venerdì, giugno 08, 2012

Bastian cuntrari

Sto proprio diventando insopportabile (a me stesso, in primo luogo:-)))
Le moltitudini che contengo, per usare un'espressione di Walt Whitman, sono sempre più incapaci non solo di parlarsi, ma assai spesso di tollerarsi:-)
E le mie reazioni al mondo sono sempre più schizofreniche.
Se qualcuno sostiene un'opinione, qualunque essa sia,  mi viene spontaneo (come se mi sgorgasse dal cuore) assumere un'opinione contraria - e fare pure sforzi per motivarla ed argomentarla.

Se qualcuno attacca i partiti, mi vien voglia di difenderli.
Se qualcuno dice bene dell'umanità, mi vien voglia di asserire l'opposto. E viceversa.
Addirittura, la mia parte pigra e quella che vorrebbe essere attiva litigano tutti i momenti.
Potrei andare avanti con esempi che riguardano quasi tutti i campi dello scibile umano.

Dipenderà dal fatto che - effettivamente - di "opinioni" non sento più il bisogno.
La massa di informazioni che il mio cervello si trova a dover gestire tutti i santi giorni è definitivamente al di fuori della mia capacità di gestione e controllo.
Hai voglia di provare ad incasellare tutto quel che senti, leggi e vedi secondo schemi più o meno consolidati - così come la corrispondenza viene messa nelle apposite caselle di legno per ogni stanza nelle hall dei vecchi alberghi.
Gli schemi son saltati quasi tutti, sia in modalità automatica che manuale:-)

Forse non ho più voglia di informazioni, ormai, ma solo di sensazioni. Di emozioni.
Di cose che non debbano essere mediate dalla ragione e dalla conoscenza, ma di cose che siano pura chimica/fisica sensoriale: respirare l'aria di un bosco, camminare a piedi nudi, accarezzare la tua pelle, abbracciare gli amici, sentire la fatica, sudare, vedere le dita muoversi sulla tastiera e generare suoni a memoria - fregandosene del fatto che quei segni neri su quelle righe ti risultino ancora incomprensibili.

Sentirsi e sentire con i sensi quello che c'è intorno a me, senza mediazioni o filtri.

E, solo dopo, rimetter la parola, finalmente, al servizio delle emozioni.

5 commenti:

dario ha detto...

bello. Molto poetico, per quel pochissimo che ci capisco...

Pero' non e' proprio che ti senti cosi', di' la verita'...
Cioe', tu ci hai un blog, su cui scrivi delle opinioni. Che spesso non condivido, ma sempre opinioni ragionate. E se le scrivi su un blog e' che vuoi che quanto meno qualcuno le legga. E che poi, magari, le commenti, per farci su una discussione. Insomma, il blog e' uno strumento di comunicazione, ma se non lo usi per comunicare, allora perche' scriverci?

A meno che vuoi comunicare emozioni, e non concetti, cioe' fai il poeta, e allora me ne sto zitto che' io non so giudicare.

:-)

luposelvatico ha detto...

Poetico? No, non ci vedo granchè di poetico, nella confusione e nella stanchezza:-)

dario ha detto...

il che ribadisce che non ci capisco una fava :-)

luposelvatico ha detto...

Sto eludendo il tuo commento, provo ad entrarci dentro. Trovo insopportabili anche le MIE, di opinioni, anche se devo dire che quando le esprimo cerco di motivarle e di esprimerle in modo sufficientemente informato.
Ma come vedi , è una cosa che faccio sempre più di rado. Forse questo blog è arrivato al capolinea, per naturale consunzione - in fondo siamo giunti a quasi 7 anni di vita e 675 post... - o forse sono io che non ho più tanta voglia di comunicare.

dario ha detto...

Uhm.... il che in soldoni significa che ti stai scocciando di comunicare... Okay, spostare la propria attenzione sui sentimenti mi pare una bella cosa, ma smettere di comunicare mi pare davvero triste. Spero (per te) che questo atteggiamento riguardi solamente il blog e non la tua vita vera.