giovedì, luglio 26, 2012

Otto milioni di poveri in Italia

La povertà, dunque, riprende piede in Occidente ed è l'unica cosa davvero in crescita, oltre alla ricchezza spropositata di chi ricco lo è già in eccesso.
Casa, sanità e trasporti vengono tagliati a discapito di chi ha più bisogno, pur di non scalfire nemmeno i privilegi di chi ha troppo.

Le alternative sono solo due:
  • o il Sistema in cui viviamo ha FALLITO, e allora fa schifo e dobbiamo rifarlo da capo;
  • o il Sistema in cui viviamo è RIUSCITO, perchè proprio la disuguaglianza è il suo fine, ed allora fa schifo e dobbiamo rifarlo da capo.

Visto che tutto quello che esiste è il prodotto (sebbene stratificato e consolidato nei secoli) di una capacità di immaginazione UMANA, la cosa più stupida che si possa fare è cadere nella sindrome TINA (There Is No Alternative) e pensare che non ci siano alternative ad un mondo fatto così.

Le alternative ci sono eccome. Se possiamo PENSARE qualcosa di diverso, possiamo anche costruirlo.

Il problema non sta nell'assenza di alternative, ma nella RESISTENZA di chi ha il potere, e quindi sostiene la bizzarra idea che "non ci siano alternative", omettendo semplicemente la fine del suo pensiero: "affinchè tutto continui com'è, con me che faccio quel cazzo che mi pare e il resto del mondo che può tranquillamente crepare, per quel che mi riguarda".

Il problema è che ci stanno facendo male QUI E ADESSO.
Il problema è che li stiamo ancora ad ascoltare.
Il problema è che ci riempiono la testa di cazzate (i mercati da convincere, la crescita, la "naturalità" dello sfruttamento, il capitalismo come capolinea definitivo della storia) e ci impediscono di pensare: che ogni passaggio della storia è per sua natura provvisorio, e che ogni passaggio successivo è imprevedibile, e giunge perchè si verificano un insieme di condizioni che NESSUNO può dire di governare.
Tra duecento anni, tutte le stronzate che dice Monti oggi saranno aria fritta, e magari non saranno nemmeno "storia".
Perchè non potrebbero esserlo anche tra sei mesi?

Nella storia, vediamo da sempre che chi ha il potere non si sottrae quasi mai a esercitare la sopraffazione nei confronti dei suoi simili (anche se è una sopraffazione fintamente educata, gentile, da giacca-e-cravatta e tailleur, condotta con un inglese molto british e argomentazioni pacate).

Però, nella storia, vediamo che ci sono anche dei momenti in cui chi è umiliato e sopraffatto si rende conto di esserlo e si incazza di brutto, rifiuta la logica del "tutto questo è naturale" e, con estrema naturalezza, fa passare dei brutti momenti, ma veramente brutti, a chi ha il potere.

Poi, tutto torna lentamente più o meno come prima, nel senso che i nuovi soggetti che esercitano il potere (poichè quelli che lo esercitavano prima, in questi casi, difficilmente risultano ancora nelle condizioni psicofisiche per farlo) trovano strumenti nuovi per umiliare e sopraffare.

Ma intanto - per un'ora, un giorno, un mese, un anno - si è dimostrato che è completamente "naturale" anche la capacità dell'uomo di immaginare e mettere in pratica quel che ha immaginato.

Esercitiamoci, dunque. 
Non ascoltiamoli più.

Ascoltiamoci.

4 commenti:

dario ha detto...

Sono totalmente d'accordo con te sull'analisi del problema.

Quello che pero' mi chiedo ormai da troppo tempo e' quale sia il modo per applicare l'alternativa.
Cioe', l'alternativa (anche ammesso di trovare il modo per realizzarla) e' uno Stato che sia fondato sulla solidarieta' e non sul profitto.
Ma se creiamo questo Stato (lo imponiamo con metodi violenti o lo costruiamo insieme), quel che otterremo e' uno Stato governato da una economia che, nel contesto globale, e' perdente.
Dovremmo applicare questo concetto su scala mondiale, questo si' che funzionerebbe. Ma l'idea di prendere qualche miliardo di cinesi e indiani e convincerli che se fin'ora hanno subito la nostra egemonia, be', adesso dovrebbero trattarci con riguardo perche' solo adesso abbiamo capito la strada giusta, be', mi pare un po' ipocrita, non trovi?

luposelvatico ha detto...

Eh, si...hai ragione.
Temo sia troppo tardi per rifarsi una verginità ed una credibilità dopo che abbiamo insegnato al mondo che eravamo i migliori ed avevamo il diritto di prenderci tutto.
Ci hanno presi sul serio.
Ora, un nuovo modello di vita e di Stato non siamo più titolati a proporlo, noi occidentali.
Dobbiamo sperare che qualcuno, da fuori, se lo inventi.
E che abbia pietà di noi.

dario ha detto...

Mah, io credo che l'etica della solidarieta' sia un fatto individuale, non sociale.
Quindi, anche se i cinesi e gli indiani, singolarmente, fossero disposti a ricercare attivamente il bene morale del mondo, in una economia di libero mercato comunque la Cina e l'India distruggeranno le nostre economie.
Guarda noi, Lupo e Dario, a discutere su quale sia il modello di Stato basato sui nostri personali valori etici, si'.... ma poi, se (e non ci redo, ma ammettiamolo) se il nostro Mario nazionale riuscisse a ridarci il benessere perduto, pensi che i nostri discorsi continuerebbero ad avere un qualche senso?

Personalmente quel che vorrei e' una vita che realizzasse in modo almeno parziale il mio progetto di vita. Cioe' una attivita' rurale, in contatto e nel rispetto della natura, con la produzione agricola di giusto quanto mi basta per il mio sostentamento e quello della mia famiglia. E' chiedere troppo? Non credo, ma e' da cinquant'anni che vivo con questo sogno e non sono riuscito a fare neanche un singolo passettino in quella direzione. Ho uno stile di vita migliore di quello cui ambirei, ma nessuna possibilita' di realizzare il progetto, perche' non ne ho i soldi e non li avro' mai.
In mancanza di meglio che faccio? mi adeguo al Sistema, quello che mi impone una vita di merda e uno stile di vita ottimo, a scapito di chi sta peggio. E mi lascia anche largo spazio per discutere con l'amico Lupo di quale sia il modo per realizzare l'utopia di un mondo migliore.

dario ha detto...

...ben conscio che si tratti, appunto, di utopia