Su, pazienza. Ancora pochi giorni ed è finita. Lunedì sera si capirà se si è ripresa la strada verso un paese normale, o se toccherà scegliere la montagna in cui passare i prossimi anni di Nuova Resistenza, o il paese (preferibilmente di lingua spagnola) in cui andare a vivere per dimenticare la patria natia, così bella un tempo ed ora così mortalmente ferita.
C'è poco da scherzare, ormai: sentire Berlusconi fa paura. Fa paura il suo rancore livido, il suo odio, la violenza della sua espressione come sfondo della violenza delle sue parole.
Fa paura sentire uno suo dipendente, Confalonieri, affermare che non andare a Canale 5 sia un "attentato alla libertà di informazione". Capite, la vita fuori dagli studi televisivi non esiste. Non si è invitati ad un confronto televisivo, ma convocati: se rifiutate gentilmente la trappola, è la prova che state costruendo un regime.
Un regime. Detto da VOI verrebbe una gran voglia, come diceva Gaber in una "Io se fossi Dio" di cui sento di nuovo forte il bisogno, che vi saltassero i denti.
VOI. Voi che vi riconoscete in questo signore maleducato, tracotante, offensivo.
VOI adesso dovete assumervi pienamente la responsabilità di questa vostra identificazione. Non vi sorrideremo più, piccoli squali da condominio, ma vi mostreremo i denti.
Saremo educati ma gelidi, saremo giusti ed equi ma vi disprezzeremo come meritate. Solo da questo disprezzo potrà rinascere il paese che, pur con tutti i difetti, vi era stato consegnato cinque anni fa in buone condizioni di civiltà.
Non potremo mai perdonarvi, mai, per averci ridotti a un paese di stupidi, superficiali, brutti, cafoni, maleducati, arroganti, ad un paese che disprezza il lavoro, la fatica, la dignità, quel che è piccolo e debole e tenero e merita calore, attenzione, rispetto.
Non vi perdoneremo mai.
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