Confesso: non la stavo seguendo affatto, l'elezione dei Presidenti delle due Camere.
Ero rimasto al giorno prima: nessun accordo tra i partiti, il PD con due candidature di partito vecchissime seppur dignitose, l'M5S con due onorevolissimi signori nessuno, a dimostrare che le istituzioni valgono pochino, l'ormai patetico Monti ad autocandidarsi e il PDL a tramare nell'ombra. Insomma, una cosa noiosa e triste.
Ero rimasto al giorno prima: nessun accordo tra i partiti, il PD con due candidature di partito vecchissime seppur dignitose, l'M5S con due onorevolissimi signori nessuno, a dimostrare che le istituzioni valgono pochino, l'ormai patetico Monti ad autocandidarsi e il PDL a tramare nell'ombra. Insomma, una cosa noiosa e triste.
Poi, verso, l'una, alla radio ascolto l'incredibile: sta parlando Laura Boldrini, che è stata appena eletta Presidente della Camera, e sta facendo un discorso stupendo, emozionante, di sinistra, che mi porta alle soglie delle lacrime.
La Boldrini? Lei? Eletta con SEL, cioè votata anche da me? Ma cosa diamine è successo?
L'incredibile notte del centrosinistra ha portato alla prima cosa bella che mi ricordi dopo le primarie: due candidature belle, nuove, autorevoli.
Bersani e Vendola mi appaiono, dopo settimane di grigiore e opacità, due leader luminosi: hanno fatto una scelta spiazzante, intelligente, di autentico cambiamento.
E gli altri, di fronte ad un'occasione così stupenda di dire "si, accidenti, vi abbiamo costretti a fare delle cose belle, e adesso le votiamo, perchè è anche merito nostro!", si sono accartocciati di nuovo su una posizione non all'altezza della sfida.
L'M5S decide di non votare la Boldrini, ma poi ne applaude sentitamente il discorso, riconoscendosi di fatto in istanze "di sinistra". La destra non applaude e dissente silenziosa dal discorso della Presidente Boldrini, dimostrando con ciò che - per fortuna - la tesi "destra e sinistra sono uguali" non si è ancora del tutto verificata.
Poche ore dopo, tra i senatori del Movimento Cinque Stelle si apre un vivace dibattito sulla linea da tenere durante il ballottaggio tra Grasso e Schifani.
Il risultato è una linea di equidistanza nemmeno troppo chiara, e 11-12 voti che si aggiungono a quelli del centrosinistra per eleggere Grasso.
Abbastanza prevedibile, nella notte, la sfuriata di Grillo (in qualità di cosa? al massimo avrebbe dovuto arrabbiarsi il capogruppo Vito Crimi, che in riunione c'era...)
Già, ora è abbastanza difficile continuare a sostenere che "tutto è uguale".
Se il M5S ha dichiarato la propria volontà di decidere volta per volta se sostenere o meno in Parlamento le proposte di legge presentate dagli altri partiti, non si capisce perchè in questo caso non dovesse valere la stessa cosa nel valutare e votare le persone che devono ricoprire le massime cariche istituzionali...mah!
Comunque, quella di Bersani e di Vendola è stata una mossa spettacolare, e ha funzionato: due belle persone (con storie personali fatte di grande competenza e lavoro sul campo) come seconda e terza carica dello Stato. Un bel passo avanti.
Il PDL, proponendo Schifani, ha dimostrato di essere completamente fuori dal mondo. O di voler perdere per perseguire la strada del vittimismo e ottenere altro, chissà.
Monti, poi...che triste, patetico, egocentrico declino. Se i suoi consiglieri e spin doctor, in questa avventura elettorale, sono stati gli stessi bocconiani che hanno suggerito le terribili misure di governo degli ultimi mesi, direi che la Bocconi può tranquillamente chiudere per manifesto fallimento della sua ambizione di formare la classe dirigente.
Il bello sarebbe se nei prossimi giorni chi viene incaricato di formare un governo lo proponesse infarcito di altri Grasso e Boldrini...una proposta che PD ed M5S non possano rifiutare.
*
Eh, il Papa...da vecchio ateo e libertario, posso permettermi di dire che questo signore è simpatico:-); e se la sua elezione è un'operazione di marketing, direi che - dalle prime impressioni, e dai primi comportamenti messi in atto dal nuovo pontefice - è abbastanza riuscita.
Dopo la sua elezione è partita una campagna di controinformazione fondata sostanzialmente sul fatto che, negli anni Settanta, "non fu un eroe" della lotta contro la Dittatura argentina.
Certo, si dovrebbe leggere il libro "L'isola del silenzio", di Horacio Verbitsky, per avere un'idea chiara di quel che accadde.
Ma, sinceramente, mi accontento di quanto ho letto sul Manifesto in questi giorni: l'intervista a Leonardo Boff, esponente della Teologia della Liberazione (che fu definitivamente affossata dall'amatissimo Wojtila), che lo definisce "uno dalla nostra parte, dalla parte dei poveri" (e la parte di Boff non è quella del Vaticano...); l'intervista alle Madri di Plaza de Mayo, le quali dicono che per le accuse a Bergoglio ci sono prove che equivalgono a quelle che si possono produrre a suo favore...quindi sospendono il giudizio, concedono fiducia e giudicheranno dai fatti.
Per me che "non fui mai eroe" e mai probabilmente lo sarò, è bello sperare che abbiano ragione.
1 commento:
Gia'. Ho provato anch'io sentimenti simili ai tuoi, sabato.
Si e' dimostrato che non e' vero che sono tutti uguali. Anzi, si e' dimostrato che i concetti di destra e di sinistra non sono tramontati.
Il fatto che questa tesi e' stata dimostrata proprio dal M5S (che per altro sosteneva l'esatto opposto) mi pare davvero sconcertante.
E la vittoria di Bersani (una vittoria costretta, perche' se fosse stato per lui, avrebbe fatto altrimenti) apre scenari che mai mi sarei aspettato.
Forse che il Baffetto si veda costretto a scendere dal trono?
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