venerdì, settembre 01, 2006
Vai Coliandro!
Credo di non aver mai guardato una fiction televisiva prima d'ora in vita mia: tantomeno quelle basate sulle gesta dei corpi di polizia & affini, i cui trailer trasudano in genere retorica e buoni sentimenti in modo nauseabondo.
Ma quando ho leggiucchiato che stava partendo una serie sceneggiata da Lucarelli, che era stata girata quasi due anni fa e tenuta in freezer per presunto "politically uncorrect", ho immaginato che si trattasse di una cosa di qualità.
Ed infatti non sono rimasto deluso: "L'ispettore Coliandro", miniserie in quattro episodi trasmessa da RAI2 (prossimo ed ultimo episodio martedì 5 settembre alle 21), è una fiction basata sulle gesta di un poliziotto sfigato, imbranato, ignorantello e cafoncello, contaminato da film western e polizieschi e tendente all'abuso di potere, ma stramaledettamente vero e simpatico.
In genere si trova coinvolto involontariamente in qualche casino per sbaglio, si muove goffamente in ambienti in cui in genere i poliziotti da film si mimetizzano alla perfezione: lui no, puzza di pulotto lontano un chilometro, viene riconosciuto subito e rischia da subito la pelle.
E' disprezzato dal magistrato di turno (ovviamente una bellissima donna in carriera), sottovalutato dai colleghi, e in ogni storia incontra una ragazza dal presente problematico che non sopporta i poliziotti (ma riuscirà a convertire sempre la diffidenza in simpatia).
Il genere è un poliziesco di ambiente che vira sulla commedia: simpatico, ironico, mai eccessivo. Da non perdere, per quel che ne resta: vista la discreta qualità, difficilmente ce ne sarà un'altra serie.
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