IL TG3 delle 19 di ieri presenta un servizio su una scuola primaria romana.
Dove ci sono 40 posti disponibili per il tempo pieno, e le richieste delle famiglie sono 50.
Ed i genitori che fanno?
Passano la notte davanti a scuola. Dalle 2 alle 9.
Organizzati in turni, con i contrappelli ogni ora.
Ed alle 9, quando apre la segreteria, i primi 40 vincono: gli altri si attacchino.
Ora, che si sia giunti a questo (un'offerta non adeguata alle richieste) è delirante, e la catena di responsabilità - dal duo Tremonti-Gelmini alle dirigenze scolastiche - è ben individuabile.
Ma la risposta che viene data a questo problema dai genitori qual è?
"Chi tardi arriva, male alloggia". Mio Dio.
Se una delle famiglie che ha chiesto il tempo pieno ha il padre che lavora di notte e la madre che deve accudire un altro essere umano, piccolo od anziano che sia, e non può partecipare a questa assurda maratona, è FUORI.
Possibile che al Consiglio di Circolo o di Istituto o al Comitato Genitori non sia venuta una idea migliore di questa?
Possibile che a queste persone non sia venuta l'idea di trovare un sistema diverso dalla competizione, per risolvere la questione?
Persino il sorteggio, a mio avviso, era più equo di questa selezione basata sulla disponibilità di tempo da passare di notte davanti alla scuola.
Ma ci voleva molto a metter giù quattro dati sulle famiglie interessate (composizione, necessità legate al lavoro dei genitori, necessità di assistenza, situazione organizzativa degli altri figli) e INSIEME valutare chi aveva più bisogno, riconoscendo semplicemente che non tutti partono dalla stesse condizioni e c'è chi ha più bisogno e chi ne ha meno degli altri?
Che ci sono situazioni in cui è più semplice organizzarsi in modo alternativo ed altre in cui, oggettivamente, è impossibile?
La cosa più triste di questa storia (che non è unica nè isolata) non è il disagio dei genitori che fanno la coda al freddo, come sembra suggerire il servizio: ma l'assenza totale di una visione solidaristica, umana, che parta dal riconoscimento dell'altro e dei bisogni che ha.
Ed il fatto che, nelle difficoltà, persone che hanno lo stesso problema tendano a sposare sempre - ahimè - un modello di soluzione competitivo, che preveda vincenti e sconfitti (ed i sconfitti son sempre gli stessi: sempre).
UPDATE (grazie a Roberto Longo):
Dove ci sono 40 posti disponibili per il tempo pieno, e le richieste delle famiglie sono 50.
Ed i genitori che fanno?
Passano la notte davanti a scuola. Dalle 2 alle 9.
Organizzati in turni, con i contrappelli ogni ora.
Ed alle 9, quando apre la segreteria, i primi 40 vincono: gli altri si attacchino.
Ora, che si sia giunti a questo (un'offerta non adeguata alle richieste) è delirante, e la catena di responsabilità - dal duo Tremonti-Gelmini alle dirigenze scolastiche - è ben individuabile.
Ma la risposta che viene data a questo problema dai genitori qual è?
"Chi tardi arriva, male alloggia". Mio Dio.
Se una delle famiglie che ha chiesto il tempo pieno ha il padre che lavora di notte e la madre che deve accudire un altro essere umano, piccolo od anziano che sia, e non può partecipare a questa assurda maratona, è FUORI.
Possibile che al Consiglio di Circolo o di Istituto o al Comitato Genitori non sia venuta una idea migliore di questa?
Possibile che a queste persone non sia venuta l'idea di trovare un sistema diverso dalla competizione, per risolvere la questione?
Persino il sorteggio, a mio avviso, era più equo di questa selezione basata sulla disponibilità di tempo da passare di notte davanti alla scuola.
Ma ci voleva molto a metter giù quattro dati sulle famiglie interessate (composizione, necessità legate al lavoro dei genitori, necessità di assistenza, situazione organizzativa degli altri figli) e INSIEME valutare chi aveva più bisogno, riconoscendo semplicemente che non tutti partono dalla stesse condizioni e c'è chi ha più bisogno e chi ne ha meno degli altri?
Che ci sono situazioni in cui è più semplice organizzarsi in modo alternativo ed altre in cui, oggettivamente, è impossibile?
La cosa più triste di questa storia (che non è unica nè isolata) non è il disagio dei genitori che fanno la coda al freddo, come sembra suggerire il servizio: ma l'assenza totale di una visione solidaristica, umana, che parta dal riconoscimento dell'altro e dei bisogni che ha.
Ed il fatto che, nelle difficoltà, persone che hanno lo stesso problema tendano a sposare sempre - ahimè - un modello di soluzione competitivo, che preveda vincenti e sconfitti (ed i sconfitti son sempre gli stessi: sempre).
UPDATE (grazie a Roberto Longo):
Per realizzare i tagli decisi con la l. 133/08, si è prodotta con il Regolamento sul primo ciclo, DPR 89/09,una sperequazione ancora maggiore di quanto non ce ne fosse prima tra scuola a tempo pieno e quella che ormai viene definita ex modulo, dato che i tagli stessi si sono concentrati particolarmente su quest'ulima, ma ciò che riporti testimonia di una "barbarie" molto grave e preoccupante perchè è del tutto illegale disporre l'accoglimento delle domande di iscrizione sulla base dell'ordine di presentazione delle stesse (pratica invece regolare nelle scuole private).
La stessa Circolare Ministeriale 4/10 sulle iscrizioni afferma:
Accoglimento della domanda
"Nella previsione di domande di iscrizione in eccedenza, le scuole procedono alla definizione dei criteri di precedenza nella ammissione, mediante apposita delibera del consiglio di circolo/istituto, da rendere pubblica prima delle iscrizioni, con affissione all'albo e, ove possibile, con la pubblicazione sul sito web dell'istituzione scolastica.
Le domande di iscrizione sono accolte entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica. Resta inteso, comunque, che l'Amministrazione scolastica deve garantire in ogni caso, trattandosi di istruzione dell'obbligo, il diritto allo studio attraverso ogni utile forma di coordinamento e di indirizzo a livello territoriale.
L'esperienza dimostra che una aperta ed efficace collaborazione tra le scuole e gli Enti locali permette di predisporre in anticipo le condizioni per l'accoglienza delle domande, pur con le variazioni che di anno in anno si verificano.
Le scuole hanno l'obbligo di acquisire al protocollo le domande presentate e di comunicare, periscritto, agli interessati il mancato accoglimento delle stesse.
La comunicazione di non accoglimento, debitamente motivata, deve essere effettuata con ogni possibile urgenza per consentire l'opzione verso altra scuola."
Cosa fanno i genitori eletti nel Consiglio di Istituto? Deliberano i bivacchi notturni? Quando la Circolare parla di criteri da definire per la precedenza nell'ammissione non può che riferirsi a condizioni in essere nella famiglia dell'alunno o alunna all'atto dell'iscrizione e non certo al chi arriva prima.
In ogni caso se non c'è delibera del CdI in materia quelle assegnazioni possono essere impugnate.
La stessa Circolare Ministeriale 4/10 sulle iscrizioni afferma:
Accoglimento della domanda
"Nella previsione di domande di iscrizione in eccedenza, le scuole procedono alla definizione dei criteri di precedenza nella ammissione, mediante apposita delibera del consiglio di circolo/istituto, da rendere pubblica prima delle iscrizioni, con affissione all'albo e, ove possibile, con la pubblicazione sul sito web dell'istituzione scolastica.
Le domande di iscrizione sono accolte entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica. Resta inteso, comunque, che l'Amministrazione scolastica deve garantire in ogni caso, trattandosi di istruzione dell'obbligo, il diritto allo studio attraverso ogni utile forma di coordinamento e di indirizzo a livello territoriale.
L'esperienza dimostra che una aperta ed efficace collaborazione tra le scuole e gli Enti locali permette di predisporre in anticipo le condizioni per l'accoglienza delle domande, pur con le variazioni che di anno in anno si verificano.
Le scuole hanno l'obbligo di acquisire al protocollo le domande presentate e di comunicare, periscritto, agli interessati il mancato accoglimento delle stesse.
La comunicazione di non accoglimento, debitamente motivata, deve essere effettuata con ogni possibile urgenza per consentire l'opzione verso altra scuola."
Cosa fanno i genitori eletti nel Consiglio di Istituto? Deliberano i bivacchi notturni? Quando la Circolare parla di criteri da definire per la precedenza nell'ammissione non può che riferirsi a condizioni in essere nella famiglia dell'alunno o alunna all'atto dell'iscrizione e non certo al chi arriva prima.
In ogni caso se non c'è delibera del CdI in materia quelle assegnazioni possono essere impugnate.
1 commento:
Roba da matti.
Intanto alla scuola di mio figlio piccolo (terza media) ci chiedono dai 50 ai 70 euro per il corso facoltativo di latino. Ti ricordi, Lupo, il latino alle medie ai nostri tempi? Facoltativo sì ma era una materia come un'altra.
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