venerdì, maggio 19, 2006

Giù le mani da Giorgio Gaber

In questo blog si ama Giorgio Gaber. Tutto, dal Trani a gogo a Io se fossi Dio, il cui testo è anche pubblicato in versione integrale in un post.
E quindi figuratevi la mia emozione quando, ascoltando la radio, parte ad un certo punto la sua amata voce che canta "la libertà non è star sopra un albero...".
Una canzone attualissima sulla necessità della partecipazione, perbacco.
Sei lì che ti metti a cantare insieme a lui, e la canzone sfuma di botto con una annunciatrice che dice "La libertà è Piaggio". La libertà è Piaggio? Ma vaffanculo, Piaggio!
Ma c'è di peggio. La pubblicità radiofonica di un nuovo canale televisivo "per soli uomini" (lo deduci dal testo sprezzante e misogino che apre lo spot) è chiuso sempre da Gaber che canta "Ciao ciao bambina" (la canzone è di Tenco, mi pare, ma ne ha fatta una versione anche Gaber, la sua voce nasale è inconfondibile).
Ora, io capisco che un grande come Gaber abbia avuto in vita la orribile sfiga di una famiglia folgorata sulla via di Arcore; ma mi sembra che nè Ombretta Colli nè Dalia Gaberscik siano ridotte cosi "pezzealculo" da dover dare via i diritti del grande Giorgio per vendere motorini o canali per maiali.
Che peste le colga, subito.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo...è una specie di lancia piantata tra cuore e stomaco quella pubblicità della Piaggio.
In fondo, cosa ci si può aspettare da chi inciampa rovinosamente sulla via di Arcore?
"Vorrei essere libero, libero come un uomo. Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia..."

Anonimo ha detto...

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