La scorsa notte, quando sono uscito con i miei pargoli dalla visione dell'ultimo film di Antonio Albanese, "Tutto tutto niente niente", eravamo tutti e tre un po' perplessi.
Si, certo, le battute e le gag erano divertenti, però... c'era qualcosa che non quadrava.
Poi, ragionandoci su, ci sono (ci siamo) arrivati.
Cavolo: è un film in cui mancano i buoni!!
Nel senso che tutti i personaggi sono carogne o imbecilli, sono tutti pervasi dal male e/o dalla stupidità, ma non c'è un solo personaggio che abbia un valore apprezzabile, che faccia un'azione che sia disinteressata o mossa da un ideale, che permetta una almeno parziale identificazione...
Ci sono questi tre pezzi da galera (che Albanese caratterizza benissimo) che vengono candidati al Parlamento, restano esclusi ma poi vengono ripescati (e tirati fuori dalle galere) al solo fine di tener su un governo fatto da vecchie carogne metallizzate (una chicca il piccolo cameo di Paolo Villaggio, un Presidente del Consiglio/Caligola rincoglionito e silente).
I palazzi del potere sono immensi, imperiali, e popolati da gente vestita come Cristiano Malgioglio, intenta a cazzeggiare perpetuamente, mentre l'aula del parlamento sembra uno stadio popolato da ultras (incluse le pubblicità scorrevoli del prossimo condono).
Le donne sono solo prostitute, minus habens o iene in carriera.
I tre, ovviamente, risultano quasi meno peggio di chi li ha chiamati a Roma.
Tutta l'atmosfera è decadente, corrotta, volgare, insulsa, vuota.
Nel film precedente, quello su Cetto Laqualunque, c'era almeno il poliziotto che chiedeva la ricevuta fiscale o cercava di arrestarlo: certo, era solo, ma C'ERA.
Qui, nulla si oppone al disastro. I tre ovviamente alla fine saranno talmente incapaci e maldestri da schifare pure il potere, ma sfuggiranno a qualsiasi punizione e continueranno beatamente ad essere se stessi.
Non c'è alcun gesto catartico, nessun atto di redenzione, di speranza, di promessa (chessò, il palazzo del potere che esplode per un attentato, o una eruzione vulcanica che seppellisca i tre: che una forza qualsiasi, anonima o naturale, dia un segno di reazione), e quindi si esce con le risate che si spengono in gola ed un senso di profondo malessere...
Albanese, tu sei un grande e sei simpatico, però ricordati...
Almeno al cinema, almeno nelle storie... abbiamo sempre bisogno, dei buoni!:-)