venerdì, ottobre 23, 2009

Nessuna parola. Al massimo, qualche suono.

Ehhhh...niente.
Quel che accade nel paese, ormai, mi stufa. Ho raggiunto la saturazione, e non ho voglia di aggiungere parole mie alla coltre di parole inutili - semplice rumore di fondo - che sento stesa quotidianamente sopra di noi.

Ho letto un po' di libri interessanti, ma crepa se - per ora - mi vien voglia di parlarvene.

Intanto, mi sono comprato questa (finendo di fumarmi la tredicesima con ampio e scellerato anticipo, grazie alla diabolica invenzione della carta di credito):


Non fatevi ingannare dall'apparenza, non è un favoloso prodotto dell'artigianato italiano, costruita dai maestri di Stradella o Castelfidardo:è stata assemblata in Cina, su progetto e materiali italiani - in caso contrario sarebbe stata inavvicinabile.

Però suona, perbacco.
Per ora sono agli inizi, e dallo strumento tiro fuori poche note strazianti, nonostante la severità del metodo Anzaghi e tutti gli ausili tecnologici (video, cd) che un allievo di qualche decennio fa poteva soltanto sognare.
Però, è già una cosa magica così.
Che mi obbliga a studiare la musica, a capire qualcosa che ho sempre considerato fuori dalla mia portata intellettiva (si, ci avevo provato da giovane a studiare chitarra classica con il maestro, ma poi...)

Mi conosco, ci metterò un sacco di tempo ad andare avanti ed a procedere come autodidatta. Il mio tempo è sempre affollato, e non sempre in modo sensato.
Magari, quando mi ballerà qualche soldino in più in tasca (improbabile, ma non escludibile), forse riuscirò ad andare da un maestro per farmi dire che le mie impostazioni sono tutte sbagliate e tocca ricominciare da capo.:-)

Non importa. Avere questa cosa tra le mani, pesantissima e mica semplice, è un piacere delizioso.
Ammiro deliziato le mie dita che premono i tasti, e sento le note: vedo la mia mano sinistra che inizia a spostare avanti ed indietro il mantice, e tutto questo insieme di movimenti produce qualcosa di molto povero, eppure struggente.
Produrre musica da sè, e capire che se uno si cimenta può farlo pure alla mia non più verde età, è una cosa splendida.

Mi conosco, e quindi so anche che - ultimamente - funziono meglio, come persona.
Sono sempre un pigro maledetto, e l'età da quel punto di vista non mi migliora affatto.
Però l'età mi sta anche donando un po' di saggezza, e soprattutto l'ardire di tentare le cose senza più preoccuparmi o meno del successo delle mie iniziative.
Lo faccio perchè lo sento: e mi basta.

Allora sudo e fatico, con la lingua di fuori, su quei tasti...do re mi fa sol fa mi re do...ogni tanto le dita si incrociano, perdono i tasti e le note, e il mantice è fuori tempo rispetto alla misura, ma insisto...

Può darsi che da qui a Natale riesca a far saltar fuori un brano completo: non sarebbe un granchè come repertorio, ma sarebbe un grande inizio.

E chissà, un giorno magari riuscirò a mettere in file qualche pezzo suonato come si deve, scendere per strada e regalare un sorriso (un sorriso antico, e molto folk) a qualche viandante, ad un bambino, ad un anziano.

Per ora continuo anche ad usare le parole laddove mi sembra che abbiano ancora un senso, e si possano far ascoltare senza essere sovrastate dal rumore di un paese impazzito.

PS: Domenica, farò il presidente di un seggio del PD: per fortuna, passate le elezioni, si dovrà tornare a parlare della realtà. Lo attendo con ansia.

4 commenti:

Sileno ha detto...

Lupo il tuo entusiasmo è sempre straordinario, addirittura la fisarmonica!
Spero che quando verranno tempi migliori e ci saremmo liberati della cappa soffocante che ci sovrasta, magari in qualche ristorantino tipico delle colline torinesi, avrò il piacere di sentirti suonare davanti a un buon bicchiere di barolo.
Allora:In bocca al "Lupo"

Anonimo ha detto...

cavolo Lupo, ti sei scelto uno strumento difficilissimo...chi pensa che l'accordeon (come si dice in italiano?) sia facile si sbaglia...tre movimenti, l'uso della destra e della sinistra e dell' apertura e chiusura del soffietto...roba da diventar pazzi...l'unica cosa vantaggiosa è che le note ci sono già. esistono, .non devi andartele a cercare come faccio io, faticosamente, col violoncello..Persisti, suona almeno mezz'ora al giorno, non perdere giorno perché un giorno di ozio uguale una settimana persa, e vedrai che a natale suonerai qualcosina...

Licia Titania ha detto...

è molto bello quello che dici sull' "invecchiare" che ti dà il coraggio di tentare le cose, anche se non sei certo di come riusciranno. Per te, la fisarmonica...per me il blog è stato un po' così. Ciao.

Artemisia ha detto...

Pigro maledetto te???? Ma de che???
Comunque hai avuto un'ottima idea. In Calabria la suonano un po' tutti ma del modello piccolino.
Coraggio. Siamo in attesa del brano.