Questo post è stato completamente riscritto e rieditato in una versione aggiornata ad aprile 2016, che trovate qui.
C'è una vecchia canzone piemontese, "Maria Giuana", che ha una storia lunghissima...
9 commenti:
Anonimo
ha detto...
mio carissimo Marco, quanta ricerca e quanta strada ha fatto Magna Giuana (come la conosco io) da quel lontano 2009 in cui ne parlammo... molto interessante tutto il post ed i riferimenti.Complimenti!! Il mio contributo è nella versione che più o meno ricordo a mente che fa così: Magna Giuana a l'era 'n sl'üss A l'era 'n sl'üss che la filava oh l'era 'n sl'üss che la filava oh trula la la.
Pasa da li an duturin aj ciama:"cos'i l'eve Magna Giuana oh? cos'i l'eve Magna Giuana oh?" trula la la.
Se saveisa me duturin, mi l’aj tanta mal-a-la testa oh mi l’aj tanta mal-a-la testa oh trula la la.
"Se beveisa nen tant vin mal a la testa au paseria oh mal la testa au paseria oh" trula la la.
Se i beveisa nen tant vin A st'ura si mi saria gia morta oh A st'ura si mi saria gia morta oh trula la la.
E quand che i möira mi vöi c'am sutru 'n ti na crota oh vöi c'am sutru 'n ti na crota oh trula la la.
Con la spineta ‘nt la buca E quat bute per candeile oh E quat bute per candeile oh trula la la.
E la gent ca i venirà vöi ca i cantu la Violeta oh vöi ca i cantu la Violeta oh trula la la.
Per comodità ho utilizzato la versione piemontese di don Renato Rosso, adattandola ai miei ricordi anche fonetici. Me la insegnò nella metà degli anni '60 mia madre, che era di Torre Pellice, quindi potrebbe aver acquisito la versione valligiana non in "patois". Per noi è sempre stata "Magna Giuana" cioè "Zia Giovanna". Grazie Marco per la ottima riproposizione.
Bellissimo, Lupo. Mi sono divertito molto. Ho pero' avuto qualche problema a leggere l'occitano e la versione piemontese sul sito dei Sinti ("sa veivesa nen tan vin" singifica "non bevete troppo vino" oppure "bevete un po' di vino"? - questo dubbio porta a interpretazioni opposte della canzone). La versione dei Vosgi mi pare un po' diversa (se ho ben interpretato la lingua). Non c'e' infatti la sepoltura con la bocca sotto la spina, che e' il leitmotif.
Infine un appunto: temo che "Maria Giuana" sia una frequente chiave di ricerca per un'altro motivo... :-)
Oops... scusa... chissa' come ho fatto a leggere "sa veivesa nen tan vin".
Comunque, curioso quella negazione "nen" che viene dopo il verbo, un po' tipo "pas" o meglio "rien" alla francese... Anche in meneghino la negazione "no" va messa dopo il verbo ("s'te bevèss no tant véén")
Già, è proprio una costruzione grammaticale alla francese...e tra torinese e milanese pare ci siano molte più relazioni di quanto mi piaccia ammettere (tra parentesi, adoro Nanni Svampa...chissà se in milanese c'è qualcosa che somigli a questa storia:-)))
Mah... non so che voglia dire ne' per quali implicazioni storiche, ma mi dicono che il milanese ha molte influenze celtiche.
Strana poi la trasposizione scritta del milanese, che, essendo un dialetto, non ne ha una ufficiale. Alcuni usano la notazione "alla francese" (per esempio, "figlio" (o "ragazzo"), in milanese-francese si scriverebbe "fieu"). Altri invece preferiscono la notazione "alla tedesca" (la stessa pronuncia si scriverebbe "fiö"). Non ho mai approfondito troppo, ma mi pare che entrambi gli approcci finiscono per sconfinare tra loro.
Non sono molto ferrato in Nanni Svampa... a dir la verita' al volo non mi viene in mente nessuna delle sue "hit". :-)
Perche' non ti piace ammettere la somiglianza tra torinese e milanese?
:-) io preferisco la notazione alla francese, perche' la maggior parte delle parole in milanese sono tronche, quindi, per una questione di assonanza, e' piu' facile leggerlo.
A tal proposito, ti segnalo (all'interno di questo inserto di A- rivista anarchica dedicato a Brassens ->http://www.viadelcampo.com/A371_DossierBrassens.pdf) un interessante intervista a Svampa e Della Mea sul tema della traduzione delle canzoni di Brassens in milanese e torinese...
9 commenti:
mio carissimo Marco, quanta ricerca e quanta strada ha fatto Magna Giuana (come la conosco io) da quel lontano 2009 in cui ne parlammo... molto interessante tutto il post ed i riferimenti.Complimenti!!
Il mio contributo è nella versione che più o meno ricordo a mente che fa così:
Magna Giuana a l'era 'n sl'üss
A l'era 'n sl'üss che la filava oh
l'era 'n sl'üss che la filava oh
trula la la.
Pasa da li an duturin
aj ciama:"cos'i l'eve Magna Giuana oh?
cos'i l'eve Magna Giuana oh?"
trula la la.
Se saveisa me duturin,
mi l’aj tanta mal-a-la testa oh
mi l’aj tanta mal-a-la testa oh
trula la la.
"Se beveisa nen tant vin
mal a la testa au paseria oh
mal la testa au paseria oh"
trula la la.
Se i beveisa nen tant vin
A st'ura si mi saria gia morta oh
A st'ura si mi saria gia morta oh
trula la la.
E quand che i möira mi
vöi c'am sutru 'n ti na crota oh
vöi c'am sutru 'n ti na crota oh
trula la la.
Con la spineta ‘nt la buca
E quat bute per candeile oh
E quat bute per candeile oh
trula la la.
E la gent ca i venirà
vöi ca i cantu la Violeta oh
vöi ca i cantu la Violeta oh
trula la la.
Per comodità ho utilizzato la versione piemontese di don Renato Rosso, adattandola ai miei ricordi anche fonetici.
Me la insegnò nella metà degli anni '60 mia madre, che era di Torre Pellice, quindi potrebbe aver acquisito la versione valligiana non in "patois". Per noi è sempre stata "Magna Giuana" cioè "Zia Giovanna".
Grazie Marco per la ottima riproposizione.
Un abbraccio
Stefi
Bellissimo, Lupo. Mi sono divertito molto.
Ho pero' avuto qualche problema a leggere l'occitano e la versione piemontese sul sito dei Sinti ("sa veivesa nen tan vin" singifica "non bevete troppo vino" oppure "bevete un po' di vino"? - questo dubbio porta a interpretazioni opposte della canzone).
La versione dei Vosgi mi pare un po' diversa (se ho ben interpretato la lingua). Non c'e' infatti la sepoltura con la bocca sotto la spina, che e' il leitmotif.
Infine un appunto: temo che "Maria Giuana" sia una frequente chiave di ricerca per un'altro motivo... :-)
@dario:
"sa beveisa nen tant vin" significa "se tu non bevessi (così) tanto vino"...ti passerebbe il mal di testa, dice il dottore...
Oops...
scusa... chissa' come ho fatto a leggere "sa veivesa nen tan vin".
Comunque, curioso quella negazione "nen" che viene dopo il verbo, un po' tipo "pas" o meglio "rien" alla francese...
Anche in meneghino la negazione "no" va messa dopo il verbo ("s'te bevèss no tant véén")
Già, è proprio una costruzione grammaticale alla francese...e tra torinese e milanese pare ci siano molte più relazioni di quanto mi piaccia ammettere (tra parentesi, adoro Nanni Svampa...chissà se in milanese c'è qualcosa che somigli a questa storia:-)))
Mah... non so che voglia dire ne' per quali implicazioni storiche, ma mi dicono che il milanese ha molte influenze celtiche.
Strana poi la trasposizione scritta del milanese, che, essendo un dialetto, non ne ha una ufficiale. Alcuni usano la notazione "alla francese" (per esempio, "figlio" (o "ragazzo"), in milanese-francese si scriverebbe "fieu"). Altri invece preferiscono la notazione "alla tedesca" (la stessa pronuncia si scriverebbe "fiö").
Non ho mai approfondito troppo, ma mi pare che entrambi gli approcci finiscono per sconfinare tra loro.
Non sono molto ferrato in Nanni Svampa... a dir la verita' al volo non mi viene in mente nessuna delle sue "hit". :-)
Perche' non ti piace ammettere la somiglianza tra torinese e milanese?
:-) io preferisco la notazione alla francese, perche' la maggior parte delle parole in milanese sono tronche, quindi, per una questione di assonanza, e' piu' facile leggerlo.
A tal proposito, ti segnalo (all'interno di questo inserto di A- rivista anarchica dedicato a Brassens ->http://www.viadelcampo.com/A371_DossierBrassens.pdf) un interessante intervista a Svampa e Della Mea sul tema della traduzione delle canzoni di Brassens in milanese e torinese...
Svampa, Amodei, Monti. Si', interessantissimo davvero, grazie per la segnalazione :-)
Posta un commento