giovedì, gennaio 13, 2011

Individuare il nemico...





















Il capo del governo (si, tutto minuscolo) che "tifa" per una impresa a scapito dei diritti dei suoi operai, cioè contro una parte dei cittadini dello Stato (che sono peraltro in condizioni di debolezza), cioè contro coloro di cui dovrebbe fare gli interessi, dà vita ad un evento abominevole.

Un Capo del Governo dovrebbe
  • convocare Tizio;
  • ricordargli, anzitutto, che è solo un manager che rappresenta gli interessi di un numero limitato di azionisti: non ha nessuna carica elettiva pubblica, non è nemmeno consigliere di circoscrizione;
  • ricordargli che il suo "potere" è subordinato ai poteri che governano lo Stato;
  • dirgli che si tolga dalla testa l'idea di "cambiare il Paese", visto che quello è un compito che spetta alla Politica e non al rappresentante di un grumo vischioso di interessi particolari;
  • esigere di visionare il piano industriale millantato da Tizio, visto che parla di venti miliardi di investimenti e sul piatto ne ha messo a mala pena uno;
  • confrontarlo con una idea di Piano Industriale del Governo che abbia al centro l'interesse del paese, e che potrebbe anche sostenere che non ce ne frega più nulla di produrre auto in Italia;
  • in caso di eventuale compatibilità tra gli interessi del paese e quelli di Tizio, se Tizio manifesta la volontà di ridurre la qualità della vita dei cittadini italiani che devono lavorare per lui, dicendo che altrimenti se ne va, attuare tutte le possibili ritorsioni - con modalità legali ed illegali - affinchè nel paese non venga più venduta nemmeno una Tiziovettura nei prossimi dieci anni, perchè l'interesse del paese (e dei suoi cittadini) E' SUPERIORE, SEMPRE, CHIUNQUE GOVERNI, all'interesse di Tizio e di chi rappresenta. Ritorsioni che possono iniziare, ad esempio, cessando subito di pagare la cassa integrazione con soldi pubblici (al posto degli stipendi che dovrebbe erogare Tizio) destinando gli stessi ad attuare l'indirizzo voluto dal Piano Industriale dello Governo, e dando agli operai l'indirizzo di casa di Tizio per andare a discutere con lui, con la massima serenità consentita dalla situazione, delle diverse visioni reciproche della vita. E proseguire, se necessario, con una indagine fiscale rigorosa e fastidiosa. E magari interessando i servizi segreti, che in questo genere di cose sanno bene il mestiere.
In realtà noi abbiamo un governo nemico dei cittadini e dello Stato, e dunque amico dei nemici dello Stato, contro cui dovremo combattere con una forza infinitamente superiore a quella con cui combattiamo un manager (che alla fine, sinceramente, può anche andarsene fuori da questo paese: alle condizioni volute da lui, tanto vale far aprire una fabbrica in Italia da qualsiasi altra casa automobilistica europea o straniera fornendo agevolazioni fiscali al posto della cassa integrazione).

Finchè non risolviamo questo problema, saremo indifesi e soggetti a continui attacchi alla dignità delle persone, soprattutto di quelle che hanno più bisogno di protezione e di tutela.

Ma non possiamo risolverlo, finchè abbiamo un popolo in gran parte disponibile a scegliere un governo nemico "di chiunque, purchè mi lasci fare quel che mi pare" e non un Governo che si assuma responsabilità ed OBBLIGHI ogni attore dello Stato a farlo.

Quanti tra gli operai che oggi voteranno SI all'accordo-ricatto su Mirafiori torneranno domani a votare di nuovo un capo del governo che considera giusta l'alternativa tra peggiori condizioni di lavoro ed assenza di lavoro?

La perdita della dignità operaia è figlia e conseguenza della perdita della dignità di un intero popolo.

Se ci sia possibilità di ritorno, sinceramente, non lo riesco ad immaginare.

PS: Forza FIOM!


5 commenti:

FRC ha detto...

sono pienamente d'accordo, ma aggiungo anche una colpevole complicità da parte di un pezzo di sindacato che preferisce tutelare i propri interessi piuttosto che quelli dei lavoratori (e le due cose, da troppo tempo, non coincidono...)

forza fiom e, soprattutto, forza operai. tirate fuori la dignità e le palle e schieratevi contro chi vi vuole far tornare all'ottocento...

Mirella ha detto...

Quanto hai ragione..
comunque un capodigoverno (tutto minuscolo e tutto attaccato) di un Paese democratico non dovrebbe essere un industriale.

Artemisia ha detto...

Glielo hai spiegato al tuo "amico" Fassino?

luposelvatico ha detto...

@Arte: Fassino non mi ascolta da tempo:-)

sPuntoCattolico ha detto...

Io, nel caso in cui avesse l'idea di lasciare il paese, gli farei ridare indietro tutte le sovvenzioni ed incentivi statali che lo Stato ha profuso in decenni per aiutare questa azienda privata!! Anche se non sono un simpatizzante dell'attuale premier (anzi!)non sono convinto che se ci fosse stato qualche altro presidente del consiglio ci sarebbe una situazione diversa infatti: non si è mai fatto niente per risolvere al nocciolo la questione del settore, a Marchionne non gliene frega di fare volontariato ma piuttosto utili come presupppone il suo incarico, i sindacati (come hanno scritto anche altri) hanno perso credibilità e potere in quanto (se tu guardi attentamente) fanno solo i propri interessi (ricordi forse le origini di certi politici come Bertinotti, Marini, Pezzotta, Cofferati, Damiano, D'Antoni solo per citarne qualcuno) sulle spalle dei veri lavoratori... insomma ognuno concorre alla causa!!