...è davvero la priorità assoluta. :-(
mercoledì, marzo 27, 2013
Eh, si, la TAV...
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lunedì, marzo 18, 2013
Un bel sabato italiano
Confesso: non la stavo seguendo affatto, l'elezione dei Presidenti delle due Camere.
Ero rimasto al giorno prima: nessun accordo tra i partiti, il PD con due candidature di partito vecchissime seppur dignitose, l'M5S con due onorevolissimi signori nessuno, a dimostrare che le istituzioni valgono pochino, l'ormai patetico Monti ad autocandidarsi e il PDL a tramare nell'ombra. Insomma, una cosa noiosa e triste.
Ero rimasto al giorno prima: nessun accordo tra i partiti, il PD con due candidature di partito vecchissime seppur dignitose, l'M5S con due onorevolissimi signori nessuno, a dimostrare che le istituzioni valgono pochino, l'ormai patetico Monti ad autocandidarsi e il PDL a tramare nell'ombra. Insomma, una cosa noiosa e triste.
Poi, verso, l'una, alla radio ascolto l'incredibile: sta parlando Laura Boldrini, che è stata appena eletta Presidente della Camera, e sta facendo un discorso stupendo, emozionante, di sinistra, che mi porta alle soglie delle lacrime.
La Boldrini? Lei? Eletta con SEL, cioè votata anche da me? Ma cosa diamine è successo?
L'incredibile notte del centrosinistra ha portato alla prima cosa bella che mi ricordi dopo le primarie: due candidature belle, nuove, autorevoli.
Bersani e Vendola mi appaiono, dopo settimane di grigiore e opacità, due leader luminosi: hanno fatto una scelta spiazzante, intelligente, di autentico cambiamento.
E gli altri, di fronte ad un'occasione così stupenda di dire "si, accidenti, vi abbiamo costretti a fare delle cose belle, e adesso le votiamo, perchè è anche merito nostro!", si sono accartocciati di nuovo su una posizione non all'altezza della sfida.
L'M5S decide di non votare la Boldrini, ma poi ne applaude sentitamente il discorso, riconoscendosi di fatto in istanze "di sinistra". La destra non applaude e dissente silenziosa dal discorso della Presidente Boldrini, dimostrando con ciò che - per fortuna - la tesi "destra e sinistra sono uguali" non si è ancora del tutto verificata.
Poche ore dopo, tra i senatori del Movimento Cinque Stelle si apre un vivace dibattito sulla linea da tenere durante il ballottaggio tra Grasso e Schifani.
Il risultato è una linea di equidistanza nemmeno troppo chiara, e 11-12 voti che si aggiungono a quelli del centrosinistra per eleggere Grasso.
Abbastanza prevedibile, nella notte, la sfuriata di Grillo (in qualità di cosa? al massimo avrebbe dovuto arrabbiarsi il capogruppo Vito Crimi, che in riunione c'era...)
Già, ora è abbastanza difficile continuare a sostenere che "tutto è uguale".
Se il M5S ha dichiarato la propria volontà di decidere volta per volta se sostenere o meno in Parlamento le proposte di legge presentate dagli altri partiti, non si capisce perchè in questo caso non dovesse valere la stessa cosa nel valutare e votare le persone che devono ricoprire le massime cariche istituzionali...mah!
Comunque, quella di Bersani e di Vendola è stata una mossa spettacolare, e ha funzionato: due belle persone (con storie personali fatte di grande competenza e lavoro sul campo) come seconda e terza carica dello Stato. Un bel passo avanti.
Il PDL, proponendo Schifani, ha dimostrato di essere completamente fuori dal mondo. O di voler perdere per perseguire la strada del vittimismo e ottenere altro, chissà.
Monti, poi...che triste, patetico, egocentrico declino. Se i suoi consiglieri e spin doctor, in questa avventura elettorale, sono stati gli stessi bocconiani che hanno suggerito le terribili misure di governo degli ultimi mesi, direi che la Bocconi può tranquillamente chiudere per manifesto fallimento della sua ambizione di formare la classe dirigente.
Il bello sarebbe se nei prossimi giorni chi viene incaricato di formare un governo lo proponesse infarcito di altri Grasso e Boldrini...una proposta che PD ed M5S non possano rifiutare.
*
Eh, il Papa...da vecchio ateo e libertario, posso permettermi di dire che questo signore è simpatico:-); e se la sua elezione è un'operazione di marketing, direi che - dalle prime impressioni, e dai primi comportamenti messi in atto dal nuovo pontefice - è abbastanza riuscita.
Dopo la sua elezione è partita una campagna di controinformazione fondata sostanzialmente sul fatto che, negli anni Settanta, "non fu un eroe" della lotta contro la Dittatura argentina.
Certo, si dovrebbe leggere il libro "L'isola del silenzio", di Horacio Verbitsky, per avere un'idea chiara di quel che accadde.
Ma, sinceramente, mi accontento di quanto ho letto sul Manifesto in questi giorni: l'intervista a Leonardo Boff, esponente della Teologia della Liberazione (che fu definitivamente affossata dall'amatissimo Wojtila), che lo definisce "uno dalla nostra parte, dalla parte dei poveri" (e la parte di Boff non è quella del Vaticano...); l'intervista alle Madri di Plaza de Mayo, le quali dicono che per le accuse a Bergoglio ci sono prove che equivalgono a quelle che si possono produrre a suo favore...quindi sospendono il giudizio, concedono fiducia e giudicheranno dai fatti.
Per me che "non fui mai eroe" e mai probabilmente lo sarò, è bello sperare che abbiano ragione.
mercoledì, marzo 06, 2013
Storia di un (e)lettore
...non è un post che riguarda le elezioni, ma il titolo di un mio post su ebookreaderitalia.com che tratta di libri e lettura...
lunedì, marzo 04, 2013
Curiosità
«Ci sono stati momenti in cui la mia condotta sessuale è caduta al di
sotto degli standard a me richiesti, in quanto prete, arcivescovo e
Cardinale».
(Ho cercato la dichiarazione originale, riportata ad esempio da The Guardian, e dice: "there have been times that my sexual conduct has fallen below the
standards expected of me as a priest, archbishop and cardinal".)
Accidenti, adesso sono curiosissimo: quali sono gli standard attesi
dalla condotta sessuale di un prete, arcivescovo e cardinale? :-)
domenica, marzo 03, 2013
Strumenti sbagliati
Il pessimo rapporto tra i miliardari egocentrici e la Costituzione.
Di Silvio Berlusconi, conosciamo benissimo l’insofferenza verso la Costituzione della Repubblica.
In nome di una Costituzione “reale” contrapposta a quella scritta, non ha mai cessato di manifestare il proprio fastidio verso quasi tutto l’impianto di garanzie della nostra carta costituzionale, addebitando ad esso la sua “impossibilità di governare” nonostante l’amplissima maggioranza parlamentare.
Ora, è la volta di Beppe Grillo.
Nei giorni scorsi, ha manifestato la sua insofferenza per l’articolo 94, penso soprattutto per le due frasi iniziali:
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Grillo e Casaleggio hanno deciso che questo articolo a loro non interessa. Non vogliono dare la fiducia: che cosa vogliano fare in alternativa, non è ancora dato sapere.
Ieri è stata la volta di un furioso attacco all’articolo 67:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Questo, scrive Grillo, consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno. Per cinque anni il parlamentare vive così in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, impegni del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali. La circonvenzione di elettore è così praticata da essere diventata scontata, legittima, la norma. Non dà più scandalo. Viene concesso al parlamentare libertà preventiva di menzogna, può mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato.
Dove in quel “fare il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno”, il nessuno sembra essere Grillo stesso.
Ma non entro nel merito: io penso che il mandato rappresentativo sia giusto, e che sia la orribile legge elettorale attuale a cozzare violentemente con l’articolo 67 della Costituzione, ma non è questo il punto.
Ora, la Costituzione non è scritta sulla pietra. Assolutamente. Si può discutere di essa, proporre cambiamenti (come è già avvenuto, anche in modo irresponsabile da parte del centrosinistra e come tentato dal centrodestra, ma senza superare l’approvazione referendaria). Esistono le regole per cambiare le sue regole, che sono racchiuse nell’articolo 138.
Quindi pensare di cambiarla e fare le proposte per cambiarla come previsto dalle regole è un fatto accettabile. Insultare la Costituzione, infastiditi perché la si considera ostacolo ai propri desideri, un po’ meno.
Il Presidente Napolitano, così sensibile da non andare all’incontro con il candidato della SPD perché costui aveva definito “clown” Berlusconi e Grillo, non sembra così attento agli insulti di costoro. Per par condicio, visti i continui insulti a Bersani, il Presidente non dovrebbe ricevere Grillo fino a quando non chieda scusa.
La realtà è che c’è il fortissimo pericolo che il berlusconismo stia lasciando il passo ad un fenomeno speculare, il grillismo, alimentato in parte dagli stessi elettori: un popolo incazzoso, indisposto ad assumersi responsabilità, pronto a trovare sempre nuovi nemici pur di non mettersi in discussione (a leggere i commenti ai post di Grillo, oggi peggio di ieri, c’è da spaventarsi per il tasso di violenza ed aggressività senza discernimento)-
I finanzieri, i banchieri, gli speculatori godono come ricci: la nuova arma di distrazione di massa è un miliardario che accende i riflettori sulla casta, e loro possono di nuovo agire nel buio accrescendo la disuguaglianza e l’ingiustizia.
Ora, è la volta di Beppe Grillo.
Nei giorni scorsi, ha manifestato la sua insofferenza per l’articolo 94, penso soprattutto per le due frasi iniziali:
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Grillo e Casaleggio hanno deciso che questo articolo a loro non interessa. Non vogliono dare la fiducia: che cosa vogliano fare in alternativa, non è ancora dato sapere.
Ieri è stata la volta di un furioso attacco all’articolo 67:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Questo, scrive Grillo, consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno. Per cinque anni il parlamentare vive così in un Eden, in un mondo a parte senza obblighi, senza vincoli, senza dover rispettare gli impegni, impegni del resto liberamente sottoscritti per farsi votare, nessuno lo ha costretto con una pistola alla tempia a farsi inserire nelle liste elettorali. La circonvenzione di elettore è così praticata da essere diventata scontata, legittima, la norma. Non dà più scandalo. Viene concesso al parlamentare libertà preventiva di menzogna, può mentire al suo elettore, al suo datore di lavoro, senza alcuna conseguenza invece di essere perseguito penalmente e cacciato a calci dalla Camera e dal Senato.
Dove in quel “fare il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno”, il nessuno sembra essere Grillo stesso.
Ma non entro nel merito: io penso che il mandato rappresentativo sia giusto, e che sia la orribile legge elettorale attuale a cozzare violentemente con l’articolo 67 della Costituzione, ma non è questo il punto.
Ora, la Costituzione non è scritta sulla pietra. Assolutamente. Si può discutere di essa, proporre cambiamenti (come è già avvenuto, anche in modo irresponsabile da parte del centrosinistra e come tentato dal centrodestra, ma senza superare l’approvazione referendaria). Esistono le regole per cambiare le sue regole, che sono racchiuse nell’articolo 138.
Quindi pensare di cambiarla e fare le proposte per cambiarla come previsto dalle regole è un fatto accettabile. Insultare la Costituzione, infastiditi perché la si considera ostacolo ai propri desideri, un po’ meno.
Il Presidente Napolitano, così sensibile da non andare all’incontro con il candidato della SPD perché costui aveva definito “clown” Berlusconi e Grillo, non sembra così attento agli insulti di costoro. Per par condicio, visti i continui insulti a Bersani, il Presidente non dovrebbe ricevere Grillo fino a quando non chieda scusa.
La realtà è che c’è il fortissimo pericolo che il berlusconismo stia lasciando il passo ad un fenomeno speculare, il grillismo, alimentato in parte dagli stessi elettori: un popolo incazzoso, indisposto ad assumersi responsabilità, pronto a trovare sempre nuovi nemici pur di non mettersi in discussione (a leggere i commenti ai post di Grillo, oggi peggio di ieri, c’è da spaventarsi per il tasso di violenza ed aggressività senza discernimento)-
I finanzieri, i banchieri, gli speculatori godono come ricci: la nuova arma di distrazione di massa è un miliardario che accende i riflettori sulla casta, e loro possono di nuovo agire nel buio accrescendo la disuguaglianza e l’ingiustizia.
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