venerdì, ottobre 13, 2006

Bandidos!

Un signore che (in un tempo ancor più sciagurato dell'attuale) ebbe un potere, nel nostro Paese, assolutamente sproporzionato rispetto alle sue qualità morali, ha definito "un atto di banditismo" una proposta di legge di riassetto del sistema radiotelevisivo che (diciamocelo) è tutt'altro che rivoluzionaria rispetto allo (sgradevole) status quo.
Ma quel che ci importa, qui, è rilevare il danno che l'abuso di iperbole
provoca a quella bella abitudine umana che è la comunicazione verbale.
Nello stesso campo politico, si definì "macelleria sociale", pochi giorni fa, una proposta di intervento finanziario che avrebbe (si dice) tolto 100 euro al mese a chi ne guadagna 4000.
Questo è nulla rispetto a tutto quel che si disse nei cinque anni che l'Italia disgraziatamente visse fino al giugno del 2006: ogni giorni eccessi verbali, iperboli, esagerazioni, allucinazioni linguistiche reiterate, echeggiate, replicate, su televisioni e giornali.
Il risultato è che è ormai difficile parlare, quando si è presa l'abitudine di urlare: e che è impossibile ascoltare, quando il rumore che veicola le parole sovrasta ed annulla il loro significato.

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