Poichè giustizia l'è morta, ed è probabilmente impensabile ormai porre rimedio ai danni provocati da decenni di imprenditoria criminale ed avvelenatrice, credo nel valore innovativo di un semplice disegno di legge:
"Chiunque promuova, diriga o gestisca una attività industriale manifestamente inquinante, ha l'obbligo di residenza nel territorio in cui tale attività è operativa."
Credo che se Ferrante e Riva vivessero obbligatoriamente nel quartiere Tamburi di Taranto, così come se lo Stato avesse a suo tempo obbligato Schmidheiny e De Cartier a vivere a Casale Monferrato, ci sarebbero motivazioni assai più forti ad evitare di inquinare: la vita ed i figli propri, si sa, valgono molto più di quelli degli altri.
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