Corrente pittorica inglese del XIX secolo, ha prodotto opere di grande bellezza ed interesse, la più nota delle quali è certamente Ofelia (1852) di John Everett Millais, scelta come icona della mostra:
Il quadro è splendido, sia per i precisi dettagli botanici che per la modella scelta per Ofelia, la pittrice e poetessa Elisabeth Eleanor Siddal (1829-1862).
Si racconta che, per realizzare il dipinto, Millais costrinse la Siddal a stare per quattro mesi, per diverse ore al giorno, in una vasca colma d'acqua e riscaldata da lampade e candele.
Un giorno in cui la vasca non fu riscaldata, ma modella si ammalò gravemente, al punto che suo padre chiese un indennizzo al pittore, ma soprattutto la sua salute rimase minata per sempre.
Bella, geniale, dal forte carattere e dai lunghi capelli rossi, la Siddal rappresentò l'ideale femminile per i Preraffaelliti, e fu moglie del fondatore della Confraternita, Dante Gabriel Rossetti, che la ritrasse in "Beata Beatrix", presente alla mostra e considerato uno dei capolavori del Simbolismo:
Alla mostra sono presenti due opere di Elisabeth Siddal.
Nel 1862, caduta in depressione per la nascita di un figlio morto, decise di suicidarsi ingerendo una grande quantità di laudano.
Il marito, seppellendola,
"fece porre accanto al corpo anche l'unica copia dei manoscritti d'amore che lo stesso Rossetti aveva dedicato alla Siddal, scritti nel corso degli anni: il quaderno che li conteneva venne infilato fra i suoi capelli rossi.
Nel 1869 Rossetti, piegato da alcool e droga e convinto di diventare cieco, fu ossessionato dal desiderio di pubblicare le proprie poesie accompagnate da quelle della moglie. Insieme al proprio agente C. Howell, ottenne il permesso di aprire la tomba della Siddal per recuperare il quaderno di poesie: il tutto venne svolto di notte, per evitare lo sdegno della gente. Howell (che viene ricordato come noto mentitore) raccontò che il corpo della Siddal aveva mantenuto intatta la propria bellezza, e che i capelli avevano continuato a crescerle a dismisura." (Wikipedia)
Alla vita della Siddal (ed al contesto artistico in cui si svolse) è stato dedicato un fumetto di Marco Tagliapietra ("Elizabeth").
Vedasi anche, qui, il post che il blog "Lande di Carta" ha dedicato alla biografia di Elisabeth Siddal scritta da Lucinda Hawskley.
La mostra è aperta fino a domenica 13 luglio: qui i dettagli su orari e prenotazioni.
1 commento:
quindi ti è piaciuta!!
Anche a me molto.
Una corrente di cui non conoscevo nulla.
Non tutti i quadri sono così entusiasmanti, ma la maggior parte si.
Stefi
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