martedì, gennaio 30, 2007

PACS

Se uno segue anche distrattamente i dibattiti in corso nel nostro paese, può venir assalito da un senso di depressione fortissimo.
Ad esempio, i PACS: io credo che per chiunque sia normale, ormai, vedere persone che SI VOGLIONO BENE, si attraggono, vogliono condividere un pezzo del proprio percorso di vita, e si uniscono in una forma che non sarà forse definibile "famiglia" in senso stretto, ma è COMUNQUE un nucleo forte di affetto, di solidarietà, di vicinanza che qualunque Stato, ma anche qualunque persona di buonsenso, dovrebbe incoraggiare, sostenere, riconoscere.
Ed invece, no. Si guarda a questa aggregazione con sospetto, si chiede che il legame abbia una durata ed una solidità che nessuno si sognerebbe mai di chiedere ad un matrimonio normale, si colpevolizza, si indica col dito accusatore...
E che lo faccia la Chiesa medievale e retrograda, passi...che osino proferir parola sull'argomento anche gli ipocriti sepolcri imbiancati pluridivorziati del centrodestra (uno come Casini che parla di valore della famiglia, pensa te...), passi...ma che lo faccia gente che dovrebbe rappresentare la parte migliore e più illuminata del paese, è veramente triste.
E che il nostro Presidente dica che "bisogna tener conto delle indicazioni della Chiesa", è davvero un altro colpo basso alle speranza di emancipazione laica di questo paese dal dannato vincolo rappresentato da quegli insopportabili 0,44 chilometri quadrati nel cuore di Roma.

Nessun commento: