E' quasi impossibile non amare Gabriele Vacis e gli attori che sono cresciuti con lui nella esaltante esperienza del Laboratorio Teatro Settimo: Laura Curino, Marco Paolini, Lucilla Giagnoni...
Perchè le storie che raccontano ci coinvolgono a fondo, e fanno parte della nostra stessa storia.
Il tono di questa (breve) commedia è lieve, garbato, ironico, nonostante sia il racconto individuale e personalissimo, da parte di chi è sopravvissuto, di tre distinte tragedie legate all'acqua. L'acqua che porta via la vita è la stessa che la dona, e chi racconta lo sa: non è fatalismo, è accettazione della vita.
La Curino ritrova il suo spazio vitale dopo "Zio Vanja", Balasso è una sorpresa oltre la sua nota simpatia, sia in versione veneta che bluesman. Bravissimi anche i due giovani attori, che assai opportunamente rappresentano il cinismo della Scuola di Chicago, capace di cogliere spietatamente "nuove opportunità di ricchezza" anche dal dolore e dalla morte delle masse.
Perchè le storie che raccontano ci coinvolgono a fondo, e fanno parte della nostra stessa storia.
Il tono di questa (breve) commedia è lieve, garbato, ironico, nonostante sia il racconto individuale e personalissimo, da parte di chi è sopravvissuto, di tre distinte tragedie legate all'acqua. L'acqua che porta via la vita è la stessa che la dona, e chi racconta lo sa: non è fatalismo, è accettazione della vita.
La Curino ritrova il suo spazio vitale dopo "Zio Vanja", Balasso è una sorpresa oltre la sua nota simpatia, sia in versione veneta che bluesman. Bravissimi anche i due giovani attori, che assai opportunamente rappresentano il cinismo della Scuola di Chicago, capace di cogliere spietatamente "nuove opportunità di ricchezza" anche dal dolore e dalla morte delle masse.
Nel vagone di un treno ad alta velocità si incontrano casualmente alcuni viaggiatori che, senza saperlo, hanno qualcosa in comune: sono in qualche modo dei reduci. Cominceranno a raccontarsi le proprie storie e scopriranno di essere tutti scampati all’acqua. L’acqua del Polesine, l’acqua di New Orleans, l’acqua dello Tsunami, l’acqua dei mille posti inondati, più o meno conosciuti: vicende terribili, dalle quali chi è riuscito a sopravvivere ha ricavato una nuova consapevolezza della precarietà umana ed ha trovato la forza per continuare a vivere. Come nei racconti dei pescatori, tutto sembra prendere il tono di una sfida a chi l’ha scampata meglio, a chi ha avuto l’avventura peggiore. Laura Curino, usa la cadenza lenta di chi è nato nella pianura padana per manifestare lo stupore di Regina la ragazza polesana sposatasi il 18 novembre 1951, proprio il giorno in cui il Po ha rotto gli indugi e gli argini allagando ogni cosa. Natalino Balasso è invece Cedric Lafontaine, veneto di terza generazione e scatenato chitarrista in un complesso blues di New Orleans. L’uragano Katrina lo sorprende durante un concerto e a salvarlo sono le doti di galleggiamento del contrabbasso a cui lui e il collega musicista si aggrappano. Con loro, due giovani e due storie che si legano indissolubilmente a questi cantori del nostro tempo. (da qui )
con Laura Curino, Natalino Balasso, Christian Burruano, Liyu Jin
regia Gabriele Vacis
scenofonia Roberto Tarasco
scene Lucio Diana
Fondazione del Teatro Regionale Alessandrino
Viaggiatori di pianura
Tre storie d'acqua
Fonderie Limone Moncalieri (TORINO)
dal 04/05/2010 al 09/05/2010
di Gabriele Vacis e Natalino Balassocon Laura Curino, Natalino Balasso, Christian Burruano, Liyu Jin
regia Gabriele Vacis
scenofonia Roberto Tarasco
scene Lucio Diana
Fondazione del Teatro Regionale Alessandrino
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