Di Silvio Berlusconi, conosciamo benissimo l’insofferenza verso la Costituzione della Repubblica.
In nome di una Costituzione “reale” contrapposta a quella scritta, non ha mai cessato di manifestare il proprio fastidio verso quasi tutto l’impianto di garanzie della nostra carta costituzionale, addebitando ad esso la sua “impossibilità di governare” nonostante l’amplissima maggioranza parlamentare.
Ora, è la volta di Beppe Grillo.
Nei giorni scorsi, ha manifestato la sua insofferenza per l’articolo 94, penso soprattutto per le due frasi iniziali:
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Grillo e Casaleggio hanno deciso che questo articolo a loro non interessa. Non vogliono dare la fiducia: che cosa vogliano fare in alternativa, non è ancora dato sapere.
Ieri è stata la volta di un furioso attacco all’articolo 67:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Questo, scrive Grillo, consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno. Per cinque anni il parlamentare vive così in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, impegni del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali. La circonvenzione di elettore è così praticata da essere diventata scontata, legittima, la norma. Non dà più scandalo. Viene concesso al parlamentare libertà preventiva di menzogna, può mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato.
Dove in quel “fare il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno”, il nessuno sembra essere Grillo stesso.
Ma non entro nel merito: io penso che il mandato rappresentativo sia giusto, e che sia la orribile legge elettorale attuale a cozzare violentemente con l’articolo 67 della Costituzione, ma non è questo il punto.
Ora, la Costituzione non è scritta sulla pietra. Assolutamente. Si può discutere di essa, proporre cambiamenti (come è già avvenuto, anche in modo irresponsabile da parte del centrosinistra e come tentato dal centrodestra, ma senza superare l’approvazione referendaria). Esistono le regole per cambiare le sue regole, che sono racchiuse nell’articolo 138.
Quindi pensare di cambiarla e fare le proposte per cambiarla come previsto dalle regole è un fatto accettabile. Insultare la Costituzione, infastiditi perché la si considera ostacolo ai propri desideri, un po’ meno.
Il Presidente Napolitano, così sensibile da non andare all’incontro con il candidato della SPD perché costui aveva definito “clown” Berlusconi e Grillo, non sembra così attento agli insulti di costoro. Per par condicio, visti i continui insulti a Bersani, il Presidente non dovrebbe ricevere Grillo fino a quando non chieda scusa.
La realtà è che c’è il fortissimo pericolo che il berlusconismo stia lasciando il passo ad un fenomeno speculare, il grillismo, alimentato in parte dagli stessi elettori: un popolo incazzoso, indisposto ad assumersi responsabilità, pronto a trovare sempre nuovi nemici pur di non mettersi in discussione (a leggere i commenti ai post di Grillo, oggi peggio di ieri, c’è da spaventarsi per il tasso di violenza ed aggressività senza discernimento)-
I finanzieri, i banchieri, gli speculatori godono come ricci: la nuova arma di distrazione di massa è un miliardario che accende i riflettori sulla casta, e loro possono di nuovo agire nel buio accrescendo la disuguaglianza e l’ingiustizia.
Ora, è la volta di Beppe Grillo.
Nei giorni scorsi, ha manifestato la sua insofferenza per l’articolo 94, penso soprattutto per le due frasi iniziali:
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Grillo e Casaleggio hanno deciso che questo articolo a loro non interessa. Non vogliono dare la fiducia: che cosa vogliano fare in alternativa, non è ancora dato sapere.
Ieri è stata la volta di un furioso attacco all’articolo 67:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Questo, scrive Grillo, consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno. Per cinque anni il parlamentare vive così in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, impegni del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali. La circonvenzione di elettore è così praticata da essere diventata scontata, legittima, la norma. Non dà più scandalo. Viene concesso al parlamentare libertà preventiva di menzogna, può mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato.
Dove in quel “fare il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno”, il nessuno sembra essere Grillo stesso.
Ma non entro nel merito: io penso che il mandato rappresentativo sia giusto, e che sia la orribile legge elettorale attuale a cozzare violentemente con l’articolo 67 della Costituzione, ma non è questo il punto.
Ora, la Costituzione non è scritta sulla pietra. Assolutamente. Si può discutere di essa, proporre cambiamenti (come è già avvenuto, anche in modo irresponsabile da parte del centrosinistra e come tentato dal centrodestra, ma senza superare l’approvazione referendaria). Esistono le regole per cambiare le sue regole, che sono racchiuse nell’articolo 138.
Quindi pensare di cambiarla e fare le proposte per cambiarla come previsto dalle regole è un fatto accettabile. Insultare la Costituzione, infastiditi perché la si considera ostacolo ai propri desideri, un po’ meno.
Il Presidente Napolitano, così sensibile da non andare all’incontro con il candidato della SPD perché costui aveva definito “clown” Berlusconi e Grillo, non sembra così attento agli insulti di costoro. Per par condicio, visti i continui insulti a Bersani, il Presidente non dovrebbe ricevere Grillo fino a quando non chieda scusa.
La realtà è che c’è il fortissimo pericolo che il berlusconismo stia lasciando il passo ad un fenomeno speculare, il grillismo, alimentato in parte dagli stessi elettori: un popolo incazzoso, indisposto ad assumersi responsabilità, pronto a trovare sempre nuovi nemici pur di non mettersi in discussione (a leggere i commenti ai post di Grillo, oggi peggio di ieri, c’è da spaventarsi per il tasso di violenza ed aggressività senza discernimento)-
I finanzieri, i banchieri, gli speculatori godono come ricci: la nuova arma di distrazione di massa è un miliardario che accende i riflettori sulla casta, e loro possono di nuovo agire nel buio accrescendo la disuguaglianza e l’ingiustizia.
7 commenti:
Sono confuso.
Per la verita' i Grillini (non grillo, non il popolo dei grillini, ma i grillini eletti, in gran parte) mi sembrano tipi che onestamente vogliono mettersi in gioco e fare politica attiva (cosa che non gli e' consentito fare altrove, per altro). E pero' sono un rischio perche' sono inesperti (o addirittura ignoranti.
Tra uno che ti vuole fottere e ti fotte e uno che non vuole farlo e finisce per farlo per ignoranza, non so quale dei due preferirei.
Sono d'accordo con te sulla costituzione e su quello che dici su Grillo e gli articoli che citi.
Immagino pero' che le motivazioni per cui quegli articoli sono stati scritti non erano rivolte a lasciare agli eletti la liberta' di fare quel cazzo che gli pare a dispetto del mandato che hanno ricevuto dagli elettori.
Scilipoti non sbaglia perche' cambia casacca, ma perche' smette di rispettare la volonta' di chi l'ha votato. Il che equivale, in un certo senso.
Credo che la contraddizione per come la vedo io sia che si', uno deve avere la liberta' di cambiare casacca, ma che non deve tradire la volonta' risulta dal voto del popolo.
Dove sia la linea di demarcazione entro cui uno e' lecito si muova liberamente io non lo so, e non so come fare a stabilirla.
Ma non c'e' alcun dubbio che superare quella linea sia pratica diffusa abbondantemente nell'ultima legislatura.
Alla fine mi pare che sia corretto quello che dice Grillo, cioe' che non dovrebbe essere lecito fare quel cazzo che si vuole. Sei li' per fare il bene dell'Italia, secondo la volonta' del Popolo, non per fare quel cazzo che vuoi. Denunciare che le cose sono cosi', non mi pare sbagliato, visto che le cose sono cosi'.
Naturalmente non approvo il metodo di Grillo.
E tanto meno approvo il fatto che ancora un'altra volta si ripropone di scardinare le regole senza proporne una sostituzione con qualcosa di piu' accettabile.
Quella di Grillo (se espressa in modo diverso dal solito "voi non capite un cazzo") è un'opinione che si traduce nel "mandato imperativo", mentre nella nostra Costituzione si è scelto (come nella maggior parte delle Costituzioni del mondo) il "mandato rappresentativo": con questa legge elettorale non c'è praticamente differenza, però...quindi il post di Grillo mi sembra più un avvertimento preliminare ai suoi - se dissentite vi massacro di fronte al popolo - che una seria volontà di discutere l'argomento...
Si', sono abbastanza d'accordo con te.
Se pero' viene inserita nel contesto del parlamento di merda che ci ritroviamo bisogna pure ammettere che il cambiamento di casacca, costume utilizzato a profusione, non e' mai stato attuato per il bene dell'Italia, ma per interesse personale.
Se il post che hai scritto tu l'avesse scritto Scilipoti, per dire, io l'avrei bellamente mandato a cagare.
In piu' io farei anche un ulteriore distinguo.
Credo che la volonta' dell'elettore di M5S sia identificata nella contestazione nei confronti dei partiti tradizionali.
E dagli torto!
Non riesco piu' nemmeno a guardare le news, per quanto sono schifato. Vedere il faccione di Veltroni o il baffetto di D'Alema che governano il PD come farebbe un boss con la Famiglia mi fa rabbrividire.
Quindi, se comprendiamo le ragioni di un elettore schifato da tutto cio', dovremmo anche ammettere che se gli eletti si alleassero con Bersani tradirebbero il mandato per cui sono stati eletti.
Insomma, un grillino che vuole allearsi a Bersani e' al pari di uno Scilipoti.
Puoi anche dirmi che il cambio di casacca e' protetto dalla costituzione, e personalmente penso che sia giusto che sia cosi' (Giusto, oltre che costituzionale). Ma, nel caso particolare di Scilipoti o in quello ipotetico di quel grillino, mi parrebbe immorale.
In tutto questo spero ancora che il Grillino si comporti da immorale, perche' non sopporterei Berlusconi nella sala dei bottoni per un altro mandato. Proprio no.
Per altro il paradosso sta nel fatto che e' anche mandato dell'elettore di centrosinistra non allearsi con Berlusconi, quindi se Bersani lo facesse, riterrei il mio mandato tradito.
E come la mettiamo?
In un paese decente non esisterebbe un Grillo, perche' la gente non sarebbe costretta a incanalare cosi' numerosa la propria protesta contro la corruzione.
Ho chiacchierato con un sacco di persone che si definiscono "di sinistra" e che hanno votato M5S perche' "a votare Bersani proprio non ce la faccio".
Tra la loro posizione e la mia che ho votato Centrosinistra perche' non ce la facevo nemmeno a votare M5S il passo e' davvero breve.
L'uso del mandato rappresentativo è stato ad esempio usato dal vituperato Turigliatto che votò, nel governo Prodi, contro il rinnovo della missione di guerra: sono contento che l'art.67 sia stato usato per una questione di coscienza.
Non ne fecero uso invece i deputati del PDL votando per Ruby nipote di Mubarak: preferirono passar per fessi, quando ci sarebbe stata bene una disobbedienza civile e sonora al diktat del partito.
Io preferisco che l'art.67 ci sia, e che le persone che vanno in parlamento arrivino in qualche modo "filtrate" da un controllo a valle o scelte al momento del voto.
Poi, gli Scilipoti son fisiologici.
Boh, non so se si e' capito, ma anche io preferisco che l'art. 67 ci sia.
Quanto agli scilipoti mah, a me non pare siano poi cosi' fisiologici.
E comunque, se fossero fisiologici casi isolati sarebbe sopportabile. Mi pare invece che siano piuttosto frequenti e determinino disastri senza posa. Mi pare che e' proprio questo uno dei punti fondamentali degli elettori di M5S.
Il che farebbe sospettare un complottista impunito come me... non e' che 'sto ultimo caso di De Gregorio sia megafonato proprio da Berlusconi per fare in modo che Grillo si impunti proprio li', e cio' sfoci in un governo PD-PdL che consenta proprio a Berlusconi di usufruire di nuovo di legittimo impedimento?
Non ho dati per supportare la mia sensazione (che il fenomeno non sia così grande...eccetto per gli ex eletti dell'ex IDV:-))), ma probabilmente cercando con calma si possono trovare...
Sui complotti, non mi esprimo: sono proprio negato sull'argomento:-)
Posta un commento