venerdì, agosto 20, 2010

StuPD, stuPD, stuPD (3 volte)

Chi dirige il Partito Democratico piemontese/torinese sta facendo di tutto per perdere con largo anticipo le elezioni comunali di Torino della prossima primavera 2011.
Io, che sono iscritto, sono incazzato come una bestia.

Lo fanno metodicamente, scientificamente: solo degli stupidi, come ricordava Cipolla nel suo famoso saggio "Allegro non troppo", sono in grado di massimizzare gli effetti negativi del proprio agire senza recare vantaggio a nessuno. Qui siamo oltre, perchè regalare il proprio vantaggio storico a degli avversari che non ce l'hanno mai avuto è un tipo di stupidità perniciosa.

Ma veniamo ai fatti.
Primo evento da stuPD.
Quest'anno la festa nazionale del Partito Democratico si terrà a Torino. Bene. Qual è il posto prescelto? Piazza Castello. Il centro assoluto della città. Cioè, una cosa che appartiene a tutti. E non stiamo parlando delle Olimpiadi, che è un evento che può essere considerato di tutta la città, ma della festa di un partito che - mal contati - di abitanti della città ne rappresenta un quarto.
Insomma, una mossa strategica perfetta per far girare le scatole a tre torinesi su quattro, per rendersi ancora più antipatici di quanto già si risulti normalmente. Farsi le vasche in centro e trovarselo rumorosamente occupato da un partito è un'ottima operazione di marketing in negativo a pochi mesi dalle elezioni.

Secondo (gigantesco) evento da stuPD.
Visto che è una festa nazionale, si invitano un po' tutti: i propri leader, ma anche esponenti dell'altra parte. Beh, invece in questa occasione qualcuno degli organizzatori ha questa bella pensata: tutti si, ma non Cota.
E perchè mai? "Perchè vorrebbe dire legittimarlo come Presidente della Regione, in un momento in cui ci sono dei ricorsi che riguardano la validità delle elezioni del marzo scorso".
Ecco, io non so, e nemmeno lo voglio sapere, il nome dell'imbecille che ha detto questa cosa, ma so che in un partito serio uno che dice una cosa così lo si butta fuori a calci nel sedere. Subito, e con l'allontanamento perpetuo da tutti i circoli del Regno.
Cota (anche se alcuni blogger lo prendono in giro appellandolo come incubo:-)) E' il Presidente legittimo di questa Regione, fino a quando una sentenza dirà il contrario. Presiede la Giunta, governa, rappresenta (che ci piaccia o no: a me no, ma pazienza) ognuno di noi di fronte alle altre istituzioni, e non sarà mai una festa di partito (QUALUNQUE partito) a decidere se legittimarlo o meno. Tantomeno se, in seguito all'evento da stuPD numero 1, ti trovi a svolgere la festa sotto le finestre della Presidenza della Regione.

Questa cazzata, nei giorni successivi, non viene smentita da nessuno: oggi, un Chiamparino giustamente "fuori dai fogli" non può far altro che sputtanare pubblicamente questa sciocchezza, ed il partito che l'ha pronunciata senza smentirla: «Una mancanza di galateo politico. Se me l’avessero chiesto avrei risposto che andava invitato. Ma loro (cioè il partito, ndb), come diceva un mio vecchio amico, “san nen e ciamo nen”. Non sanno e non chiedono».

Terzo evento da stuPD.
Come se non bastasse tutto ciò, il segretario regionale del PD rompe il terrificante silenzio con una terrificante intervista, in cui non solo non smentisce che la tavanata galattica di non invitare Cota è stata "valutata" (sigh) dalla dirigenza del partito, ma ha pure il coraggio di prendersela con gli esponenti del centrodestra che - a questo punto - rifiutano di partecipare alla festa, accusandoli di strumentalizzazione.
Anche lui, in un partito serio, andrebbe espulso da tutte le Segreterie del Regno.

Per il momento, sto cercando per casa la mia tessera del PD, con una forte propensione a ridurla a brandelli. Ma non la trovo: l'ho persa, probabilmente. E, forse, anche questo vuol dire qualcosa.

9 commenti:

Sileno ha detto...

Sono sconfortato e in sintonia con te.
Una volta i congressi indicavano una strada da seguire, ora le primarie ci indicano....(veramente cosa ci indicano?)

Stefi ha detto...

Rifondazione farà una festicciola, in settembre, presso lo storico circolo Oltrepò di C.so Sicilia. Un modo per dare rilancio a questo spazio e, nel contempo, averne uno senza troppe spese..

Metto a confronto i due eventi e rifletto:
- a Rifondazione o a qualunque altro partito, se ipoteticamente avesse avuto i mezzi per chiedere lo spazio di P.za Castello, sarebbero state concesse le necessarie autorizzazioni??
- Quanti soldi effettivamente entreranno nelle casse comunali dal PD per occupare questo spazio??

Sul primo punto da stuPD hai centrato in pieno!! Dovrò studiarmi percorsi alternativi per andare al lavoro...io di solito vado alle feste quando sono invitata, ma soprattutto quando mi fa piacere di parteciparvi!!
Sugli altri due punti dico che ne fai una condivisibile analisi ma non merita soffermarsi, quella non è Politica!

Un forte abbraccio

Daniele Verzetti, il Rockpoeta® ha detto...

Concordo con il tuo post, difficile fare altrimenti.

Se proprio vogliamo fornire un'attenuante lol al PD sul primo punto, potremmo pensare che la scelta di Piazza Castello potrebbe essere stata scelta proprio per cercare di non essere "solo loro" ma di coinvolgere, o almeno tentarei di farlo, anche altri non legati al Pd, siano essi astensionisti o di altra sfera politica, per un confronto.

Certo che se poi questo confronto (leggasi punti due e tre del tuo post) fanno di tutto per evitarlo allora sono proprio dei pirla!

Ciao Lupo!
Daniele

Artemisia ha detto...

Eh sì, proprio freudiano questo smarrimento... :-)
Sul primo punto sono perfettamente d'accordo. Inoltre, suona molto di "questa è ancora casa nostra e facciamo quello che ci pare".
Sugli altri, hai ragione però personalmente sono contraria in generale ad invitare alle feste rappresentanti di altri schieramenti politici. L'hanno fatto anche a Firenze. Francamente non capisco a cosa serva. Non ci sono già abbastanza spazi per sentirli?

PS ma quanto leggi???? [invidia!]

Anonimo ha detto...

@arte: per tradizione, alle feste dell'Unità si è sempre invitato chi - dall'altra parte - rivestiva cariche istituzionali (così non c'era il rischio di dover invitare i fascisti:-).
Mi sembra una cosa corretta, riconoscere le istituzioni (è questo che mi fa più incavolare: il non invito è per il Presidente della Regione...non si fa!)
luposelvatico

Artemisia ha detto...

Sì lo so. Sarà che io alla festa del PD ci vado per sentire cosa frulla nella testa di quelli del PD, che aria tira in casa PD insomma. Idem, se fossi leghista e andassi alla festa della Lega.

Licia Titania ha detto...

Molto interessante questo tuo post spiritoso E serio. Condivido tutto ciò che dici; in particolare l'imperativo, sottinteso dalle tue parole, di rispettare l'avversario. Il rispetto ormai è diventato un optional, e non molto gettonato. Ciao. PS noi invece a Genoa, nel nostro piccolo, aspettiamo la festa del PD anche per vedere un po' di gente "viva", nel senso di vitale, spiritualmente e fisicamente (talvolta anche politicamente). Poi si svolge sempre a Piazza Caricamento che è vasta, quindi bancarelle e comizi vari ci fanno solo piacere.

rom ha detto...

"Lo fanno metodicamente, scientificamente..."
Già.
Forse ripetono.
Coazione a ripetere?
Parlando di individui, c'è stato chi ha connesso la coazione a ripetere a una tendenza distruttiva innata, un "istinto", un "istinto di morte". Non sono d'accordo con l'ipotesi che sia una tendenza innata, ma, innata o meno, questa coazione a ripetere è metodica, scientifica. Rende le persone prevedibili: andranno nella direzione che le porta verso un minus, una stasi, una sconfitta, un dolore evitabile, un qualche tipo di morte.
Nella vita degli individui, se vai a vedere, ci sono quasi sempre delle situazioni reali esterne così difficili e frustranti da poter pensare che abbiano in qualche modo determinato la realtà interna detta "istinto di morte", la grave deviazione della tendenza vitale a essere, vincere, governare la propria vita, metodicamente e scientificamente, verso le scelte migliori.
Se vai e vedere la storia della stuPDità, di situazioni reali esterne assai frustranti ne trovi assai. Basta che pensi a Yalta e ai circa trent'anni successivi, in cui vincere sarebbe stato morire: forse lì l'assurdo diventa comprensibile: non posso vincere, se no buuummm!, e allora... perdo, scientificamente, metodicamente, e nulla so dei milioni di persone che porto con me nella sconfitta.
E tu, uomo, sei rimasto intrappolato in questa losca storia per quanto tempo?

Anonimo ha detto...

@rom: lavoro con persone, costruisco con persone, discuto con persone. A volte a tutto questo appiccichiamo un'etichetta, a volte no. A volte l'etichetta ci rappresenta, a volte no. Ma la vita è sempre finire in una trappola, a meno di non stare assolutamente immobili: l'importante è, almeno, accorgersene (in tempo è difficile...)
Luposelvatico.