
...e dalla terra è opportuno ripartire (nel senso che a molti di noi blogger, me incluso, farebbe bene una breve fase di rieducazione in campagna, a restituire almenio temporaneamente braccia all'agricoltura...:-))
Posta un commento