Se il Parlamento approverà nei prossimi giorni, come sembra, il disegno di legge sul cosiddetto "processo lungo" (che consente alla difesa di presentare il numero di testimoni che desidera, togliendo di fatto al giudice la possibilità di determinare in qualche modo la durata del processo), il messaggio fornito al "popolo" mi sembra chiaro: "se un potente commette reato contro di te, fatti giustizia da solo, perchè non potrai mai più averla da un Tribunale dello Stato".
C'è il piccolo problema che una giustizia fatta senza l'intervento dello Stato (o comunque di un soggetto terzo che garantisca una visione imparziale del conflitto tra le parti) si chiama semplicemente "vendetta", il che non mi sembra un grosso passo avanti in tema di civiltà.
E' evidente però la coerenza di fondo tra lo stabilire una giustizia "di classe" (chi può pagarsi più avvocati e testimoni può garantirsi l'impunità, facendo andare in prescrizione il processo) e la progressiva estensione della stessa logica di classe a tutto il welfare.
Il servizio pubblico resta, restano la sanità e l'istruzione, restano i trasporti, ma la qualità offerta diminuirà nel tempo a fronte di un aumento dei costi per l'utenza (con ticket e contributi vari).
Sicchè si rischia che l'alternativa, in futuro, non sia più tra due sistemi - uno scadente ma gratuito ed uno efficace ma costoso: ma che la costosità dei servizi pubblici induca lo stesso "popolo", in futuro, a non usarli più.
*
Con i tempi che corrono, e soprattutto con quelli che si annunciano, se fossi un potente incomincerei a cagarmi un po' sotto, quando esco di casa.
Avrei il timore crescente di cogliere, d'improvviso, un doloroso impatto tra la morbida pelle delle mie natiche avvolte in tessuti di pregio e la scintillante, rozza metallicità di un forcone proletario.
C'è il piccolo problema che una giustizia fatta senza l'intervento dello Stato (o comunque di un soggetto terzo che garantisca una visione imparziale del conflitto tra le parti) si chiama semplicemente "vendetta", il che non mi sembra un grosso passo avanti in tema di civiltà.
E' evidente però la coerenza di fondo tra lo stabilire una giustizia "di classe" (chi può pagarsi più avvocati e testimoni può garantirsi l'impunità, facendo andare in prescrizione il processo) e la progressiva estensione della stessa logica di classe a tutto il welfare.
Il servizio pubblico resta, restano la sanità e l'istruzione, restano i trasporti, ma la qualità offerta diminuirà nel tempo a fronte di un aumento dei costi per l'utenza (con ticket e contributi vari).
Sicchè si rischia che l'alternativa, in futuro, non sia più tra due sistemi - uno scadente ma gratuito ed uno efficace ma costoso: ma che la costosità dei servizi pubblici induca lo stesso "popolo", in futuro, a non usarli più.
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Con i tempi che corrono, e soprattutto con quelli che si annunciano, se fossi un potente incomincerei a cagarmi un po' sotto, quando esco di casa.
Avrei il timore crescente di cogliere, d'improvviso, un doloroso impatto tra la morbida pelle delle mie natiche avvolte in tessuti di pregio e la scintillante, rozza metallicità di un forcone proletario.