Non so cosa pensare. Da un lato sono contento che il governo sia nato, e non vedo l'ora che dia prova di sè, che dica e faccia (con moderazione, senza fanfalucate) qualcosa di semplice che dia speranza. Speranza di cambiamento rispetto a tutto il brutto che si è visto e sentito in questi cinque anni: il disprezzo per le regole, gli avversari, le culture diverse. Il disprezzo per i sogni che non fossero merci, soldi, grassi superflui.
L'inizio, diciamocelo, è deludente. Mastella alla Giustizia è più competente del geometra Castelli? E il nuovo ministro dei trasporti che inizia a sparare trombonate sul ponte dello Stretto, è un esempio della moderazione e della cautela con cui questo governo dovrebbe operare? Michele Serra qui spara a zero su questo pessimo inizio, e devo dire che condivido la frustata.
Dobbiamo essere migliori, non attuare berluschismi speculari.
Vabbè, diamoci tempo e speriamo in Prodi (che quando dice, rispetto alle poche donne nel governo "Mi sarei aspettato di più", ci fa restar basiti: ma chi l'ha fatto, sto governo, Babbo Natale? Ti abbiamo dato qualche milione di voti alle primarie ANCHE per non sentire scemenze simili!).
Ma non diamocene troppo, di tempo. Presto, prima che sia troppo tardi. Non sopporto i ghigni destri di quelli che dicono "Visto? sono uguali!" e voglion dire che "siamo uguali". No, non lo sopporto. Dai, su, per favore, diamo un segno.
1 commento:
Vedo solo oggi questo post, i giorni scorsi non compariva. Condivido in pieno l'articolo di Serra, e mi chiedo se non ci sia stata da parte nostra un po' di ingenuità nel credere che potesse esserci un reale e netto cambio di rotta. Di Pietro mo già rompe le scatole per il voto di fiducia...
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