Per chi non lo sapesse: si tratta di conferenze, di una
durata massima di 18 minuti, in cui persone che hanno qualcosa di interessante da
raccontare provano a comunicarlo al prossimo. Si tratta in genere di persone
che eccellono nel loro campo di azione: ma in realtà una qualsiasi idea
innovativa o curiosa, che apra nuovi orizzonti di pensiero o nuovi punti di
vista, può diventare oggetto di una conferenza.
E’ un format americano che riscuote particolare fortuna, ed
è collaudato da vent’anni.
Sul sito ted.com potete trovarne oltre 2000. Molti sono
sottotitolati, da bravissimi volontari, in una infinità di lingue del mondo (ed ovviamente anche in italiano). Io ne sono avido! Uso ascoltarli con i sottotitoli in inglese, in modo da utilizzarli anche
come strumento di apprendimento/consolidamento della lingua.
Un insieme di conferenze, quando sono tenute nello stesso
luogo e nello stesso spazio temporale, diventa un “evento TED”. L’evento padre,
quello serio, dura anche una settimana, e parteciparvi costa anche un sacco di
soldi (ma, se uno li ha, sono ben spesi).
Gli eventi TED hanno generato delle filiazioni in tutto il
mondo, con eventi satelliti che si chiamano TEDx (dove la “x” indica che sono
eventi “autorizzati” da TED, che ne rispecchiano la filosofia, ma che sono
organizzati da una comunità locale”).
Domenica 24 ho assistito al TEDx organizzato dal Team di
Verona; evento che si chiama TEDxVerona, ovviamente, ed ormai si svolge da
qualche anno.
Gli organizzatori sono dei giovani “volontari” che lavorano
alacremente, da parecchi mesi prima dell’evento, esibendo una professionalità straordinaria
sia nella preparazione che nello svolgimento della giornata.
Deciso il “tema” dell’evento, gli organizzatori contattano i
possibili relatori, ovviamente, ma soprattutto si occupano delle decine di
aspetti che costituiscono la complessità dell’evento: trovare il luogo adatto, predisporlo
(immagine dell’evento, aspetti pratici), organizzare la comunicazione, la
logistica, immaginare gli inconvenienti e prevenirli o gestirli, documentare l’evento
in modo che sia storicizzato in modalità TED, e – mica da ridere – trovare i
soldi (tramite biglietti, sponsor e patrocini) per dare gambe a tutto ciò!!!
Aggiungeteci che, visto che l’evento è durato per tutta la giornata, hanno deciso di rifocillarci e sostenerci con colazione, pranzo e merenda (il tutto di qualità, abbondante e piacevolissimo).
Una missione quasi ciclopica, insomma: ma gli organizzatori
sono stati tostissimi. Nel caso di Verona, tutto ha funzionato alla perfezione,
e per noi “pubblico”, composto da settecento entusiasti, la giornata è stata
bellissima. Quindi è sacrosanto tributare all’organizzazione un sacco di
applausi virtuali, in misura almeno eguale a quelli che hanno ricevuto dal
vivo, dalla platea, a fine giornata.
Descrivere tutte le emozioni della giornata sarebbe davvero difficile.
I relatori erano tutti bravi ed interessanti, ognuno a modo suo, quindi ho
riportato più in basso una selezione molto soggettiva (senza alcuna volontà di “fare
classifica”) degli “speech” che mi hanno colpito di più.
(Sul canale Youtube di TEDxVerona dovrebbero poi apparire i
video di tutti gli interventi.)
Diciamo che serve a darvi l’idea di cosa potete trovare in
un TEDx: e farvi capire, se già non lo sapete, che in realtà avrete molto,
molto di più in termini di suggestioni, idee, proposte, punti di vista
innovativi.
Tanto per non sapere né leggere né scrivere, io vado anche
al TEDxUniTO che si svolgerà al Campus Einaudi di Torino il pomeriggio di
sabato 7 maggio. (I biglietti sono già esauriti, praticamente da subito).
E voi, cosa aspettate per vedere se e quando ci sarà un TEDx
nella vostra città (ed iniziare ad organizzarlo se non esiste?:-)))
Francesco SAURO, lo speleologo/geologo. Uno che ha avuto il
coraggio di infilarsi nei buchi più oscuri, profondi e umidi di tutto il mondo
(evitate le battute, su, siate seri!:-)). Ci invita a superare l’idea che “esplorare”
significhi soltanto andare in luoghi lontani, mentre intorno a noi (e
soprattutto sotto di noi) abbiamo ancora un’immensità di luoghi sconosciuti. Ad
esempio, possiamo esplorare le grotte per le quali esiste un accesso esterno,
ma ci sono cose che non scopriremo mai perché resteranno per sempre
inaccessibili (la famosa grotta messicana dove si trovano cristalli di quarzo
lunghi fino a 13 metri è stata scoperta per caso, negli anni 2000, grazie ad
una galleria mineraria). Un grande.
Tamara LUNGER, l’alpinista. Bellissima e contemporaneamente
semplice, empatica e simpatica, Tamara per prima cosa si è tolta le scarpe sul
palco e ha ironicamente detto di sentirsi un po’ Heidi, anche per via dell’accento
marcatamente tedesco. Poi ha raccontato della ascensione invernale al Nanga
Parbat di febbraio 2016, a cui ha partecipato con Simone Moro, non raggiungendo
però la cima. Un breve video la mostra in lacrime e semicongelata, al campo
base a 7100 metri di quota, la mattina
in cui alle 6,30 è partita per gli ultimi
1000 metri di dislivello: la temperatura percepita è di -58, lei non sta bene e
sa che sarà difficile farcela. A 70 metri dalla cima, capisce che se arrivasse
in cima non avrebbe mai la forza di tornare indietro. E rinuncia. E il racconto
di questa rinuncia consapevole è umano e bellissimo.
Simona ATZORI, la pittrice/ballerina. Nata senza braccia, da
bambina veniva accolta da un silenzio eloquente quando rispondeva alla domanda “cosa
vorresti fare da grande?” con un entusiastico “la pittrice e la ballerina”. Il
silenzio era lo stesso anche quando la risposta era più “normale”: la maestra,
ad esempio. Presto Simona capisce che, secondo gli altri, lei non avrebbe
potuto fare praticamente nulla. E allora capisce che i limiti non sono quelli
che ha lei, ma quelli presenti negli occhi delle persone. Se ne infischia, e infatti
diventa pittrice (usando i piedi) e ballerina (usando il suo corpo e il
contributo di quello altrui). E sul palco, per sé e per noi, dipinge e balla. Emozionante.
Giovanni Andrea PRODI, lo scienziato. Sembra il mite vicino
di casa che ti aspetti lavori come impiegato in banca: ma non bisogna fidarsi
delle apparenze, quest’uomo che lavora a Trento ha un cervello gigantesco.
Insieme ad altri mille scienziati di tutto il mondo, ha scoperto le onde
gravitazionali. Prima di crederci davvero, ci hanno messo parecchio ed hanno
messo in fila tutte le ragioni per cui avrebbero potuto avere preso un abbaglio.
Invece avevano ragione, ed ora questa scoperta – nata da un’intuizione di
Einstein, coltivata come teoria per 100 anni e indimostrabile per ragioni
tecnologiche per altri 50 annni - potrebbe costituire un punto di svolta per la
scienza. Ora che ho capito di cosa si tratta, sono estremamente dispiaciuto di
non poter essere qui tra 100 o 200 anni per vedere cosa accade sul piano della
conoscenza delle leggi dell’universo!
Linda AVESANI, la ricercatrice. Ricavare vaccini dalle
piante consentirebbe di diminuire incredibilmente i costi, rispetto a quelli
ricavati dalle proteine animali e dalla costruzione di molecole artificiali
specifiche. Si salverebbero un sacco di vite! Quindi pensiamoci bene, prima di
dire “no OGM”…Linda sta studiando come impiantare bio-fabbriche dal 1999, e non
è ancora arrivata al traguardo, anche se i risultati sono molto incoraggianti.
Il suo cervello non è emigrato, si ostina a rimanere qui come precaria e come “giovane
ricercatrice” (nelle università, dice, la giovinezza dei ricercatori dura un’era
geologica!:-)). Battutona: è l’unica donna a cui piace sentirsi dire “Piantala!”J
4 commenti:
Che bello che TED si sia sdoganato dagli Usa e approdi anche nelle nostre lande.
E' una delle pochissime cose che ho apprezzato arrivare da quella "giovane ed immatura terra".
TED l'ho seguito alcuni anni fa, anche io divorando le innumerevoli mini conferenze, poi purtroppo ho abbandonato per mancanza di tempo.
Una riflessione mi piacerebbe farla, o meglio, esprimere un dubbio: ma non è che si tratti di una ridotta "élite culturale" che viene lasciata "sfogarsi" ma che alla fine non ha nessun concreto impatto sulla realtà per migliorarla? parlo per gli USA, perché qui da noi temo che si tratti proprio di questo.
Spero di essere smentita nel futuro prossimo.
Aspetto di leggere di TEDx Torino! :-)
Stefi
...senza fretta... ma TED a Torino? :-)
ops... non un Anonimo... bensì Stefi... (cliccando su scelta errata)
Eh, ci vuol pazienza...ma arriva:-)
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