martedì, agosto 23, 2011

Povera Libia

Come scrissi a suo tempo qui, su quel che accade in Libia mi riservo il diritto di non credere nemmeno ad una parola di quanto viene raccontato oggi.
In assenza di inviati in loco che rispondano al nome di Ryszard Kapuściński, Tiziano Terzani, Oriana Fallaci, Ettore Masina, Ettore Mo, mi rifiuto assolutamente di leggere qualsiasi velina che giunga dal giornalismo "NATO-embedded" o dalle grandi agenzie.
(UPDATE: qualcuno che racconta da lì una realtà non allineata al pensiero unico sembra esserci ancora...)
Se un giorno esisterà ancora una storiografia indipendente, mi farò raccontare da essa quel che è accaduto in questi mesi (io ho visto solo una guerra sporca, lercia come tutte le guerre, in cui il comportamento del mio Paese è stato indegno e vile come sempre).
Non troppo ironicamente, posso dire che sono molto dispiaciuto per i fratelli libici: Gheddafi era un male conosciuto, ma alla bisogna sapeva opporsi al resto del mondo in nome di un qualcosa che assomigliava ad un concetto di "nazione".
Prima il Male che insidiava la Libia era in qualche modo un prodotto locale: da domani sarà globalizzato.
Ora, il governo passerà in mano a perfetti sconosciuti, a cui viene dato un credito impressionante seppur privo di qualsiasi fondamento logico, che ricevono gli omaggi di tutti i capi dei governi occidentali - gli stessi che, in queste settimane, si inchinano di fronte alla finanza mondiale e decidono di colpire i propri cittadini svuotando le stesse democrazie che - altrove - vengono spacciate per merce preziosa.
Anzi, vien da pensare che i vincitori siano i benvenuti perchè c'è finalmente un altro paese del mondo (pieno di sugo dal punto di vista delle risorse) da gettare tra le fauci insaziabili dei "mercati".
Uscire dalle grinfie di un dittatore può essere, in linea teorica, un bene: ma ricevere in cambio una pseudodemocrazia marcia e già asservita ai padroni del mondo è di certo un dono avvelenato.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è il video, in diretta da Tripoli, in cui il giornalista francese indipendente, Thierry Meyssan, rinchiuso in un Hotel, racconta al giornalista di "Russia Today" ciò che sta realmente accadendo a Tripoli. Ci sono i sottotitoli in italiano.

http://www.facebook.com/index.php?lh=3726633cfb27c2547fb0a41de698350d&eu=i4DQ-eOM2GYG7ukExM_DKg#!/video/video.php?v=1734194575200&oid=161489193883207&comments

sPuntoCattolico ha detto...

Anche a me pare alquanto tirata la situazione demenziale della libia.
Però la Libia è uno dei mille volti sporchi che esistono nel mondo.. perchè, secondo te, gli altri paesi africani dove ci sono decennali scontri tribali sotto l'indiffrenza del mondo occidentale o il silente neo colonialismo od ancora le guerre in Iraq ed Afghanistan??
E' tutto un inchinarsi a mammona...

Sileno ha detto...

Quanta verità nel tuo commento finale!

Artemisia ha detto...

Condivido i tuoi timori. Sarà che sto leggendo il libro della Malalai Yoja sull'Afghanistan.

Anonimo ha detto...

Niente di nuovo sotto il sole. Frase che più trita non si può ma, purtroppo, e ancora, rende bene.
Mi chiedo quando sarà il turno dell'Algeria e del suo ricco sottosuolo.
charta

1ulhaqees ha detto...

Thanks forr the post